Lazy Sunday è un brano musicale del gruppo rock britannico Small Faces. Composto da Steve Marriott e Ronnie Lane nel 1967, venne pubblicato assieme a Rollin' Over su 45 giri il 5 aprile 1968 in Gran Bretagna, e successivamente la canzone venne inclusa nell'album Ogdens' Nut Gone Flake pubblicato nello stesso anno. Il singolo raggiunse la seconda posizione in classifica nella Official Singles Chart.[1]

Lazy Sunday
ArtistaSmall Faces
Autore/iSteve Marriott
Ronnie Lane
GenerePop psichedelico
Pubblicazione originale
IncisioneOgdens' Nut Gone Flake
Data1968
EtichettaImmediate Records
Durata2:55
Lazy Sunday / Rollin' Over
singolo discografico
Screenshot del videoclip ufficiale
ArtistaSmall Faces
Pubblicazione5 aprile 1968
Durata2:55
Album di provenienzaOgdens' Nut Gone Flake
Dischi1
Tracce2
GenerePop psichedelico
Music hall
EtichettaImmediate Records (UK)
ProduttoreSteve Marriott,
Ronnie Lane
RegistrazioneOlympic Studios, Londra, novembre-dicembre 1967
Formati7"
Noten. 2 Bandiera della Gran Bretagna
Small Faces - cronologia
Singolo precedente
(1967)
Singolo successivo
(1968)

Il brano modifica

Lazy Sunday, un'ode alla pigrizia e all'ozio di stampo squisitamente britannico, è caratterizzata da sonorità da vecchio music-hall inglese. La canzone si ispira ai continui "dissidi" tra Marriott e i suoi vicini di casa[2] ed è cantata con forte accento cockney. Marriott decise di ricorrere ad un volutamente esagerato accento proletario in parte per rispondere ad una discussione che aveva avuto con alcuni membri degli Hollies, che lo avevano criticato in quanto non cantava mai con il suo vero accento.[1][3]

Scelta dalla casa discografica come singolo apripista estratto dall'album in uscita, Marriot ricordò a tal proposito le perplessità dei membri del gruppo circa questa scelta: «Non volevamo che uscisse come singolo anche se sapevamo che sarebbe stata un successo. Non ci piaceva che una canzone così caricaturale ed orecchiabile potesse diventare il nostro marchio di fabbrica».[4]

John Lydon citò gli Small Faces tra le poche influenze che ebbe come cantante dei Sex Pistols, e conferma di questa affermazione è riscontrabile nel cantato di Marriott in questa canzone.[senza fonte]

La melodia di sottofondo cita Colonel Bogey March di Kenneth J. Alford e (I Can't Get No) Satisfaction dei Rolling Stones suonate con il kazoo. Al termine del brano la traccia si dissolve in un cinguettio di uccellini e di suoni di campane.

Tracce singolo modifica

Immediate – IM 064[5]
  1. Lazy Sunday - 2:55
  2. Rollin' Over (Part II of Happiness Stan) - 2:08

Video modifica

Per la promozione del singolo, venne girato un video a basso budget presso la casa dei genitori di Kenney Jones su Havering Street a Stepney,[6] Londra, con la partecipazione di una vicina di casa che cerca di strangolare Marriott.

Cover modifica

Note modifica

  1. ^ a b The Small Faces – the Band, su bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 12 settembre 2007.
  2. ^ Music - Review of The Small Faces - Ogdens' Nut Gone Flake, su bbc.co.uk, BBC, 1º gennaio 1970. URL consultato il 2 ottobre 2016.
  3. ^ Steve Marriott, Steve Marriott: All Too Beautiful..., p. 168, ISBN 1-900924-44-7.
  4. ^ Steve Marriott in The Young Mods’ Forgotten Story.
  5. ^ www.discogs.com
  6. ^ Archived copy, su musicpilgrimages.com. URL consultato il 9 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2011).
  7. ^ Toy Dollz* - Orcastrated (CD, Album) at Discogs, su Discogs.com. URL consultato il 2 ottobre 2016.
  8. ^ Kaiser Chiefs - Lazy Sunday, su Youtube, 28 gennaio 2009. URL consultato il 13 febbraio 2017.
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