Luigi Sedea

Militare e partigiano italiano

Luigi Sedea (Padova, 1913Bocche di Cattaro, 7 ottobre 1943) è stato un militare e partigiano italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Luigi Sedea
NascitaPadova, 1913
MorteBocche di Cattaro, 7 ottobre 1943
Cause della morteFucilazione
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
RepartoI Battaglione, 119º Reggimento fanteria, 155ª Divisione fanteria "Emilia"
Anni di servizio1941-1943
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Padova nel 1913, figlio di Giuseppe e Emma Pavanello.[2] Conseguito il diploma di ragioniere nella sua città natale nel corso del 1931, si iscrisse alla facoltà di economia e commercio presso l'Istituto superiore Cà Foscari di Venezia, laureandosi nel 1939.[1] Fu poi direttore di un consorzio di bonifica fino a quando venne chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito nel gennaio 1941.[1] Ammesso quale allievo ufficiale di complemento di fanteria alla Scuola dell'Aquila, fu nominato sottotenente nell'agosto dello stesso anno, assegnato al 12º Reggimento fanteria.[1] Nell'ottobre successivo fu trasferito al deposito del 93º Reggimento fanteria ad Ancona, per la costituzione del 119º Reggimento fanteria della 155ª Divisione fanteria "Emilia".[1] Il 23 marzo 1942 partiva con il reggimento per la Dalmazia, assegnato al I Battaglione.[1] Al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si schierò subito contro i tedeschi, combattendo per circa un mese sino a che, catturato, fu fucilato dai tedeschi a Cerquizza di Cattaro il 7 ottobre 1943.[1] Decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria,[2] a Luigi Sedea è stata intitolata una via della sua città natale.

Onorificenze modifica

«Su terra straniera all'atto dell'armistizio, tenendo fede alle leggi dell'onore militare chiedeva insistentemente di battersi contro i tedeschi. Lasciato per necessità d'impiego in zona arretrata, saputo che il suo battaglione stava per entrare in azione, invocava reiteratamente l'assegnazione a reparto di prima linea. Nel frattempo, manifestatosi in posto violenta aggressione nemica, reagiva d'impeto con entusiastico ardore alimentando la tenace resistenza col suo valoroso esempio. Delineatasi la crisi, riusciva, attuando audaci iniziative, a portarsi in caposaldo montano nel quale impegnavasi in epica lotta, che protraeva con indomito valore fino all'esaurimento di ogni mezzo di offesa favorendo in tal modo l'ulteriore resistenza di altra unità. Catturato, affrontava con stoica fermezza la fucilazione confermando, con l'estremo sacrificio, le sue preclari virtù militari. Bocche di Cattaro, 8 settembre 1943[3]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 282.
  3. ^ Sedea Luigi, su Quirinale.it. URL consultato il 7 novembre 2018.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 582.
  • Mario Torsiello, Settembre 1943, Varese, Cisalpino, 1963.
  • Mario Torsiello, Le Operazioni delle Unità Italiane nel settembre-ottobre 1943, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, 1975.

Collegamenti esterni modifica