Minicuccio Ugolini
Domenico De Amicis, detto Minicuccio d'Ugolino, Minicuccio Ugolini, Minicuccio dell'Aquila o Menegazzo dall'Aquila[1][2] (Preturo, fine XIV secolo – 1440 circa), è stato un condottiero italiano, conte di Montorio e viceré degli Abruzzi.
Domenico De Amicis | |
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Conte di Montorio | |
Trattamento | Conte |
Altri titoli | Viceré degli Abruzzi |
Nascita | Preturo, fine XIV secolo |
Morte | 1440 circa |
Dinastia | De Amicis |
Padre | Ugolino De Amicis |
Madre | ? |
Religione | Cattolicesimo |
Domenico De Amicis | |
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Soprannome | Minicuccio d'Ugolino Minicuccio Ugolini Minicuccio dell'Aquila Menegazzo dall'Aquila |
Nascita | Preturo, fine XIV secolo |
Morte | 1440 circa |
Dati militari | |
Paese servito | Stato Pontificio Regno di Napoli Repubblica di Venezia Regno d'Aragona |
Forza armata | Mercenari |
Grado | Condottiero |
Comandanti | Alberico da Barbiano |
Battaglie | Guerra dell'Aquila (1424), assedio di Gaeta e battaglia navale di Ponza (1435) ed altre |
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Biografia
modificaNato a Preturo sul finire del XIV secolo da Ugolino De Amicis (da cui gli appellativi di "Minicuccio d'Ugolino" e "Minicuccio Ugolini", in quanto figlio di questi), nativo di Corbara, iniziò la carriera militare nella Compagnia di San Giorgio di Alberico da Barbiano.
Nel 1408 entrò a Bologna in soccorso di Giacomo Isolani[3]; vi rientrò anche tre anni dopo (1412) per restaurarvi l'autorità dell'antipapa Giovanni XXIII.
Nel 1424 prese parte alla guerra dell'Aquila sotto Jacopo Caldora, distinguendosi nell'arginare le offensive di Niccolò Piccinino, di Brandolino Conte Brandolini e del Gattamelata.
Dal 1430 al 1434 insieme a Niccolò Fortebraccio e Michele Attendolo assediò nelle Marche e nel Lazio Giovanni Malavolti, Giacomo di Vico e Carlo II Malatesta.
Passò poi al soldo della Repubblica di Venezia per un anno di ferma ed uno di rispetto. Decise però di non rispettare gli incarichi, preferendo militare in Puglia sotto Jacopo Caldora contro gli Aragonesi di Alfonso V d'Aragona. Disfatto in tutta la provincia, è costretto a passare al servizio di questi ultimi, ritrovandosi sotto la guida di Giovanni Antonio Orsini del Balzo e contrastando Antonio Caldora in Terra d'Otranto.
Prese parte nel 1435 alla battaglia navale di Ponza, dove fu catturato e condotto prigioniero a Genova. Liberato grazie a Filippo Maria Visconti, si ricongiunse con gli Aragonesi e fronteggiò i nemici tra Gaeta e Capua.
Nei periodi successivi con Riccio da Montechiaro si scontrò a Pescara e a Chieti con Giovanni Maria Vitelleschi, Raimondo Caldora e Lionello Accrocciamuro, riuscendo a catturare quest'ultimo. Per i loro successi, nel settembre del 1436 i due condottieri ottengono la carica di viceré degli Abruzzi.
Nel 1438, su accusa di Giovanni Antonio Orsini del Balzo, fu imprigionato a Gaeta, venendo poi trasferito l'anno seguente (1439) a Pantelleria.
Si stima che Minicuccio Ugolini sia morto intorno al 1440.
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | ||||||||
Pietro De Amicis | Mico De Amicis | |||||||||
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Ugolino De Amicis | ||||||||||
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Domenico De Amicis | ||||||||||
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Note
modifica- ^ Marin Sanudo, Vite dei Dogi Veneziani, in Rerum Italicarum scriptores, vol. 21.
- ^ Alfonso Dragonetti, p. 282.
- ^ Alfonso Dragonetti, p. 279.
Bibliografia
modifica- Bernardino Cirillo, Annali della città dell'Aqvila, con l'historie del svo tempo, Roma, 1575, ISBN non esistente.
- Angelo di Costanzo, Historia del Regno di Napoli, Napoli, 1710, ISBN non esistente.
- Alfonso Dragonetti, Le vite degli illustri aquilani, L'Aquila, Francesco Perchiazzi Editore, 1847, ISBN non esistente.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Minicuccio Ugolini, su condottieridiventura.it.