Muhammad ibn Al Fadl

Muhammad ibn Al Fadl (... – ...; fl. IX secolo) è stato un emiro di Sicilia per conto della dinastia aghlabide.[1][2][3]

Guerre contro i bizantini in Sicilia modifica

Subentrò alla carica di governatore di Sicilia nell'882, dopo la sconfitta musulmana nella battaglia di Caltavuturo e la conseguente deposizione dell'emiro Hasan ibn Abbas.[4]

Muhammad ibn Al Fadl e i successivi due emiri siciliani, Husayn ibn Ahmad e Sawada Ibn Muhammad Ibn Khafāja, furono particolarmente attivi nel rilanciare la guerra santa antibizantina.[5] Il nuovo governatore rinnovò infatti nella primavera dell'882 il disegno di conquista di Hasan con nuove incursioni nelle rimanenti roccaforti popolate da cristiani.[4]

Si mosse inizialmente contro Catania, scontrandosi contro le forze navali bizantine.[6] In seguito lanciò una spedizione contro Taormina e al ritorno si scontrò con un forte esercito bizantino in cui si narra che uccise 3 000 uomini e mandò le loro teste a Palermo.[6] Dopo la vittoria, assediò la "Città dei Re" (probabilmente Polizzi), conquistandola.[6] Le forze bizantine si ritirarono in larga parte in Calabria, lasciando verosimilmente pochissimi presidii in Sicilia e mantenendo il controllo solo sulle città di Rometta e Taormina.[6][7] Nell'883/884 venne sferrato un grande attacco nel territorio di Rometta, ma la cittadella riuscì a resistere.[5] Taormina divenne il centro dei nuovi attacchi pianificati dei musulmani ma dopo un breve periodo di guerra civile tra i membri delle famiglie dell'ultimo governatore, i bizantini riuscirono a respingere gli attacchi e ad organizzare anche grandi offensive.[7] Le spedizioni musulmane di Rometta, Taormina e Catania ebbero successo nel fornire sufficientemente bottino o tributi per pagare l'esercito, ma fallirono per quanto riguarda l'espugnazione di fortezze bizantine.[8]

Muhammad ibn Al Fadl fu sostituito nell'884/885 da Husayn ibn Ahmad.[9] Ritornò alla carica di governatore nell'892, dopo la deposizione di Sawāda ibn Muḥammad ibn Khafāja in seguito a una rivolta a Palermo.

Note modifica

  1. ^ Amari, 1854, p. 410.
  2. ^ Salvo Di Matteo, Storia della Sicilia: dalla preistoria ai nostri giorni, Arbor, 2006, p. 640, ISBN 978-88-86325-30-1.
  3. ^ Giacomo E. Carretto, Claudio Lo Jacono e Alberto Ventura, Maometto in Europa: Arabi e Turchi in Occidente, 622-1922, A. Mondadori, 1982, p. 264.
  4. ^ a b Amari, 1854, p. 421.
  5. ^ a b Eva Schubert, L'Arte Siculo-Normanna: La cultura islamica nella Sicilia medievale, Universitat Politècnica de Catalunya. Iniciativa Digital Politècnica, 2010, p. 25, ISBN 978-3-902782-59-5.
  6. ^ a b c d Amari, 1854, p. 422.
  7. ^ a b (EN) Florin Curta e Andrew Holt, Great Events in Religion [3 volumes]: An Encyclopedia of Pivotal Events in Religious History [3 volumes], Bloomsbury Publishing USA, 28 novembre 2016, p. 651, ISBN 979-8-216-09187-5.
  8. ^ (EN) Alex Metcalfe, The Muslims of Medieval Italy, Edinburgh University Press, 2009, p. 28, ISBN 978-0-7486-2008-1.
  9. ^ Amari, 1854, p. 423.

Bibliografia modifica