Lepidonotothen squamifrons

genere di pesci

Lepidonotothen squamifrons (Günther, 1880), conosciuto nei paesi anglofoni come grey rockod o nototenia grigia, è una specie di pesce attinopterigo della famiglia dei Nototenidi. Unica specie conosciuta del suo genere, è nativa dell'Oceano Australe.

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Lepidonotothen squamifrons
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Nototheniidae
Genere Lepidonotothen
Balushkin, 1976
Specie L. squamifrons
Nomenclatura binomiale
Lepidonotothen squamifrons
Günther, 1880
Sinonimi
  • Notothenia kempi Norman, 1937
  • Notothenia squamifrons Günther, 1880
  • Notothenia squamifrons squamifrons Günther, 1880
  • Notothenia macrophthalma Norman, 1937
  • Notothenia kempi Norman, 1937
  • Lepidonotothen kempi Norman, 1937
  • Lepidonotothen macrophthalma Norman, 1937
  • Notothenia brevipectoralis Hureau, 1966
  • Notothenia squamifrons atlantica Permitin & Sazonov, 1974[1]

Tassonomia modifica

Lepidonotothen squamifrons venne descritto formalmente per la prima volta nel 1880 come Notothenia squamifrons dall'ittiologo inglese (ma nato in Germania) Albert Günther, con il tipo nomenclaturale raccolto vicino alle Isole Kerguelen durante la Spedizione Challenger[2]. Nel 1976, l'ittiologo sovietico Arkady Vladimirovich Balushkin spostò questa specie nel genus Lepidonotothen[3], rendendolo di fatto un genere monotipo[4]. Nonostante ciò, altre autorità classificano questo genere solamente come un sottogenere dei Nototheniidae[5], ma la quinta edizione di Fishes of the World non include sottogeneri nei Nototheniidae[6]; altri sostengono che anche Lepidonotothen kempi faccia parte di questo genere[3]. Il nome del genere è un composto di lepido, che significa "scagliato, dotato di scaglie", in riferimento alle scaglie in cima alla testa e alle mascelle di questa specie, e notothen, indicando che sia una nototenia, mentre il nome specifico è una combinazione di squamis, ovvero "squama" e frons, cioè "fronte", un'allusione alla testa ricoperta da piccole scaglie al di sopra delle narici[7].

Descrizione modifica

Il grey rockod ha un corpo oblungo, compresso a livello della coda. Gli occhi sono posizionati dorsalmente e hanno un rigonfiamento che gli fa superare il profilo dorsale della testa ed essendo separati da uno spazio molto ristretto, meno largo del diametro dell'occhio. I pori dei canali sensoriali sono piccoli e la minuta bocca non arriva ad estendersi alla metà dell'occhio e non possiede denti simili a canini. La testa è quasi completamente squamata. Sono presenti due linee laterali, una superiore ed una mediana, entrambe coperte di scaglie tubolari. Le pinne pettorali risultano più piccole di quelle pelviche e nella pinna caudale sono presenti 15-17 raggi ramificati tondeggianti o tronchi[5]. La prima pinna dorsale ha 4 o 5 raggi spinosi , la seconda 36-37 raggi molli mentre la pinna anale dai 29 ai 33. Questa specie raggiunge una lunghezza massima di 55 centimetri, anche se la media degli esemplari è di 35[1]. Gli esemplari conservati in alcool presentano un corpo di colore grigiastro, coperto nella parte superiore da 9 larghe strisce scure non uniformi che collegano la parte inferiore. Una striscia scura sulla parte anteriore del muso si estende al margine inferiore del pre-opercolo, con una seconda striscia che da sotto l'orbita raggiunge l'opercolo; altre due bande nere sono osservabili sopra gli occhi. La parte posteriore della prima pinna dorsale è nerastra[5].

Distribuzione, habitat e biologia modifica

L. squamifrons si trova nel mare antartico e nelle acque fino alle Isole Falkland[5], alla Georgia del Sud e all'Isola Bouvet; si hanno anche incontri con questa specie nelle isole sub-antartiche e nelle zone meridionali dell'Oceano Indiano e del Pacifico. Abita profondità comprese tra i 10 e i 900 metri ma più frequentemente è riscontrato tra i 195 e i 312[1].

La nototenia grigia è la specie di pesce dominante nelle acque delle Isole Kerguelen, dove è presente la maggior produzione di plankton in tutto l'Oceano Australe, e la sua popolazione ha uno dei tassi di crescita maggiori della zona. Questo pesce raggiunge la maturità sessuale alla lunghezza di 34-36 centimetri e all'età di 8-9 anni, molto più velocemente di altre popolazioni antartiche della stesse dimensioni attualmente studiate[5]. La fregola avviene alla fine di ottobre, tranne per le popolazioni della Georgia del Sud, dove curiosamente avviene a febbraio. Lo sviluppo embrionale impiega circa due o tre mesi e alcune larve pescate nella Georgia del Sud in dicembre raggiungevano una lunghezza di 3 centimetri. Gli esemplari femminili delle Isole Kerguelen depongono dalle 48.650 alle 196.150 uova in una stagione, quando raggiungono una lunghezza compresa tra 28 e 44 centimetri, mentre in Georgia del Sud vengon deposte 69.000–185.000 uova da esemplari tra i 35 e 50 centimetri. Le uva hanno un diametro di 1,4 millimetri[5].

Questa specie si ciba principalmente di grande plankton, in larga parte crostacei, cnidari e salpe, ma anche pesci presenti nella colonna d'acqua[5]. Sebbene non sia così interessata nella Georgia del Sud, è oggetto di pesca commerciale nelle Isole Kerguelen, tanto che solamente Notothenia rossii e Champsocephalus gunnari sono catture più importanti ed ambite di questa specie[5].

Note modifica

  1. ^ a b c Rainer Froese e Daniel Pauly (a cura di), Lepidonotothen squamifrons, su FishBase, 2021. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  2. ^ William N. Eschmeyer, "Species in the genus Lepidonotothen", in Catalog of Fishes, California Academy of Sciences.
  3. ^ a b William N. Eschmeyer, "Genera in the family Nototheniidae", in Catalog of Fishes, California Academy of Sciences. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  4. ^ Rainer Froese e Daniel Pauly (a cura di), Lepidonotothen, su FishBase, 2021. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  5. ^ a b c d e f g h H.H. Dewitt, P.C. Heemstra e O. Gon, Nototheniidae Notothens, in O. Gon e P.C. Heemstra (a cura di), Fishes of the Southern Ocean, South African Institute for Aquatic Biodiversity, 1990, ISBN 9780868102115.
  6. ^ J. S. Nelson, T. C. Grande e M. V. H. Wilson, Fishes of the World, Quinta, Wiley, 2016, p. 465, ISBN 978-1-118-34233-6.
  7. ^ Christopher Scharpf e Kenneth J. Lazara (a cura di), Order Perciformes: Suborder Notothenoididei: Families Bovichtidae, Pseaudaphritidae, Elegopinidae, Nototheniidae, Harpagiferidae, Artedidraconidae, Bathydraconidae, Channichthyidae and Percophidae, in The ETYFish Project Fish Name Etymology Database, Christopher Scharpf and Kenneth J. Lazara, 12 aprile 2021. URL consultato il 10 ottobre 2021.

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