Melbourne House

azienda di videogiochi australiana

La Melbourne House è stata una azienda australiana di videogiochi, fondata nel 1978 come editore e affiancata dal 1980 dalla Beam Software come sviluppatore sussidiario. Beam Software e Melbourne House divennero le più importanti aziende di videogiochi provenienti dall'Australia[2]. Nel 1999 l'azienda, acquisita da Infogrames, cambiò denominazione in Infogrames Melbourne House, quindi nel 2003 in Atari Melbourne House, e infine nel 2006, acquisita da Krome Studios, divenne Krome Studios Melbourne fino alla cessazione dell'attività, avvenuta nel 2010.

Melbourne House
StatoBandiera dell'Australia Australia
Forma societarialimited company
Borse valoriAustralian Stock Exchange
Fondazione1978 Melbourne House
1980 Beam Software
1996 seconda volta come Melbourne House
1999 Infogrames Melbourne House
2006 Krome Studios Melbourne a Londra
Fondata daAlfred Milgrom e Naomi Besen
Chiusura2010 circa
Sede principaleMelbourne
GruppoInfogrames/Atari (2000-2006)
Krome Studios (2006-2010)
ControllateBeam Software
SettoreInformatico
ProdottiVideogiochi
Dipendenti130 (Beam Software, 1999[1])
Sito webwww.melbournehouse.com/

Storia modifica

Melbourne House venne fondata nel 1978 dall'australiano Alfred Milgrom nella città di Londra, come casa editrice tradizionale[3]. Fu tra i primi editori al mondo specializzati nella manualistica pratica per la programmazione sugli home computer[4]. Inizialmente l'obiettivo era acquisire i diritti sulle pubblicazioni americane per commercializzarle in Australia e Regno Unito, ma poi iniziò a produrre materiale proprio, cominciando dal libro 30 Programs for the ZX80 uscito nel settembre 1980[5].

Poco tempo dopo Milgrom e Naomi Besen, all'epoca sua moglie, decisero di tornare in Australia dove fondarono la Beam Software a Melbourne. Il nome Beam deriva dalle iniziali di Alfred Milgrom e dalle prime lettere del cognome della Besen. L'obiettivo iniziale della Beam era sempre di produrre testi di informatica, che la Melbourne House avrebbe pubblicato; il primo sviluppatore di software, William Tang, venne assunto per realizzare i programmi da includere come codice sorgente nei libri. Ma presto Milgrom decise di pubblicare direttamente software commerciale per home computer, e il primo prodotto fu un'imitazione di Space Invaders realizzata da Tang per ZX80, uscita nel marzo 1981.[2] Continuò anche la pubblicazione di libri, con titoli come Spectrum Hardware Manual e Spectrum Microdrive Book, tuttavia questa attività meno redditizia andò scemando[6].

La Beam Software ebbe tra i suoi maggiori successi The Hobbit (1982) e The Way of the Exploding Fist (1985), entrambi con un volume di vendite superiore a 500 000 copie. Nel 1987 Mastertronic acquistò l'editore Melbourne House, ma lo sviluppatore Beam Software rimase indipendente.[4] L'intento era di concentrarsi soltanto sullo sviluppo; dopo la cessione di Melbourne House, la Beam Software crebbe a 25 dipendenti, diventando il più grande studio al mondo al di fuori di Giappone e USA, e cominciò ad allargarsi al mercato delle console, divenendo la seconda azienda non giapponese a produrre titoli per il NES[7].

Negli anni '90 l'azienda fu ancora molto attiva e si focalizzò sulle console, estendendo lo sviluppo anche a SNES, Game Boy, console SEGA[8]. Nel 1996 divenne la prima azienda di videogiochi quotata in borsa all'Australian Stock Exchange. Nel frattempo la Virgin Interactive, che aveva acquisito la Mastertronic, aveva abbandonato il marchio Melbourne House, così la Beam decise di registrarlo di nuovo come propria sussidiaria[9].

Nel 1999, nonostante tutto, l'azienda era in debito di 12 milioni di dollari[9] e venne rilevata dalla Infogrames, che cambiò il nome in Infogrames Melbourne House.[1] Il fondatore Alfred Milgrom lasciò definitivamente la Melbourne House nel 2001 e formò la Blaze, dedicata ad altri generi di software. La Infogrames Melbourne House cambiò nome in Atari Melbourne House nel 2003, in seguito alla conversione della casa madre in Atari SA.[10] Infine nel 2006 l'azienda è stata venduta alla Krome Studios, che la rinominò Krome Studios Melbourne[11]. Nel 2010, in seguito a un grosso ridimensionamento della Krome Studios, si presume che lo studio venne chiuso definitivamente.

Videogiochi modifica

Elenco approssimativo dei titoli sviluppati o pubblicati da Beam Software/Melbourne House e successive denominazioni[12]:

Altri prodotti modifica

Tra i software non strettamente di gioco si possono citare il programma di grafica Melbourne Draw (1983)[6][13] e l'ambiente di sviluppo di videogiochi High-level User-friendly Real Time Games Designer o HURG (1984)[6][14], e più recentemente la serie educativa Smarty Pants, il sistema di motion capture facciale Famous e il sito Hotgames[10].

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Beam Software Timeline, su acmi.net.au (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2010). Documentazione per una mostra all'Australian Centre for the Moving Image nel 2007
  2. ^ a b Retro Gamer 36, p. 43
  3. ^ Retro Gamer 36, p. 42
  4. ^ a b Fabio Rossi, Melbourne House, in Dizionario dei videogame, collana Domino, n. 19, Milano, Vallardi, novembre 1993, pp. 230-231, ISBN 88-11-90422-6.
  5. ^ Retro Gamer 36, pp. 42-43
  6. ^ a b c Retro Gamer 36, p. 44
  7. ^ Retro Gamer 36, p. 47
  8. ^ Retro Gamer 37, p. 43
  9. ^ a b Retro Gamer 37, p. 46
  10. ^ a b Retro Gamer 37, p. 47
  11. ^ (EN) Krome Studios expands with new studio in Melbourne, su gamesindustry.biz, 3 novembre 2006. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ da MobyGames al 17 agosto 2017
  13. ^ Melbourne Draw per Spectrum (JPG), in MCmicrocomputer, n. 38, Roma, Technimedia, febbraio 1985, pp. 64-66, ISSN 1123-2714 (WC · ACNP).
  14. ^ H.U.R.G. (JPG), in Sperimentare con l'elettronica e il computer, anno 19, n. 3, Cinisello Balsamo, JCE, marzo 1985, p. 74, OCLC 799901371.

Bibliografia modifica

  • (EN) The wizards of Oz, in Retro Gamer, n. 36, Bournemouth, Imagine Publishing, marzo 2007, pp. 42-47, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).
  • (EN) From the ashes, in Retro Gamer, n. 37, Bournemouth, Imagine Publishing, aprile 2007, pp. 42-47, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).

Collegamenti esterni modifica