L'allegro tenente
L'allegro tenente (The Smiling Lieutenant) è un film del 1931 diretto da Ernst Lubitsch. La sceneggiatura si basa sull'operetta Ein Walzertraum (Sogno d'un valzer) di Oscar Straus, libretto di Felix Dörmann e Leopold Jacobson (Vienna, 2 marzo 1907), e sulla novella di Hans Müller-Einigen Nux, der Prinzgemahl (Nux, il principe consorte, 1905).
L'allegro tenente | |
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Claudette Colbert e Maurice Chevalier | |
Titolo originale | The Smiling Lieutenant |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1931 |
Durata | 93 min. |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,20 : 1 |
Genere | commedia |
Regia | Ernst Lubitsch |
Soggetto | dall'operetta Sogno d'un valzer di Leopold Jacobson e Felix Dormann (musica di Oscar Straus) e dal romanzo Nux der Prinzgemahl di Hans Müller |
Sceneggiatura | Ernest Vajda e Samson Raphaelson Ernst Lubitsch (non accreditato) |
Produttore | Ernst Lubitsch |
Casa di produzione | Paramount Pictures (con il nome Paramount Publix Corporation) |
Fotografia | George J. Folsey (come George Folsey) |
Montaggio | Merrill G. White (non accreditato) |
Scenografia | Hans Dreier (non accreditato) |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
modificaIl fascinoso tenente Niki deve rinunciare alla bella e frizzante violinista viennese Franzi perché il dovere lo chiama alle nozze con la figlia del re di Flausenthurm, bruttina e sgraziata. Alla fine Franzi non solo rinuncerà a lui, ma sarà tanto generosa da consigliare la rivale che, seguendo i suoi suggerimenti, si trasformerà in una donna irriconoscibile e seducente.
Produzione
modificaLe riprese del film, che fu prodotto dalla Paramount Pictures (con il nome Paramount Publix Corporation), iniziarono il 6 febbraio 1931[1]. Venne girato ai Paramount Studios e ai Kaufman Astoria Studios di New York[2].
Non furono però riprese facili. Maurice Chevalier era tutt'altro che in forma, poiché al primo giorno di riprese gli era giunta da Parigi la notizia della morte della madre, e sul set stava sempre in disparte, senza parlare con nessuno[3]. Forse per questo la sua proverbiale allegria suona qui più meccanica che in altri film.
Quanto alle due "primedonne" Claudette Colbert e Miriam Hopkins, si contendevano la scena e i primi piani, litigando molto più di quanto non facciano i loro personaggi (i quali, alla fine, finiscono per fare addirittura amicizia), e ci volle tutta la pazienza di Lubitsch per evitare che sul set la situazione degenerasse[4].
Stile
modificaNel film ci sono molti esempi del celebre "Lubitsch touch"[5]. Un esempio è la sequenza iniziale, nella quale, in un minuto circa, Lubitsch mostra una scena di sesso senza farla vedere, limitandosi a giochi di luci e allusioni indirette.
Anche se è tratto da Sogno d'un valzer, il film usa solo in parte e perlopiù come semplice sottofondo sonoro le musiche originali dell'operetta di Oscar Straus (da cui già erano stati tratti due film muti: nel 1918 l'ungherese Varázskeingö di Michael Curtiz e nel 1925 il tedesco Ein Walzertraum di Ludwig Berger). La maggior parte dei brani musicali fu scritta dallo stesso Straus appositamente per il film. E se l'operetta originaria esaltava il valzer viennese facendone il simbolo della gioia di vivere, il film di Lubitsch esalta invece il jazz (esplicitamente nella canzone Jazz Up Your Lingerie).
Distribuzione
modificaIl copyright del film, richiesto dalla Paramount Publix Corp., fu registrato il 3 agosto 1931 con il numero LP2370[1]. Distribuito dalla Paramount Pictures (con il nome Paramount Publix Corporation), il film fu presentato a New York il 22 maggio e a Los Angeles il 10 luglio, uscendo poi nelle sale cinematografiche statunitensi il 1º agosto 1931. Nello stesso anno, fu distribuito anche in Finlandia (30 agosto, come Hymyilevä luutnantti), Germania (14 settembre, come Der lächelnde Leutnant), Svezia (1 ottobre, come Leende löjtnanten), Ungheria (10 ottobre, come A mosolygó hadnagy), Italia (20 novembre, come L'allegro tenente) e Danimarca (26 dicembre, come Den smilende Løjtnant). Nel 1932 sarà distribuito in Spagna (17 febbraio, come El teniente seductor) e Portogallo (18 aprile, come O Tenente Sedutor)[6].
Per la Francia fu girata – secondo un uso dei primi anni del sonoro, allorché il doppiaggio non si praticava ancora – una versione in lingua francese (Le Lieutenant souriant) con gli stessi interpreti ma con i dialoghi e i testi delle canzoni riscritti da Henri Bataille.
L'allegro tenente fu il più grande successo Paramount del 1931. Ma a causa di una disputa sul copyright, scomparve dalla circolazione e per molti anni si è creduto addirittura che fosse perduto, finché non ne fu scoperta una copia in Danimarca negli anni Novanta del Novecento[7].
Il 24 aprile 2004, il film è stato proiettato a Hong Kong all'Hong Kong International Film Festival.
Riconoscimenti
modifica- 1932 - Premio Oscar
- Candidatura Miglior film alla Paramount Publix
Note
modifica- ^ a b AFI, su afi.com. URL consultato il 21 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2014).
- ^ IMDb Locations
- ^ Gene Ringgold e DeWitt Bodeen, Chevalier – The Films and Career of Maurice Chevalier, Secaucus, The Citadel Press, 1973.
- ^ Scott Eyman, Ernst Lubitsch: Laughter in Paradise, New York, Simon & Schuster, 1994.
- ^ Guido Fink, Ernst Lubitsch, Firenze, La Nuova Italia, 1977.
- ^ IMDb release info
- ^ Lubitsch Musicals, in New York Times, 12 febbraio 2008.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su L'allegro tenente
Collegamenti esterni
modifica- (EN) The Smiling Lieutenant, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- L'allegro tenente, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- L'allegro tenente, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) L'allegro tenente, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) L'allegro tenente, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) L'allegro tenente, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) L'allegro tenente, su FilmAffinity.
- (EN) L'allegro tenente, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) L'allegro tenente, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (DE, EN) L'allegro tenente, su filmportal.de.