Marino Vernier

magistrato italiano

Marino Vernier (Vienna, 28 dicembre 1917Belluno, 19 maggio 2001[1]) è stato un magistrato italiano, di origine austriaca.

Marino Vernier nel giugno 1982.

Biografia modifica

Nato a Vienna, nell'allora impero austro-ungarico[2][3], era il primo figlio dell'avvocato Iginio Vernier, di Dignano d'Istria e profugo da Pola, che fu segretario provinciale della Croce Rossa[4], e di Lina Malusà.[5] Si diplomò con i fratelli Vito e Giorgio al Regio Liceo ginnasio Giosuè Carducci di Pola.[6][7][8][9][10][11] Fece parte del GUF di Pola, in collaborazione con il CAI.[12]

Nella seconda guerra mondiale, fu tenente commissario del capitano di fregata Mario Mastrangelo, direttore dell'ufficio amministrativo del comando marina di Argostoli.[13] Nel dopoguerra, fu segretario dell'ufficio assistenza esuli a Trieste.[14] Assunto in servizio il 28 gennaio 1948, fu nominato sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Belluno il 3 febbraio 1955, l'anno dopo la morte del padre.[2][3] Negli anni cinquanta, sostenne l'accusa nel famoso processo di Alleghe.[15]

Dopo il caso sulla diga di Pontesei dal 1959 al 1962[16], condusse, insieme al procuratore capo Arcangelo Mandarino e al segretario della procura, le indagini dell'istruttoria sommaria per l'accertamento delle responsabilità penali connesse con il disastro del Vajont, che aveva causato quasi duemila morti. Il 12 ottobre 1963, interrogò l'ingegnere Alberico Biadene, direttore del servizio costruzioni idrauliche della SADE.[17]

Il 29 dicembre 1967, da ufficiale in congedo, fu iscritto capitano commissario nella riserva di complemento, con anzianità nel grado del 31 dicembre 1956.[18] Nell'agosto 1968, con deliberazione del Consiglio superiore della magistratura, fu nominato magistrato di Corte d'appello. La madre morì a Ponte nelle Alpi il 17 ottobre 1979 e rimase vedovo a Belluno il 5 giugno 1981. Negli ultimi tempi, era stato chiamato a esercitare temporaneamente le funzioni di sostituto procuratore generale davanti alla Corte d'assise d'appello e alla Corte d'appello di Venezia.[19]

Morì a Belluno il 19 maggio 2001 ed è sepolto nel cimitero di Prade.[1][20]

Vita privata modifica

Si sposò con Licia Mattei ed ebbe tre figli: Laura, Sergio e Giuliana.[2][3][21]

Note modifica

  1. ^ a b Servizi cimiteriali del comune di Belluno, su servizicimiteriali.consorziobimpiave.bl.it. URL consultato il 6 marzo 2021.
  2. ^ a b c Italia: Ministero di grazia e giustizia, Ruolo di anzianità della magistratura, 1964, p. 139.
  3. ^ a b c Ruolo di anzianità della magistratura: anno 1960, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1960, p. 151.
  4. ^ Esuli giuliani, istriani e dalmati in Alto Adige (PDF), su storiaeregione.eu. URL consultato il 16 marzo 2020.
  5. ^ Lina Vernier, su arenadipola.com, 17 novembre 1979. URL consultato il 31 marzo 2024.
  6. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del Regio esercito e nel personale dell'amministrazione militare, 1942, p. 5826.
  7. ^ Untitled (PDF), su openstarts.units.it. URL consultato il 16 marzo 2020.
  8. ^ Il Professore Giosuè Carducci (PDF), su openstarts.units.it. URL consultato il 16 marzo 2020.
  9. ^ Nino Oxilia (PDF), su openstarts.units.it. URL consultato il 16 marzo 2020.
  10. ^ Morti 2009 - Vernier Vito - 353411, su necrologie.corrierealpi.gelocal.it, 15 gennaio 2009. URL consultato il 31 marzo 2024.
  11. ^ Morti 2006 - Vernier Giorgio - 226020, su necrologie.repubblica.it, 16 dicembre 2006. URL consultato il 31 marzo 2024.
  12. ^ Andavamo anche in montagna, su arenadipola.com, 3 marzo 1990. URL consultato il 31 marzo 2024.
  13. ^ Banca nazionale del lavoro, Marcello De Cecco, Maria Rosaria Ostuni, La BNL tra guerre coloniali e guerra mondiale 1937-1945, Giunti, 1999, p. 584.
  14. ^ Riattivata Radio Pola in forma ridotta, su arenadipola.com, 13 luglio 1991. URL consultato il 31 marzo 2024.
  15. ^ Momenti e figure indimenticabili dell'Amarcord di Pola (1935-45), su arenadipola.com, 28 gennaio 1995. URL consultato il 31 marzo 2024.
  16. ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, p. 281.
  17. ^ Una arringa per Longarone - Odoardo Ascari, su vajont.info. URL consultato il 12 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2016).
  18. ^ Italia: Direzione generale per il personale militare della marina, Annuario ufficiale delle forze armate della repubblica italiana. Parte 2, 1970, p. 684.
  19. ^ Non si può più aspettare (PDF), su centrostudialetheia.it. URL consultato il 16 marzo 2020.
  20. ^ Insieme a un fiore, su arenadipola.com, 28 febbraio 2002. URL consultato il 31 marzo 2024.
  21. ^ Licia Vernier, su arenadipola.com, 20 giugno 1981. URL consultato il 31 marzo 2024.