Matteo Sacchetti, I marchese di Castelromano

primo marchese di Castelromano e diplomatico italiano

Matteo Sacchetti, I marchese di Castelromano (noto anche come III marchese di Castel Rigattini sino al 1709) (Roma, 1675Roma, 1743), è stato un nobile e diplomatico italiano.

Matteo Sacchetti, I marchese di Castelromano
Marchese di Castelromano
Stemma
Stemma
In carica1709 –
1743
PredecessoreSe stesso come Marchese di Castel Rigattini
SuccessoreGiovanni Battista Sacchetti, II marchese di Castelromano
Marchese di Castel Rigattini
In carica1688 –
1709
PredecessoreGiovanni Battista Sacchetti, II marchese di Castel Rigattini
SuccessoreSe stesso come Marchese di Castelromano
NascitaRoma, 1675
MorteRoma, 1743
DinastiaSacchetti
PadreGiovanni Battista Sacchetti, II marchese di Castel Rigattini
MadreCaterina Acciaiuoli
ConsorteClelia Orsini de' Cavalieri
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Nato a Roma nel 1675, Matteo era il figlio primogenito di Giovanni Battista Sacchetti, II marchese di Castel Rigattini e di sua moglie, la nobildonna fiorentina Caterina Acciaiuoli.

Alla morte di suo padre nel 1688 ereditò il titolo di marchese di Castel Rigattini che però fece permutare poco dopo sul feudo di Castelromano. Ricoprì la carica di Conservatore del Comune di Roma dal 1702 al 1709. Malgrado il passato splendore della sua famiglia, venne comunque costretto per ragioni di debiti a vendere alcune proprietà della sua casata come ad esempio il feudo di Castel Rigatti al marchese Vitelleschi di Foligno nel 1715 o il prezioso feudo di Castelromano nel 1729 al cardinale Albertoni (mantenendo comunque per sé e per i propri discendenti il titolo di marchese) per la somma di 50.000 scudi. Nel 1740 vendette la villa Ruffinella (acquistata dai Sacchetti nel 1639) all'ordine dei Gesuiti per la somma di 13.300 scudi.[1]

Pur nell'incalzare di queste ristrettezze economiche, Matteo non mancò di continuare come suo padre e suo zio prima di lui a patrocinare l'arte romana: fu membro dell'Accademia dell'Arcadia col nome di Eugenio Aleio, membro dell'Accademia Quirini (recitò alcune poesie al Teatro Leatino di via dei Leutari, presso la chiesa di San Lorenzo in Damaso) e nel 1720 divenne membro onorario dell'Accademia di San Luca. Nel 1723 ottenne il permesso da papa Innocenzo XIII di svolgere a Roma la funzione di ambasciatore per conto del duca di Parma, Francesco Farnese, per ottenere dal pontefice l'autenticazione dei propri diritti sul ducato che era ufficialmente feudo della Santa Sede sin dal tempo in cui fu concesso in governo ai Farnese.

Morì a Roma nel 1743.

Matrimonio e figli modifica

Matteo sposò a Roma nel 1700, Clelia Orsini de' Cavalieri, figlia del marchese Francesco. La coppia ebbe i seguenti figli:

  • Ottavia (1705 - 1752), sposò Patrizio Patrizi, marchese di Castel San Giuliano
  • Giovanni Battista (1707 - 1759), II marchese di Castelromano, sposò Ginevra Muti Papazzurri
  • Giulio (1710 - 1780), III marchese di Castelromano, sposò Maddalena Azzan
  • Francesco (1712 - 1720)
  • Caterina (1716 - ?)

Albero genealogico modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Battista Sacchetti Matteo Sacchetti  
 
Nanna Carducci  
Matteo Sacchetti, I marchese di Castel Rigattini  
Francesca Altoviti Alessandro Altoviti  
 
 
Giovanni Battista Sacchetti, II marchese di Castel Rigattini  
Giovanni Battista Ricasoli Giuliano Ricasoli  
 
Cassandra Capponi  
Cassandra Ricasoli Rucellai  
Virginia Ruccellai Orazio Ruccellai  
 
Camilla Guicciardini  
Matteo Battista Sacchetti, I marchese di Castelromano  
Ottaviano Acciaiuoli Roberto Acciaiuoli  
 
Faustina Franceschi  
Donato Acciaiuoli  
Maria Acciaiuoli Donato Acciaiuoli  
 
Costanza Acciaiuoli  
Caterina Acciaiuoli  
Giambattista Altoviti  
 
 
Anna Maria Altoviti  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Lilian H. Zirpolo, Ave Papa/Ave Papabile: The Sacchetti Family, Their Art Patronage, and Political Aspirations, Toronto, 2005, p. 140

Bibliografia modifica

  • Lilian H. Zirpolo, Ave Papa/Ave Papabile: The Sacchetti Family, Their Art Patronage, and Political Aspirations, Toronto, 2005, ISBN 978-0-7727-2028-3
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