Lia Dell'Ara

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Lia Dell'Ara (Roma, 6 giugno 1923Roma, 16 febbraio 2018[1]) è stata una coreografa e danzatrice italiana.

Lia Dell'Ara interpreta il ruolo di "Angoscia" ne "La Sonata dell'Angoscia" di Béla Bartók e Aurel Milloss

Biografia modifica

 
Lia Dell'Ara con Nerina Colombo, i Direttori d'orchestra Nino Stinco e De Fabritiis, il Maestro Caorsi e il maestro Cuccia

Nasce a Roma il 6 giugno del 1923 in una famiglia borghese. Ha iniziato a studiare danza all'età di 7 anni, insieme al fratello Ugo Dell'Ara[2], tra il 1930 e il 1940 ha frequentato la Scuola di Danza al Teatro dell'Opera di Roma[3] sotto la guida di Nicola Guerra[4], Ettore Caorsi[5] e Mara Dousse[6][7]. In questo periodo ha avuto modo di studiare con i coreografi Leonidov, Petroff, Rostov, Oboukhoff e Boris Romanov[8]. Conclude gli anni di studio con le sorelle Battagg[9] i e sempre con Caorsi.

Diplomata nel 1939/1940, divenne Prima Ballerina, partecipando più volte a festival, riprese cinematografiche e manifestazioni di livello sia in Italia (Venezia, Torino, Milano, Firenze, Genova, Bologna) che all'estero (Praga, Zagabria, Berlino, Monaco, Dresda, Vienna).

Durante il periodo di perfezionamento all'Opera di Roma avviene il suo primo incontro con Aurel Milloss.[10]

Interpretati in quell'epoca: "Il Figliol prodigo" di Prokofiev-Milloss, "Ungheria Romantica"di Listz-Milloss, "Carillon Magico" di Pick Mangiagalli-Millos, "La stella del circo" di Stinco-Milloss, "Capricci" di Stravinski-Milloss, il Mandarino Meraviglioso, Bartok-Milloss[11] ecc;

Nel 1945, Milloss, Lia Dell'Ara[12] e suo fratello Ugo Dell'Ara[13], decidono di lasciare l'Opera di Roma e si riuniscono in un'unica compagnia: "Balletti romani", che sempre sotto la direzione di Milloss fu coadiuvata da eminenti personalità del mondo della musica e della pittura, quali Goffredo Petrassi, Fernando Previtali, Roman Vlad, Toti Scialoia, Belo Buradoff, Mino Maccari, Fini. La Compagnia "Balletti Romani" rappresentò con entusiasmo e notevole successo.

Nel 1947[14], per il Festival della Gioventù a Praga, partecipò come Prima Ballerina e coreografa, insieme a Filippo Morucci, per il teatro di prosa (movimenti coreografici per gli attori) e quadri danzati, per la lirica con lavori di Monteverdi (Tancredi e Clorinda) e Pergolesi (La serva padrona) e per la danza vera e propria con un gruppo di concerti danzati su musiche di Ravel, Debussy, e Gershwin.

Nel 1950 è stata chiamata per prendere parte, sempre come Prima Ballerina, allo spettacolo "Carosello Napoletano[15]" di cui suo fratello Ugo era coreografo, Ettore Giannini regista e Nino Stinco[16] direttore d'orchestra. Con "Carosello Napoletano"[17] girarono l'Italia e il Sud America, durante la tournée, nel 1952 il Teatro Sodre di Montevideo[18] la richiese per ricoprire il ruolo di Prima Ballerina, Coreografa e Direttrice della scuola del Teatro stesso, che fu da lei ristrutturata. Successivamente al primo esame di ammissione la Scuola del Sodre aveva già un effettivo di oltre 300 allievi.

Il Teatro Sodre[19], in questo periodo, oltre alla sua presenza, aveva come Direttrice del Balletto la celebre danzatrice russa Tamara Gregorieva[20].

