Taormina

comune italiano
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Taormina (Taurmina in siciliano) è un comune italiano di 10 433 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Taormina
comune
Taormina – Stemma
Taormina – Bandiera
Taormina – Veduta
Taormina – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoCateno De Luca (ScN) dal 31-5-2023
Territorio
Coordinate37°51′06.44″N 15°17′08.34″E / 37.85179°N 15.28565°E37.85179; 15.28565
Altitudine204 m s.l.m.
Superficie13,13[1] km²
Abitanti10 433[2] (30-6-2022)
Densità794,59 ab./km²
FrazioniChianchitta, Mazzarò, Mazzeo, Trappitello, Villagonia
Comuni confinantiCalatabiano (CT), Castelmola, Castiglione di Sicilia (CT), Gaggi, Giardini-Naxos, Letojanni
Altre informazioni
Lingueitaliano, siciliano
Cod. postale98039
Prefisso0942
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083097
Cod. catastaleL042
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona B, 735 GG[4]
Nome abitantitaorminesi
Patronosan Pancrazio
Giorno festivo9 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Taormina
Taormina
Taormina – Mappa
Taormina – Mappa
Posizione del comune di Taormina all'interno della città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

È uno dei centri turistici internazionali di maggiore rilievo della regione, conosciuto per il suo paesaggio naturale, le bellezze marine e i monumenti storici. La città è stata un'importante meta del Grand Tour.

Geografia fisica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Taormina.

È situata su una collina a 206 m di altezza sul livello del mare, sospesa tra rocce e mare su un terrazzo del monte Tauro, sulle pendici meridionali dei monti Peloritani della riviera ionica con l'Etna sullo sfondo.

Il clima è tipicamente mediterraneo, senza eccessi di caldo estivo o di freddo invernale. L'estate è lunga e soleggiata, ma secca, ventilata e mai afosa. L'inverno è breve e mite ed è la stagione più piovosa. La neve è rara, ma nel corso degli anni si è vista durante forti ondate di freddo. Degna di nota la grande nevicata del 6-7 gennaio 2017, la più intensa da oltre 50 anni.

In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +11,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,6 °C[5].

TAORMINA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 14,215,016,519,023,428,030,931,227,823,119,215,915,019,630,023,422,0
T. min. media (°C) 7,97,99,011,114,518,721,521,919,716,012,89,78,511,520,716,214,2

Storia modifica

 
Il teatro greco-romano di Taormina.

Sono molte le notizie sull'origine di Taormina (Tauromenion, Tauromenium, dal toponimo in greco antico Ταυρομένιον), ma non sono ben documentate né attendibil. L'ipotesi più accettata è quella che collega il nome alla posizione collinare della città.

Epoca sicula e greco-siceliota modifica

Diodoro Siculo, nel 14º libro della sua Bibliotheca historica, attesta che i Siculi abitavano la rocca di Taormina e vivevano di agricoltura e di allevamento di bestiame già prima dello sbarco dei Greci calcidesi nella baia (735 a.C.), dove alle foci del fiume Alcantara fondarono Naxos (odierna Giardini Naxos), la prima colonia greca in Sicilia. Il tiranno di Siracusa Dionisio I, alleato di Sparta nella guerra contro l'imperialismo di Atene e fautore degli ideali siciliani del congresso di Gela, dopo aver unificato sotto la propria corona le città siceliote, tollerò poco la presenza a Naxos degli Ioni di Calcide Eubea, alleati di Atene, e mosse contro di essi, distruggendo la loro città. I naxioti superstiti occuparono un territorio sul Monte Tauro, dove vivevano i Siculi insieme ad altri ioni che vi si erano trasferiti da Naxos. Detti fatti si verificarono negli anni della XCVI Olimpiade (396 a.C.), quando il condottiero cartaginese Imilcone II fece guerra ai sicelioti e distrusse Messana. Minacciati da Dionisio I, i nassioti si trasferirono in massa a Tauromenion, il colle da considerarsi fortificato per natura. A Dionisio, che voleva riprendersi con forza il territorio dei Tauromeniti, risposero che apparteneva loro di diritto, perché i loro antenati greci ne avevano preso possesso prima di loro, scacciando gli abitanti locali.

Vito Amico afferma che questa versione sulle origini di Taormina fornita da Diodoro è contraddetta nel 16º libro, quando sostiene che Andromaco radunò i sopravvissuti all'eccidio di Naxos del 403 a.C. e li convinse ad insediarsi nel 358 a.C. sulle pendici del vicino colle "dalla forma di toro". Il nascente centro abitato prese il nome di Tauromenion, toponimo composto da Toro e dalla forma greca menein, che significa rimanere[6].

