Krzysztof Pomian

filosofo

Krzysztof Pomian (Varsavia, 25 gennaio 1934) è un filosofo, storico e saggista polacco di origini francesi.

Krzysztof Pomian

Biografia modifica

Dal '52 al '57 studiò filosofia all'Università di Varsavia, nella quale conseguì il dottorato nel '65 e l'abilitazione all'insegnamento, tre anni più tardi.

Dopo essersi schierato contro le politiche del regime comunista, nel '66 fu espulso dal Partito dei lavoratori unificato polacco, e, nel '68, fu privato del suo posto di insegnante. Nel '73 emigrò in Francia, dove trascorse l'intera carriera accademica presso il Centro nazionale per la ricerca scientifica (CNRS), mentre insegnava all'École des hautes études en sciences sociales (EHESS), all'École du Louvre, all'Università di Ginevra e in altre università straniere.

Divenuto direttore onorario del CNRS e professore emerito all'Università "Nicolas Copernicus" di Toruń, in Polonia, dal gennaio 2001 è direttore scientifico del Museo d'Europa[1] a Bruxelles.

Consigliere del comitato editoriale della rivista parigina Le Débat[2], è anche membro dei comitati editoriali o scientifici del Journal of the History of Collections (Oxford), La Storiografia (Roma), Vingtième siècle : revue d'histoire (Parigi), Perspective (Parigi), Zeitschrift für Ideengeschichte (Marbach) e del Comitato di programmazione del Museo di storia della seconda guerra mondiale (di Danzica) e del Comitato scientifico del Museo della Corsica (Corte). Presiede anche la giuria del Premio scientifico Jerzy Giedroyca Lublino, in Polonia.
È membro straniero dell'Accademia polacca di arti e lettere di Cracovia, dell'Ateneo Veneto di Venezia e dell'Accademia Clementina di Bologna.

La sua attività di ricerca storico-filosofica si è focalizzata sulla filosofia della conoscenza, la storia della cultura europea, la storia della storiografia, delle collezioni e dei musei.
I suoi articoli e libri sono stati scritti per la maggior parte in lingua polacca, e, a partire dal 1973, anche in francese, con traduzioni in tedesco, inglese, bulgaro, spagnolo, italiano, giapponese, olandese, portoghese, ceco e ucraino.

Note modifica

  1. ^ Site officiel du Musée de l'Europe, su expo-europe.be. URL consultato il 15 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2021).
  2. ^ Site de la revue Le Débat

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Collegamenti esterni modifica

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