Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, VIII principe di Carbognano

principe di Carbognano, politico e imprenditore italiano

Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, VIII principe di Carbognano (Roma, 10 settembre 1850Frascati, 13 marzo 1925), è stato un politico, imprenditore ed editore italiano.

Maffeo Colonna Sciarra

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXV, XVI, XVII
Sito istituzionale

Dati generali
Professioneimprenditore, editore
Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, VIII principe di Carbognano
Principe di Carbognano
Stemma
Stemma
In carica1850 –
1925
PredecessoreMaffeo Barberini Colonna di Sciarra, VII principe di Carbognano
SuccessoreUrbano Barberini Colonna di Sciarra, IX principe di Carbognano
TrattamentoSua Grazia
NascitaRoma, 10 settembre 1850
MorteFrascati, 13 marzo 1925 (74 anni)
DinastiaBarberini Colonna di Sciarra
PadreMaffeo Barberini Colonna di Sciarra, VII principe di Carbognano
MadreCarolina D'Andrea
ConsorteAlliette de Bonneval
FigliStefanella
Urbano
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Nato a Roma il 10 settembre 1850, Maffeo era figlio postumo di Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, VII principe di Carbognano e della terza moglie, la principessa Carolina D'Andrea dei marchesi di Pescopagano. Sua madre, ardente legittimista che parteggiò per il trono di Napoli, nel 1863 venne posta sotto processo per cospirazione nei confronti del neonato Regno d'Italia ma venne poco dopo scagionata da ogni accusa.

Per quanto osteggiato dalla sua famiglia, che per parte di padre discendeva da una delle più ricche ed importanti dinastie della Roma papalina, Maffeo si rese subito conto di quanto fosse necessario per i giovani della sua generazione inserirsi appieno nel funzionamento del nuovo stato per rimanere in sesto sia economicamente, sia per continuare a contare in società e per questo si presentò come candidato al parlamento, venendo eletto nel 1882 nella XV legislatura per la circoscrizione elettorale dell'Aquila, schierandosi dall'anno successivo con i sostenitori della Pentarchia, il principale gruppo parlamentare di opposizione al governo Depretis.

Il 26 novembre 1883 fondò il quotidiano La Tribuna che venne dato in direzione a Luigi Roux: il giornale, nato come megafono della sua opposizione politica in parlamento, dopo una crisi finanziaria nel 1884 che ne minacciò la chiusura, passò sotto la direzione di Attilio Luzzato che ne fece uno dei più importanti giornali italiani di politica con un servizio telegrafico e di corrispondenza ottimale per l'epoca, oltre ad una redazione composta da personaggi illustri per l'epoca come Gabriele D'Annunzio, Salvatore Barzilai, Vincenzo Morello, Vera Gobbi Belcredi, Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao. Per La Tribuna il Barberini Colonna di Sciarra costruì un nuovo edificio che includeva sia la redazione che la tipografia di stampa del giornale, dotandolo al proprio interno anche di impianti culturali e sportivi per i dipendenti e non. Per abbellire ulteriormente l'intero quartiere dove sorse l'edificio, nelle immediate vicinanze del palazzo fece realizzare la famosa Galleria Sciarra, chiamando a decorarla il pittore Giuseppe Cellini. Nel 1890 Maffeo decise di lasciare l'intera proprietà del giornale a Luzzato che l'acquistò in blocco. Oltre a La Tribuna, in quei medesimi anni, il principe Maffeo fondò il periodico Rivista politica e letteraria ed affidò la terza serie della Cronaca bizantina alla direzione di un promettente D'Annunzio di cui il Barberini fu mecenate ed, a proprie spese, pubblicò la raccolta Isaotta Guttadauro ed altre poesie nel 1886. Si dedicò anche al mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento, inaugurando in locali di sua proprietà, in via delle Vergini a Roma, il primo teatro di stampo popolare della capitale, il Teatro Quirino.

Proprietario anche di vasti fondi terrieri ereditati in gran parte dalla sua famiglia, si dedicò attentamente all'agricoltura compiendo una bonifica della valle del Tevere nella zona della sua tenuta di Montemaggiore, a Montelibretti, dove inaugurò anche un allevamento per tutelare le razze equine tipiche della campagna romana. Quest'insieme di investimenti che fruttarono ben poco, il coinvolgimento, seppur solo parziale, nello Scandalo della Banca Romana, e altre spese, lo trascinarono quasi sul lastrico e per questo decise di lasciare Roma per trasferirsi a Parigi dove si sposò con la marchesa Bonneval. Rientrato in Italia decise di ritirarsi definitivamente dalla vita pubblica, vivendo gli ultimi anni della sua vita nella villa della sua famiglia a Frascati ove morì il 13 marzo 1925.

Matrimonio e figli modifica

Maffeo sposò a Parigi il 21 maggio 1906 la marchesa Aliette de Bonneval, figlia del marchese Antoine de Bonneval e di sua moglie, Isabelle de Damas, dalla quale ebbe i seguenti eredi:

  • Stefanella (1908 - 1999), nubile
  • Urbano (1913 - 1942), morto in combattimento aereo, sposò Nadia Berlingieri dal cui matrimonio nacquero Mirta e Benedetta.

Albero genealogico modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giulio Cesare Colonna di Sciarra, V principe di Carbognano Francesco Colonna di Sciarra, IV principe di Carbognano  
 
Vittoria Salviati  
Urbano Barberini Colonna di Sciarra, VI principe di Carbognano  
Cornelia Costanza Barberini, IV principessa di Palestrina Urbano Barberini, III principe di Palestrina  
 
Maria Teresa Boncompagni  
Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, VII principe di Carbognano  
Ettore Carafa, XI duca di Andria Fabrizio Carafa, X duca di Andria  
 
Aurelia Imperiali  
Maria Monica Carafa  
Maria Francesca de Guevara Inigo II de Guevara, VII duca di Bovino  
 
Eleonora de Cardenas  
Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, VIII principe di Carbognano  
Diego d'Andrea, IV marchese di Pescopagano Gennaro d'Andrea, III marchese di Pescopagano  
 
Francesca Isolani  
Gennaro d'Andrea, V marchese di Pescopagano  
Maria Emanuela Pignatelli, VIII marchesa di Colletorto Cesare Ettore Pignatelli, VI marchese di Casalnuovo  
 
Maria Saveria Rota, VI marchesa di Colletorto  
Carolina d'Andrea  
Scipione Spinelli Savelli, VIII principe di Cariati Giovanni Battista Spinelli Savelli, VII principe di Cariati  
 
Caterina Spinelli di Montacuto  
Giovanna Spinelli Savelli  
Caterina Doria d'Angri Giovanni Carlo II Doria, VI principe d'Angri  
 
Giovanna Pappacoda, IV principessa di Centola  
 

Bibliografia modifica

  • G. D'Annunzio, Roma senza lupa. Cronache mondane, a cura di A. Baldini e P. P. Trompeo, Milano 1947
  • G. P. Carocci, Agostino Depretis e la politica interna italiana dal 1876 al 1887, Torino 1956, p. 334
  • A. Caracciolo, Roma capitale. Dal Risorgimento alla crisi dello Stato liberale, Roma 1956, pp. 160, 167
  • M. L. La Malfa, Orientamenti politici della "Tribuna", I, in Nord e Sud, IX, 2 (1962), pp. 98–122
  • V. Castronovo, Per la storia della stampa italiana, in Nuova rivista storica, XLVII (1963), p. 153.

Collegamenti esterni modifica

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