Mentre le notizie fornite da Cluverio concordano con la seconda versione di Diodoro, Strabone narra che Taormina ebbe origine dagli Zanclei (messinesi) e dai Nassi. Ciò chiarirebbe in qualche modo l'affermazione di Plinio, il quale sostiene che Taormina in origine si chiamava Naxos.

 
Taormina vista da Monte Venere, Peloritani

Secondo la testimonianza di Diodoro Siculo, Taormina, governata saggiamente da Andromaco, progredisce e risplende in opulenza e in potenza. Nel 345 a.C. Timoleone da Corinto sbarca e raggiunge Tauromenium per chiedere l'appoggio militare della città contro la tirannide di Dionisio II che da Siracusa si estendeva su tutta la Sicilia ad est del fiume Salso.

Dominio dei Tiranni di Siracusa modifica

Più tardi troviamo Taormina inclusa nell'ellenistico regno del sovrano siceliota Agatocle, che, appena conquistato il potere, ordina l'eccidio di molti uomini illustri della città a lui avversi e manda in esilio Timeo, figlio di Andromaco. Il regno siceliota fondato da Agatocle continua ad esistere durante la Prima e la Seconda guerre puniche sotto i suoi successori Iceta, Pirro, Gerone II, Gelone II e Geronimo, e Taormina vi soggiace senza interruzioni fino alla conquista romana della Sicilia nel 212 a. C.

Epoca romana modifica

 
L'Odeon romano

Nel 212 a.C Roma dichiara tutta la Sicilia provincia romana. I suoi abitanti vengono considerati alleati dei Romani, e nella seconda orazione contro Verre Cicerone accenna che la città è una delle tre "Civitates foederatae"[7], che nomina "Civis Notabilis"[8][9]. Di conseguenza i suoi abitanti non sono tenuti a pagare decime o armare navi e marinai in caso di necessità.

Nel corso della prima guerra servile (134132 a.C.) Tauromenium viene occupata dagli schiavi insorti, che la scelgono come caposaldo sicuro. Stretti d'assedio da Pompilio, resistono a lungo sopportando anche la fame. Cedono solo quando uno dei loro capi, Serapione, tradendo i compagni, lascia prendere la roccaforte.

Nel 36 a.C., nel corso della guerra fra Sesto Pompeo ed Ottaviano, le truppe di quest'ultimo sbarcano a Naxos per riprendere la città a Sesto Pompeo che l'aveva occupata in precedenza. Per ripopolare Tauromenium dopo i danni della guerra, ma anche per presidiarla, Ottaviano, divenuto Augusto, nel 21 a.C. invia una colonia di Romani a lui fedeli, e nel contempo espelle gli abitanti a lui contrari.

Strabone parla di Tauromenion come di una piccola città, più piccola di Messina e Catania. Plinio e Tolomeo ne ricordano le condizioni di colonia romana.

Tardo impero e caduta dell'impero modifica

 
Le tribune del teatro.

Secondo una diffusa leggenda, con l'avvento del Cristianesimo San Pietro destina a Taormina il vescovo Pancrazio, che già prestava la sua opera di conversione nella regione, con questa nomina determinando di fatto la sede del primo vescovado in Sicilia.[10] Pancrazio avrebbe costruito la prima chiesetta sulle pendici orientali della città dedicata ai santi Pietro e Paolo apostoli; ma l'effettiva esistenza di questo personaggio non risulta da alcun documento storico: le prime menzioni risalgono a dopo la fine del dominio islamico.

Vescovi "prestantissimi per santità di costumi, zelo e dottrina", scrive Vito Amico, si succedono fino all'età araba. Poche sono le notizie in questo lasso di tempo, che annovera la caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476, l'invasione dei Goti, la presenza dei Bizantini, la conquista arabo-islamica.

Certo è che Taormina occupa una posizione strategica importante per la tenuta militare del territorio circostante: per 62 anni è l'ultimo lembo di terra dell'Impero romano d'Oriente in Sicilia insieme a Rometta e più volte resiste agli assalti dei saraceni[11], fino al 902.

Assedio del 902 e dominio musulmano modifica

Il 1º agosto 902, dopo un assedio, Taormina viene espugnata dagli Arabi.[12] Con la tipica esagerazione di tutte le cronache medievali, si narra che i suoi abitanti maschi sarebbero stati tutti decapitati, e tra loro il vescovo san Procopio, la cui testa sarebbe stata portata su un piatto d'argento al capo delle truppe saracene, l'aghlabide Ibrāhīm II[13]. Di sicuro la strage fu grande, contò molte donne e bambini e fu aggravata dall'indole crudele e dall'instabilità caratteriale di Ibrāhīm II.

Nonostante ormai tutta la Sicilia fosse unificata nel potente Emirato di Sicilia, nel 911, però, la componente cristiana riprese il controllo della città, approfittando del traumatico passaggio del potere avvenuto nell'anno precedente tra la dinastia sunnita aghlabide e quella ismailita sciita dei Fatimidi.

L'emiro siciliano Aḥmad b. al-Qurhub, rimasto fedele alla deposta dinastia aghlabide di Qayrawān, organizzò una spedizione per riprendere il controllo di Taormina, inviando nel 913 suo figlio Alī ad assediare la città che, tuttavia, resisté strenuamente, tanto da indurre l'assediante a rinunciare all'impresa.

Nel 919 il nuovo emiro di Palermo Sālim ibn Rashīd, fedele ai Fatimidi, concedeva una tregua a Taormina e ad altre fortezze del Val Demone.

La tregua finì quando nel 962 l'emiro di Sicilia Hasan I pose di nuovo Taormina sotto un assedio durato sette mesi e finito con la resa nel 963; le ragazze più belle furono portate all'imam fatimide al-Muʿizz, mentre le altre furono rese schiave. Molti degli abitanti superstiti fuggirono per ripararsi tra le montagne circostanti.

Assedio del 1078 e nascita del Regno di Sicilia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Taormina (1078).
 
Palazzo Duchi di Santo Stefano (del XIII e XIV secolo)
 
Palazzo Corvaja (del XII e XIII)

Della città si impossessò il Gran Conte Ruggero, il quale, espugnato Castronovo, volse alla conquista del Val Demone, cingendo d'assedio la città attraverso la costruzione di ben ventidue fortezze; nondimeno, i difensori arabo-siculi dell'Emirato siciliano, ormai sgretolato, resistettero per molto tempo prima di capitolare nel 1078.

Nel 1130 la città entrò definitivamente a far parte del Regno di Sicilia fondato dal re Ruggero II.

Dal 1272 a fare il governatore di Taormina fu Giovanni Natoli Barone di Sparta[14].

Quando la sede vescovile venne trasferita nella città, Taormina divenne città demaniale, compresa prima nella diocesi di Troina e poi in quella di Messina.

Taormina seguì le vicende del Regno di Sicilia, sotto la dinastia degli Svevi e poi sotto la quella della famiglia Aragona a partire dai Vespri siciliani del 1282. Nel 1410 il Parlamento Siciliano, uno dei più antichi d'Europa, tenne a Taormina la sua storica seduta al palazzo Corvaja, alla presenza della regina Bianca di Navarra, per l'elezione del re di Sicilia dopo la morte di Martino I detto il giovane. Nel secolo XVI Filippo IV di Spagna (Filippo III di Sicilia) concesse alla città il privilegio di appartenere stabilmente alla Corona.

Assedio del 1675 e dominio francese modifica

Nel 1675, in occasione della rivolta antispagnola di Messina, Taormina rimase fedele alla Corona di Spagna e al Regno di Sicilia. Per tale motivo venne assediata dai francesi, alleati di Messina, che la espugnarono nel settembre del 1676. I francesi Orleans non la ritenevano una città importante, tanto che per un certo periodo fu posta sotto la giurisdizione militare della vicina Savoca che poco prima si era arresa ai francesi, concludendo con questi una vantaggiosa capitolazione. Nel 1678, sconfitti i francesi, Taormina ritornò sotto l'egida dell'Impero spagnolo, all'interno del quale il Regno di Sicilia era ricompreso sotto la guida di un viceré, con gli antichi privilegi.

Dalla fine del XVIII secolo ai giorni nostri modifica

Nonostante l'occupazione del Regno di Napoli dalle truppe napoleoniche nel 1799, il Regno di Sicilia non fu mai invaso: si mantenne indipendente e uscì vincitore dalle guerre napoleoniche. Per questo motivo il re di Sicilia Ferdinando III volle ringraziare Taormina per la sua antica fedeltà ai Borbone e, durante una visita ufficiale, in segno di riconoscimento donò al sindaco dell'epoca Pancrazio Ciprioti l'Isola Bella.

I Borbone resero più facile l'accesso alla città, che sin dai tempi dei romani avveniva dall'angusta consolare Valeria che si inerpicava fra le colline, tagliando il promontorio del Catrabico e realizzando così una strada litoranea che congiungeva facilmente Messina a Catania.

Molte nazioni europee e famosi scrittori ed artisti (Goethe, Maupassant, Houel ed altri) manifestarono interesse verso l'ameno luogo e le sue bellezze archeologiche. Da allora Taormina si sviluppo e divenne meta del turismo elitario, inizialmente proveniente soprattutto dall'Inghilterra: vi risiedevano Florence Trevelyan (1852-1907), figlia di Edward Spencer Trevelyan (1805-1854), e Catherine Ann Forster (1815-1877). Dopo un lunghissimo viaggio, rientrata per un periodo in patria, Trevelyan decise di ritornare a vivere a Taormina che trasformò radicalmente insieme al suo circondario. Sposò poi Salvatore Cacciola, professore di chirurgia all'università di Bologna, Gran Maestro massone ed illuminato teosofista, che fece sindaco di Taormina per oltre un ventennio tra alterne vicende.

 
Porta Messina (1900)
 
Panorama di Taormina dal teatro
 
Chiesa di San Giuseppe
 
Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria

Trevelyan dapprima aiutò gratuitamente i La Floresta ad ampliare il primo albergo di Taormina, l'hotel Timeo, in seguito acquistò lo scoglio di S. Stefano, trasformandolo in un paradiso terrestre soprannominato poi Isola Bella durante una discussione tra lei ed il barone tedesco e fotografo omosessuale Wilhelm von Gloeden. Comprò 87 lotti di terreno per realizzare tra il 1897 ed il 1898 un parco che battezzò “Hallington siculo” in onore di Hallington Hall, il piccolo villaggio nel Lincolnshire dove aveva vissuto. Dopo la sua morte, affinché il parco rimanesse ai taorminesi e non agli inglesi, fu fatto espropriare da Cesare Acrosso, unico nipote maschio di Cacciola, d'accordo con Giovanni Colonna duca di Cesarò, al quale venne intestato con Regio Decreto Legge 528 del 18 febbraio 1923.

Dall'Inghilterra arrivò il re Edoardo VII (nel 1906 e nel 1908), dalla Germania personaggi come Johann Wolfgang von Goethe, che citò Taormina nel suo Viaggio in Italia (Italienische Reise), Wilhelm von Gloeden, il pittore Otto Geleng, nel 1882 Friedrich Nietzsche che qui scrisse Così parlò Zarathustra, Richard Strauss, Richard Wagner, il kaiser Guglielmo II di Germania[15] col cugino lo zar Nicola II. Dalla Russia lo zar Nicola I, la zarina Aleksandra Fëdorovna Romànova con gli amici, il granduca Paolo di Russia, il principe Feliks Jusùpov con la principessa Irina, l'arciduca Mihail Pàvlovic, fratello dello zar Nicola II. Inoltre, Ignazio Florio e Franca Florio, "la stella d'Italia" come la chiamava il kaiser ed amica della Trevelyan, Gabriele D'Annunzio, Gustav Klimt, Sigmund Freud, Edmondo De Amicis, banchieri, magnati, aristocratici di tutto il mondo.[16]

Ben presto Taormina divenne famosa nel mondo, sia per le sue bellezze paesaggistiche, panorami, colori, per i quadri dell'Etna innevato e fumante che declina sino al mare turchese, sia per la sua permissività e "trasgressione", per i suoi "dotti cenacoli", per il "mito d'Arcadia", per la sua sfrenata "dolce vita".

Lo scrittore catanese Massimo Simili, nella sua opera umoristica I pazzi a Taormina (Rizzoli, 1948), descrive un periodo in cui non passava giorno che a Taormina[17] non accadesse qualcosa di "folle" grazie ai suoi estrosi e famosi frequentatori. Ciò che era permesso a Taormina creava scandalo persino nella "internazionale" Capri dove, per esempio, l'armiere tedesco Krupp aveva cercato, senza riuscirvi, di ricreare i "cenacoli taorminesi" in cui efebi locali ed ancelle erano al centro delle "scene". Krupp a Capri fu travolto dallo scandalo e pochi giorni dopo si tolse la vita per la vergogna a Brema.

Sorsero molti alberghi, tutti gestiti da famiglie taorminesi. Il paese di pescatori e contadini e di benestanti borghesi si trasformò in una cittadina di commercianti, albergatori, costruttori. Durante la seconda guerra mondiale fu sede del comando tedesco della Wehrmacht, per cui il 9 luglio 1943, giorno del patrono san Pancrazio vescovo, Taormina subì due devastanti bombardamenti degli aerei alleati che distrussero parte della zona sud e un'ala del famoso albergo San Domenico, in cui era in corso una riunione dell'alto comando tedesco.

 
Foto di gruppo dei leader del G7 al Teatro Antico

Il 26 e 27 maggio 2017 la città ha ospitato il vertice internazionale del G7[18].

Città turistica internazionale modifica

Essendo una città turistica internazionale, molte spie inglesi durante il fascismo si erano ben camuffate e uscirono allo scoperto appena entrarono le truppe alleate. Nel dopoguerra Taormina si ingrandì senza alterare le proprie bellezze naturali e sino al 1968 rimase una città di villeggiatura prettamente invernale per un turismo ricco ed individuale, tant'è che i migliori alberghi aprivano ad ottobre e chiudevano a giugno. Era frequentata da scrittori di fama come Roger Peyrefitte, Truman Capote, André Gide, D.H. Lawrence, Salvatore Quasimodo, Tennessee Williams, la russa Anna Achmàtova[19], dai nobili come Giuliana d'Olanda, dai reali di Svezia e di Danimarca, dal Presidente della Finlandia Urho Kekkonen, da personaggi illustri e famosi come Soraya, Ava Gardner, Romy Schneider, Liz Taylor, Richard Burton, Dino Grandi, Willy Brandt, Greta Garbo, che svernavano per mesi negli alberghi taorminesi trascorrendo le giornate, ma soprattutto le notti, nei tipici locali notturni dell'epoca e continuando così quella dolce vita iniziata con la Belle Époque.

Taormina ha ispirato la denominazione di 'Toormina', un sobborgo della città australiana di Coffs Harbour.[20]

Simboli modifica

Lo stemma di Taormina è stato riconosciuto con decreto del capo del governo dell'11 maggio 1928.[21]

«D'azzurro, alla donna coronata da regina, tenente con la destra un mondo e con la sinistra lo scettro, dai fianchi in giù con la forma di tauro, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Città.»

Una delle più antiche testimonianze dello stemma cittadino si trova scolpito nel Duomo e raffigura una figura femminile con corpo di toro a quattro zampe che tiene in mano i simboli dell'egemonia del territorio (il castello di Mola e il castello Regio).[22][23]

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Piazza IX Aprile
 
La costa di Taormina

Architetture religiose modifica

Chiese intra moenia:[34]

Chiese extra moenia:

  • Chiesa di San Pietro e Paolo, XVIII secolo, ricostruzione di tempio bizantino.
  • Chiesa di Santa Maria della Rocca, 1640 circa.
  • Chiesa di Santa Venera (Trappitello).
  • Chiesa Parrocchiale Sacro Cuore di Gesù (Trappitello).
  • Chiesa Parrocchiale Santa Maria Goretti (Mazzeo).
  • Chiesa di Santa Maria del Rosario di Pompei, Convento Cappuccini (Villagonia).
  • Chiesa di Sant'Andrea (Mazzarò).

Siti archeologici modifica

 
Teatro greco-romano.
 
Piazza della Cattedrale.

Altri monumenti e luoghi di interesse modifica

Lista Candidature UNESCO modifica

Nel 2006 l'Isola Bella assieme a Taormina sono state iscritte nella lista delle candidature a sito UNESCO per avere il riconoscimento di sito Patrimonio dell'Umanità.[37]

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[38]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo le statistiche ISTAT[39] al 1º gennaio 2017 la popolazione straniera residente nel comune era di 745 persone, pari al 7% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[39]

Cultura modifica

Cinema modifica

Un elenco delle produzioni cinematografiche girate a Taormina:[40]

Eventi modifica

 
Il Teatro greco di Taormina è il principale palcoscenico dei grandi eventi della città

Numerose sono le manifestazioni e gli eventi che ogni anno, soprattutto nella stagione estiva, hanno sede a Taormina.