In collaborazione Lia Dell'Ara[21] e Tamara Gregorieva crearono i programmi delle serate di balletto, per le stagioni del Sodre e per le tournée in Uruguay. Tra le principali ricordiamo: "La giara" di Alfredo Casella, "Il figliol prodigo" di Procofiev, “Salomè (opera)" di Richard Strauss, "Notte romana a Villa Panfili" di Bach, "Rapsodia Ungherese" di Listz, "L'allegro barbaro" di Bela Bartok, ecc. Nel 1953[22], l'organizzazione per i festeggiamenti del IV Centenario[23] della Città di San Paolo del Brasile[24] la chiamava nel ruolo di prima ballerina, pedagoga, assistente coreografa, alla formazione del balletto[25] che portava il medesimo nome, sotto la direzione di A. Milloss[26]. Tra il 1953 e il 1955 Lia, sempre con la coreografia di Aurel Millos, arricchisce e perfeziona il suo repertorio, i suoi cavalli di battaglia: "O Mandarim Meravilhoso" di Bartok,[27] "Petrouchka", di Stravinsky,[28] "Bolero" di Ravel,[29] "Caprichos" di Stravinsky,[30] "Sonata de Angustia"di Bartok, interpretando anche: "Lenda Do Amor Impossivel", di A. Millos[31], "As Quatro Estacoes", di Verdi, "Fantasia Brasileira", di Souza Lima[32], "Passacaglia",[33] di Bach, "A Cangaceira",di Camargo Guarneri[34],"Delicae Populi"[35], di Casella, "Lotteria Viennese" di J.Strauss, "Indiscricoes" di Jacques Ibert, "O guarda Chuva" di Francisco Paulo Mignone, "Uirapurù" di Villa Lobos, "Na vale Da Inocencia" di Mozart, "A Ilha Eterna, di Bach.[36] Dopo la partenza di Milloss[37], avvenuta nel 1955,Lia[38] è rimasta a San Paolo del Brasile come Direttrice[39], Danzatrice[40] e Coreografa[41] del Balletto del IV Centenario[42], fino al 1957, anno nel quale ha deciso di tornare in Italia. Durante il periodo di permanenza in Brasile ha anche collaborato con la Televisione, tenendo per circa un anno, quindicinalmente, un programma intitolato "Musica e Fantasia".

Al rientro in Italia ha lavorato sia per il Teatro La Cometa[43](coreografie ed interpretazione delle opere: Histoire du soldat", "El retablo", "Le trame deluse", ecc.) in collaborazione con Vaccari, Bollini, Giorgio Strehler, Costa, Visconti, Giannini, Salce, Pandolfi, sia per la Rai dove ha realizzato le coreografie del "Borghese Gentiluomo" (commedia-balletto) e nell'edizione dell'Autunno Musicale Napoletano[44] con il Maestro Labroca[45]. Tra le coreografie: "Il Diavolo zoppo", "Le renard di Stravinsky e "La piccola fiammiferaia" di Antonio Veretti.

Sempre nel 1957 è stata invitata dal Sovraintendente del Teatro Massimo di Palermo, Maestro Cuccia, per rimettere in scena "Il mandarino Meraviglioso" di Bartok, realizzando la coreografia di Milloss[46], ed interpretandolo personalmente insieme a Boris Trailine[47], con allestimenti scenografici di sua proprietà, firmati Lazar Segall[48]. Lo stesso Milloss gli richiede la medesima realizzazione per il Maggio Musicale Fiorentino, interprete maschile Cristian Uboldi. Ulteriormente ha presentato in tournée nel Nord Italia {Brescia[49], Mantova, ecc.) i balletti: "Crepuscolo" (da lei creato sulla Sinfonia Scozzese di Felix Mendelssohn con Tessa Beaumont, Soulich e Vassilief) "Il mandarino Meraviglioso"[50] interpretato[51] sempre da Lia[52] e Miroslav Miskovich e "Bolero",sempre interpretato da Lia e da Zanoli.Lia ha interpretato Bolero in diverse altre occasioni[53] (fonte: Il Bolero - Storia di un'ossessione, di Lorenzo Tozzi. 1981 Di Giacomo Editore, Roma)

Nel 1958 è stata convocata da Jia Ruscaja per collaborare alla formazione del Centro Coreutico dell'Accademia Nazionale di Danza[54]. Nello stesso anno ha formato la sua Compagnia denominata "Compagnia Balletti Classici Lia Dell'Ara" che come prima tournée si è esibita in Toscana e in Umbria, oltre che a Roma.

