'Ndrina Mazzagatti

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I Mazzagatti sono una 'ndrina di Oppido Mamertina alleata dei Polimeni e dei Bonarrigo[1].

Storia modifica

Anni '50 modifica

Anni '60 modifica

Anni '70 modifica

Dagli anni '70 il capobastone Giuseppe Mazzagatti entra nell'affare del cemento e grazie ai suoi contatti Cosimo Polimeni, Rocco e Giuseppe Ferraro e al suo stesso nome riesce ad imporsi nel mercato cementizio dell'area. Nel 1980 lui e il fratello Carmelo vengono condannati per estorsione nei confronti di alcuni autotrasportatori. Successivamente, per incrementare la sua attività, stringe legami anche con Girolamo Piromalli, avrebbe quindi costretto gli autotrasportatori affiliati a Italcementi a rivolgersi a lui per la fornitura del materiale destinato alla superstrada Rosarno-Gioiosa Jonica[2].

Anni '80 modifica

Anni '90 - La faida di Oppido modifica

Dal 1992 al 1998 i Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo sono in faida con i Ferraro-Raccosta. Dal 2011 sembra riesplosa la faida tra le due consorterie e questa volta sarebbero stati coinvolti anche i Mammoliti a favore di questi ultimi. Con la conclusione dell'operazione Erinni delle forze dell'ordine a fine 2013 potrebbe essersi conclusa anche questa seconda escalation di violenza[3].

Anni 2000 - L'inchino durante la festa della Madonna delle Grazie modifica

Il 24 luglio 2007 i carabinieri e la Guardia di Finanza sequestrano a presunti esponenti dei Mazzagatti beni dal valore di 120 milioni di euro in tutta la Calabria e a Bergamo che gestivano un'impresa cementizia che era egemone nella piana di Gioia Tauro e con alleanze con alcune cosche catanzaresi anche nell'area di Catanzaro. A capo della consorteria Giuseppe Mazzagatti[2].

Anni 2010 modifica

Il 26 novembre 2013 con l'operazione Erinni vengono arrestate 20 persone per il coinvolgimento in nuovi episodi della faida tra i Ferraro-Raccosta e Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo e sequestrati beni del valore di 70 milioni di euro. Francesco Raccosta il 3 marzo 2012 uccide il boss Domenico Bonarrigo e per vendetta il suo clan uccide Francesco Raccosta a sprangate e viene dato in pasto ai maiali moribondo, come si evince dalle intercettazioni. Inoltre il boss dei Ferraro Giuseppe per non essere ucciso anch'egli ha dovuto consegnare tutti coloro che avevano partecipato all'omicidio del boss. Vengono quindi ammazzati anche il cognato Francesco Raccosta Carmine Putrino e Vincenzo Ferraro e Vincenzo Raccosta uccisi a colpi di pistola. Per gli omicidi vengono anche chiamate componenti della famiglia residenti a Roma, in cui le 'ndrine hanno alcune attività ora sequestrati dalle forze dell'ordine, tra cui Simone Pepe[3][4][5].

Il 2 luglio 2014 durante il rito religioso della processione della Madonna delle Grazie a Oppido Mamertina il comandante della stazione dei carabinieri e due sottoposti, che presenziavano alla manifestazione, l'hanno abbandonata in segno di protesta nel momento in cui è avvenuto l'inchino della statua della Madonna verso la casa del capobastone Giuseppe Mazzagatti, tra via Ugo Foscolo e Corso Aspromonte. La notizia ha avuto risonanza nazionale. Il comune successivamente ha risposto affermando che il percorso della processione è sempre stato quello e come da tradizione vi è sempre stata una sosta a quell'incrocio[6]. L'inchiesta è partita dal giornalista Michele Albanese del Quotidiano della Calabria, che per quanto accaduto ha ricevuto diverse minacce, ragion per cui il procuratore di Reggio Calabria ha deciso di assegnargli una tutela di terzo livello[7][8]. La Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi ha deciso in seguito ai fatti di bloccare le processioni fino a marzo dell'anno successivo, per poi riprenderle ma con "divieto delle soste davanti alle case dei capi della 'ndrangheta per evitare le commistioni"[9].

Anni 2020 modifica

Esponenti di spicco modifica

  • Giuseppe Mazzagatti (1932), arrestato e condannato all'ergastolo ai domiciliari per problemi di salute.
  • Rocco Mazzagatti

Note modifica

  1. ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p156, ISBN 88-8101-373-8.
  2. ^ a b Gestivano il commercio del cemento – Operazione dei Carabinieri contro il clan Mazzagatti di Oppido Mamertina. Sequestrati beni per 120 milioni, 24 luglio 2007. URL consultato il 7 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  3. ^ a b 'Ndrangheta: Venti fermi e sequestro beni per 70 milioni di euro nel reggino, in Lametino.it.
  4. ^ 'Ndrangheta, il killer intercettato: "Quello lo abbiamo dato in pasto ai maiali", in repubblica.it, 26 novembre 2013. URL consultato il 30 novembre 2013.
  5. ^ 'Ammazzati a colpi di pala e gettati ancora vivi in pasto ai maiali', 26 novembre 2013. URL consultato il 30 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2013).
  6. ^ Calabria, la Madonna fa l'inchino al boss, in repubblica.it, 6 luglio 2014. URL consultato il 2 febbraio 2016.
  7. ^ Reggio Calabria, scorta a giornalista minacciato dalla 'ndrangheta, in repubblica.it, 18 luglio 2014. URL consultato il 2 febbraio 2016.
  8. ^ Michele Albanese, La statua della Madonna fa l'inchino al boss. Il maresciallo dei carabinieri lascia la processione, in Il quotidiano della Calabria, 6 luglio 2014. URL consultato il 2 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2015).
  9. ^ Oppido Mamertina, riprendono le processioni ma senza gli inchini ai boss, in il fatto quotidiano, 16 marzo 2015. URL consultato il 2 febbraio 2016.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica