Manuel Dacosse

direttore della fotografia belga

Manuel Dacosse, detto Manu (Uccle, 1977), è un direttore della fotografia belga, noto per il suo lavoro nel cinema di genere belga, come i film di Hélène Cattet e Bruno Forzani o Fabrice Du Welz.[1]

Biografia modifica

Dopo aver girato alcuni Super 8 da ragazzo con gli amici, si iscrive all'Institut national de radioélectricité et cinématographie (INRACI) per studiare fotografia.[1][2] Decide dopo un anno di studiare cinema invece e si iscrive all'Institut des Arts de Diffusion (IAD),[1][2] dove conosce Hélène Cattet e Bruno Forzani.[1] Dopo la laurea, lavora per un anno come cameraman in una stazione televisiva di Bruxelles, per poi trasferirsi in Libano su consiglio dell'amico Yves Sehnaoui (direttore della fotografia di Caramel di Nadine Labaki) a lavorare nel campo della pubblicità come 1º assistente operatore.[1] Tornato in Belgio, continuerà la sua gavetta come operatore di drone e assistente operatore a diverse produzioni cinematografiche.[1]

Sia il suo primo cortometraggio, che il suo primo lungometraggio (Amer, del 2009) da direttore della fotografia sono stati diretti da Cattet e Forzani.[3] Questo sodalizio è poi continuato coi successivi Lacrime di sangue e Laissez bronzer les cadavres, per la cui fotografia Dacosse ha vinto due dei suoi tre premi Magritte.[1][3] Ha collaborato più volte anche coi registi Fabrice Du Welz e Lucile Hadžihalilović.[1] Riguardo alle sue collaborazioni con cineasti anche molto diversi tra loro ha dichiarato: «Non ho un mio stile, sono semplicemente una spugna [...] Il ruolo del direttore della fotografia è quello di adeguarsi al mondo del regista».[1] A partire da Doppio amore,[1] ha diretto semi-frequentemente la fotografia dei film di François Ozon.[2]

Filmografia parziale modifica

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j (EN) Manu Dacosse about L’Amant double, su sbcine.be, Belgian Society of Cinematographers, 2017. URL consultato il 26 aprile 2023.
  2. ^ a b c (EN) Interview: Berlinale cinematographer Manuel Dacosse, su mpb.com, Festival di Berlino, 10 febbraio 2022. URL consultato il 26 aprile 2023.
  3. ^ a b (FR) François Reumont, Manu Dacosse, SBC, talks about his work on "Let the Corpses Tan", by Hélène Cattet and Bruno Forzani, in La Lettre AFC, n. 295, marzo 2019. URL consultato il 26 aprile 2023.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN227707730 · ISNI (EN0000 0003 6333 0683 · LCCN (ENno2012047044 · GND (DE102054905X · BNE (ESXX5167524 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2012047044