Nel 1958 ha svolto varie attività, sia come ballerina che come coreografa in vari teatri di Roma, Napoli, Firenze, Cagliari, Palermo dove, ha rielaborato la partitura dell'opera del Maestro Gabriele Bianchi "La Falena". Ha curato anche programmi televisivi per ragazzi come il "Corrierino della Musica". Ha ripreso poi nel 1970 l'attività della Compagnia, facendola agire nei mesi estivi Ha composto, per questa Compagnia varie coreografie, stilando di tutti i balletti anche i soggetti coreografici, e per quasi tutti i balletti facendo scrivere le musiche: "La lupa" musica di Arcidiacono, "Paolo e Francesca" musica di Goffredo Petrassi, "Macbeth" musiche di Zanetti, "La figlia di Jorio" musica di Potenza, "L'uomo e il tesoro" musica di Neri, "Mare Maie" musica di De Filippi, "Giorno di Festa" musica di Carpi, "Serenate" musica di Casella."la Falena" musica di Gabriele Bianchi[55] Dal 1964 si è dedicata a Roma all'insegnamento e apre una sua scuola di danza, inizialmente in via del Babbuino a Roma, poi in una sede più ampia nel quartiere Vigna Clara[56], sempre a Roma.

Dopo 34 anni di intensa attività pedagogica nel 1999 la scuola cessa tutte le attività didattiche, per sopraggiunti gravi problemi di salute di Lia.

