Marco II Pio di Savoia

Marco II Pio di Savoia (... – Carpi, Ferrara[1], 22 marzo 1494 o 1493[1][2]) è stato un condottiero e nobile italiano, fu consignore di Carpi dal 1465 al 1494.

Marco II Pio di Savoia (Carpi)
Co-signore sovrano di Carpi
con Lionello I Pio di Savoia (1465-1477)
con Alberto III Pio di Savoia (1477-1494)
Stemma
Stemma
In carica1465 –
1493 / 22 marzo 1494
PredecessoreGalasso II Pio di Savoia
SuccessoreAlberto III Pio di Savoia
MorteCarpi o Ferrara[1], 1493[1] o 22 marzo 1494
DinastiaPio di Savoia
PadreGiberto II Pio di Savoia
MadreAlda da Polenta
ConsorteBenedetta del Carretto
FigliGiberto, Emilia, Alda, Agnese, Lucrezia, Giovanni Ludovico, Margherita, Ercole, Enea, Galeotto, Violante, Ippolita, Smeralda
ReligioneCattolica

Biografia modifica

Appartenente all'antica famiglia dei Pio di Savoia, era figlio di Giberto II, consignore di Carpi, e di Alda di Aldobrandino da Polenta[1].

Alla morte del padre, avvenuta il 17 luglio 1446, fu associato alla signoria di Carpi dagli zii Alberto II (m. 1464) e Galasso II (m. 1465), alla morte dei quali succedette al potere insieme ai cugini, ovvero Lionello I, figlio di Alberto, e i nove figli di Galasso II. Militò nel 1461 al servizio del duca di Milano Francesco Sforza, che lo inviò a combattere i genovesi[1].

Estromessi questi ultimi dal potere in seguito alla congiura da essi ordita contro Borso d'Este nel 1469, condivise il potere con Lionello I, alla morte del quale, nel 1477, poté di fatto regnare come unico sovrano durante la minorità dei nipoti Alberto III e Lionello II, da lui affidati ad Aldo Manuzio e di fatto allontanati dal potere. Così però lo allontanò dal territorio della signoria prendendo possesso del suo palazzo e dei suoi beni allodiali. Nel 1483 passò al servizio di Ludovico il Moro[1]. Alberto III tuttavia ottenne l'investitura signorile da parte di Federico III e rientrò a Carpi nel 1490.

Alla sua morte nel 1493 o 1494 si aprì una fase di contrasti tra il figlio Giberto III e il già regnante Alberto III, contrasti che sfociarono nel 1496 in una vera e propria guerra civile che determinò l'intervento "pacificatore" del nuovo duca Ercole I d'Este. Sennonché questi, non riuscendo a venire a capo della contesa, ne approfittò per acquisire per sé la metà del feudo spettante a Giberto, e, in cambio, lo investì a sua volta del feudo estense di Sassuolo.

Discendenza modifica

Sposò Benedetta (?-3 agosto 1503[2]), figlia di Galeotto I del Carretto, marchese di Finale Ligure, e di Vannina Adorno, ed ebbe tredici figli[3][4]:

  • Giberto (1455-1500), consignore di Carpi dal 1494 al 1499 e signore di Sassuolo dal 1499;[1]
  • Emilia (?-1520),[1] sposò nel 1475 Antonio da Montefeltro;
  • Alda (?-testò il 18 settembre 1522),[1] sposò Giovan Francesco Gambara (?-1511);
  • Agnese (?-7 dicembre 1499[1][5]), sposò nel 1486 Francesco Maria Rangoni, conte di Castelcrescente (?-5 ottobre 1511);
  • Lucrezia,[1] sposò il conte Michelangelo Scotti;
  • Giovanni Ludovico (?-1510),[1] uomo d'armi al servizio degli Sforza prima e delle truppe pontificie poi[6], sposò Graziosa Maggi,[1] dama di corte a Milano, da cui ebbe due figlie:
    • Maddalena, sposò il conte Guglielmo Malaspina
    • Beatrice, donna di lettere, sposò il cavalier Gasparo degli Obizzi (?-1541), poeta e letterato;
  • Margherita,[1] sposò verso il 1495 Antonio Maria Sanseverino, marchese di Gualsinara (?-1509);
  • Enea (?-21 luglio 1533)[1][7][8], fu governatore di Modena;
  • Ercole (?-c. 1510), sacerdote, dottore in legge e autore di Rime[9][1];
  • Galeotto (c. 1460-9 agosto 1513),[1] arciprete di Carpi dal 1° luglio 1477, Consigliere ducale e Senatore di Milano dal 18 settembre 1494[10];
  • Ippolita, sposò ... Valperga, nobile piemontese[1];
  • Violante, monaca clarissa in Santa Chiara di Carpi[1];
  • Smeralda.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di Carpi, Tav. IV, Torino, 1824.
  2. ^ a b Carteggio fra L'Ab. Girolamo Tiraboschi e L'Avv. Eustachio Cabassi, G. Rossi, 1895, p.518.
  3. ^ Atti e memorie delle Rr. Deputazioni di storia patria per le provincie modenesi e parmensi. Volume 2, Vincenzi, 1865, p.368.
  4. ^ Girolamo Tiraboschi, Memorie storiche Modenesi col codice diplomatico. Volume 4, 1794, pp.156-157.
  5. ^ Rangoni
  6. ^ LUDOVICO PIO
  7. ^ Carlo Godi, Bandello. Narratori e dedicatari della seconda parte delle Novelle, Bulzoni, 2001, p.487.
  8. ^ Monumenti di storia patria delle provincie modenesi. Volume 5, Fiaccadori, 1867, p.293.
  9. ^ Luigi Maini, Soliera, castello nel modenese già feudo Campori. Cenni storici, Cappelli, 1850, pp.43-44.
  10. ^ Luigi Maini, Sopra un antico sigillo della pieve di limidi. Cenni illustrativi di L. M, Cappelli, 1850, pp.16-19.

Bibliografia modifica

  • Mario Cassoli, Carpi: gli uomini e le opere nel tempo, Carpi, Il Portico, 1973.
  • Paolo Guaitoli (rivisto da Policarpo Guaitoli), Della Città e del Comune di Carpi, in Achille Sammarini (a cura di), Memorie storiche e documenti sulla Città e sull'antico Principato di Carpi, Carpi, Pederzoli e Rossi, 1877, pp. 59-100.
  • Anna Maria Ori, PIO, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015. URL consultato il 21 dicembre 2022.
  • Hans Semper, Ferdinand O. Schulze e Wilhelm Barth, Carpi: una sede principesca del Rinascimento, a cura di Luisa Giordano, traduzione di A. D'Amelio e A. E. Werdehausen, Pisa, ETS, 1999 [1882].
  • Elena Svalduz, Da castello a città: Carpi e Alberto Pio, Roma, Officina, 2001.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di CArpi, Tav. IV, Giulio Ferrario, 1824, SBN IT\ICCU\LO1\1405418.