Note modifica

  1. ^ Copia archiviata, su giornaledelladanza.com. URL consultato il 18 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2018).
  2. ^ Ugo Dell’Ara, l’elegante raffinatezza della danza italiana. - http://www.danzasi.it, in www.danzasi.it, 13 aprile 2017. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  3. ^ L'Opera di Roma su Treccani.it/enciclopedia/ballo. Di Gino Tani, critico di Danza, su treccani.it.
  4. ^ il giornale della Danza Nicola Guerra, su giornaledelladanza.com. URL consultato il 29 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  5. ^ Ettore Caorsi Teatro dell'Opera, su operaroma.it.
  6. ^ il corpo docente del Costanzi di Roma, su operaroma.it.
  7. ^ Mara Dousse Teatro dell'Opera, su operaroma.it.
  8. ^ Teatro dell'Opera: i russi, su russinitalia.it.
  9. ^ Teresa Battaggi, su treccani.it.
  10. ^ A partire dalla stagione 1938-39 e nelle sei successive stagioni fu coreografo di balletti e danze d’opera, nonché primo ballerino del maggior teatro romano, di cui, grazie anche a una ottima leva di ballerini (tra cui Ugo e Lia Dell’Ara, T. Giglio, G. Lauri, F. Morucci, Attilia Radice, A. Vitale) e aprendo lo spettacolo di danza alla collaborazione con le forze più vive operanti nell’ambito della musica, delle arti figurative e della cultura, favorì una formidabile rinascita in termini di professionismo, produttività e livello artistico., su treccani.it.
  11. ^ Mandarino Meraviglioso su informadanza, su informadanza.com.
  12. ^ MILLOSS, Aurelio in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 24 novembre 2017.
  13. ^ Administrator, Un genio due scarpette e una calzamaglia, su cittamese.it. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2018).
  14. ^ R.T., L'Idomeneo di Mozart in un eccezionale edizione., in L'Unità - Milano, 3 ottobre 1947.
  15. ^ Valerio Caprara, Carosello Napoletano- mezzo secolo di gloria, in Il Mattino on line, 30 novembre 2003.
  16. ^ Nino Stinco su enciclopedia Itau, su enciclopedia.itaucultural.org.br.
  17. ^ Niga D'Era, Carosello Napoletano -film tridimensionale, in Risorgimento, 1950.
  18. ^ Testo della storia delTeatro Sodre, con il nome di Lia Dell'Ara, su bns.gub.uy. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2017).
  19. ^ La storia della danza al Sodre, su bns.gub.uy. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2017).
  20. ^ l'addio a Tamara Grigorieva, su danzaballet.com.
  21. ^ "lia dell'ara" - Fondazione Cini, su -US. URL consultato il 24 novembre 2017.
  22. ^ Armando Gimenez, Aurelio Milloss realizou um milagre: existe bailé no Brasil, in Folha da noite, 29 ottobre 1953.
  23. ^ O Bale IV Centenario Irà aos estatdos unidos, in Folha da Noite, 2 marzo 1955.
  24. ^ Sonho de bailarino, su tudoedanca.blogspot.it. URL consultato il 28 novembre 2017.
  25. ^ german lorca, ballet do IV Centenario, in Revista do IV Centenario, 1º settembre 1954.
  26. ^ Roehampton University - Stravinsky, su urweb.roehampton.ac.uk. URL consultato il 24 novembre 2017.
  27. ^ un periodico on line Brasiliano cita i Danzatori, tra i quali Lia Dell'Ara, su www1.folha.uol.com.br.
  28. ^ Stravinsky Petrouchka, su triodiaghilev.org.
  29. ^ Mattos Pacecho, o Mago do Baille Leonid Massine Felicita Lia Dell'Ara depois do Bolero. A ballairina permanencia exausta, ainda deiatada, in Diario da Noite, 6 dicembre 1955.
  30. ^ Mario Nunez, Teatros, in Jornal Do Brasil, 17 dicembre 1954.
  31. ^ Lenda do amor impossivel. Itau cultural, su enciclopedia.itaucultural.org.br.
  32. ^ ARTE Exposição em São Paulo refaz os primórdios da dança no Brasil nos anos 50 Fantasia brasileira, su www1.folha.uol.com.br.
  33. ^ Armando Gimenez, Serao apresentados em Sao Paolo os mais famosos bales do mundo, in folha da noite, 3 novembre 1953.
  34. ^ musica brasiliana camargo guarnieri, su musicabrasilis.org.br.
  35. ^ O Brasil faz um "Grand - Jetè", in O Cruzeiro, 19 febbraio 1955.
  36. ^ Su Blogeducativo sono citati tutti questi balletti, e Lia Dell'Ara, su blogeducativodaperformance.blogspot.it.
  37. ^ Armando Gimenez, Milloss partiu mas eixo em Sao Paulo sua maior obra: o Bale IV Centenario, in Folha da Noite, 3 marzo 1955.
  38. ^ As deficientias do Teatro SAntana impuseram restricoes a temporada do Balé IV Centenario, in folha da manha, sabato 18 giugno 1955.
  39. ^ Voltou a alma ao corpo do Ballet Sao Paolo assistiu ao milagre, in O mundo Ilustrado, 29 agosto 1956.
  40. ^ Accioly Netto, Teatro - Teatro no Rio, in O Cruzeiro, 1º gennaio 1955.
  41. ^ Arte e Esporte- quotidiano o mais completo jornal esportivo do Brasil, in Esportiva, 10 agosto 1956.
  42. ^ Folha de S.Paulo - Segall revela o desastre íntimo de cada um - 31/07/2004, su www1.folha.uol.com.br. URL consultato il 24 novembre 2017.
  43. ^ teatro la cometa, roma, su teatrodellacometa.it.
  44. ^ I.d I., Successo dei Balletti della Coreografa Dell'Ara a Castel Dell'Ovo, in Il Mattino - Napoli., 28 agosto 1971.
  45. ^ Mario Laboca - treccani enciclopedia, su treccani.it.
  46. ^ Ubaldo Mirabelli, Balletti al Teatro Massimo. Una grande interpretazione del Mandarino Meraviglioso di Bartok, Lia Dell'Ara Helene Trailine, Boris Trailine, Seline Leblanc e Robert Pomiè, in Il giornale di Sicilia, gennaio 1957.
  47. ^ boris trailline, su revistadadanca.com.
  48. ^ obvious, su obviousmag.org. URL consultato il 29 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2017).
  49. ^ Teatro Grande, Serata di Balletti, in Programma Ufficiale, martedi 19 febbraio 1957.
  50. ^ Nicola Vallinoto & Alberto Soave, InformaDanza - 1° portale e motore di ricerca sulla danza, su informadanza.com. URL consultato il 24 novembre 2017.
  51. ^ G.U., Trionfali accoglienze al "Mandarino Meraviglioso" eseguito ieri sera sulle scene del Teatro Grande . Acclamatissimi Lia DellAra Milorad Miskovich e Ottavio Ziino, in il Giornale di Brescia, 20 febbraio 1957.
  52. ^ Google Libri, su books.google.it. URL consultato il 24 novembre 2017.
  53. ^ Il Bolero - Storia di un'ossessione, di Lorenzo Tozzi., 1981 Di Giacomo Editore , Roma ), p. 55,56.
  54. ^ SINISCA, su sinisca.it. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2006).
  55. ^ n.Fara, Trionfa al Massimo l'Esculapio di Porrino, in l'Unione Sarda, 27 febbraio 1972.
  56. ^ Gino Tani, Un Danilo così splendido, in Il Messaggero, 13 giugno 1984.

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