Dal 1983 gli eventi più significativi sono realizzati nell'ambito di Taormina Arte, l'istituzione culturale che cura l'organizzazione della rassegna di musica, teatro e danza. Nella programmazione rientra anche il Taormina Film Fest, il Festival del cinema di Taormina, erede della Rassegna cinematografica di Messina e Taormina, nata nel 1960, che per un ventennio ospitò il David di Donatello. Nell'ambito del Festival del cinema, al Teatro antico, vengono consegnati i Nastri d'argento, premi conferiti dai giornalisti cinematografici. Dal 2005 Taormina Arte organizza ad ottobre il Giuseppe Sinopoli festival, rassegna dedicata al grande direttore d'orchestra, scomparso nel 2001, per anni direttore artistico di Taormina Arte. Nell'ambito di Taormina Arte, al Teatro Greco, ogni anno a metà giugno si svolge la consegna del Premio internazionale di giornalismo Taormina Media Award W. Goethe, ideato e diretto da Dino Papale; fra i giurati annovera alcuni accademici del Premio Nobel.

Dal 2010 si svolge Taobuk (Taormina International Book Festival), che, raccogliendo la tradizione di Taormina quale capitale cosmopolita della letteratura, è fucina di incontri e dibattiti, con ospiti italiani e internazionali non solo della letteratura, ma anche del cinema, filosofia, arte, musica, ristorazione. Dallo stesso anno si tiene anche Taomoda Week, settimana internazionale della moda.

Infrastrutture e trasporti modifica

Taormina si raggiunge dall'Autostrada A18 Messina-Catania ed è interessata dalla strada statale 114 Orientale Sicula Messina-Siracusa.

Il comune è servito dalla stazione di Taormina-Giardini, posta sulla linea ferroviaria Messina-Catania, nonché da autoservizi di linea interurbani.

La funivia Mazzarò-Taormina collega la zona costiera della frazione Mazzarò con il centro della città.

Amministrazione modifica

 
Il gonfalone comunale

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
3 settembre 1988 27 maggio 1989 Nicolò Garipoli Democrazia Cristiana Sindaco [41]
4 luglio 1989 31 ottobre 1990 Nicolò Garipoli Democrazia Cristiana Sindaco [41]
23 novembre 1990 1º ottobre 1993 Achille Conti Democrazia Cristiana Sindaco [41]
1º ottobre 1993 11 ottobre 1993 Nicolò Scialabba Comm. pref. [41]
22 novembre 1993 1º dicembre 1997 Mario Bolognari - Sindaco [41]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Mario Bolognari centro-sinistra Sindaco [41]
28 maggio 2002 26 gennaio 2006 Aurelio Turiano centro-destra Sindaco [41]
26 gennaio 2006 13 giugno 2006 Nicolò La Barbera Comm. pref. [41]
13 giugno 2006 29 novembre 2007 Carmelo Antonio D'Agostino centro-destra Sindaco [41]
28 dicembre 2007 17 giugno 2008 Antonino La Mattina Comm. straordinario [41]
17 giugno 2008 8 luglio 2013 Mauro Passalacqua lista civica Sindaco [41]
8 luglio 2013 11 giugno 2018 Eligio Giardina Sindaco [41]
11 giugno 2018 31 maggio 2023 Mario Bolognari lista civica Sindaco [41]
31 maggio 2023 in carica Cateno De Luca Sud chiama Nord Sindaco [41]

Altre informazioni amministrative modifica

Il comune di Taormina fa parte della regione agraria n.10 (Colline litoranee di Taormina)[42].

Sport modifica

Hanno sede nel comune le società di calcio: A.S.D. Città di Taormina militante nel campionato di Eccellenza, Taormina Soccer School che si occupa di settore giovanile e scuola calcio.

La società Taormina Sporting Club, fondata nel 1925, ha riscosso successi nel nuoto e nel tennis, conquistando titoli nazionali e regionali, sia individuali che societari.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 9 settembre 2022. URL consultato il 20 settembre 2022.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Tabella climatica mensile e annuale (TXT), in Archivio climatico DBT, ENEA (archiviato dall'url originale il 2016 circa).
  6. ^ Tauri moeniam ha come traduzione: mura attorno al Monte Tauro.
  7. ^ Trad. Lat: "Stati Uniti"
  8. ^ Trad. Lat: "Cittadini notevoli"
  9. ^ Erroneamente tramandato, poi, come "Urbs notabilis".
  10. ^ Giovanni di Giovanni, p. 30, 48 e 200.
  11. ^ Grazie alla presenza di numerosi sorgenti d'acqua potabile, alle cisterne ed agli acquedotti sotterranei.
  12. ^ Alcune enciclopedie del XIX secolo sostengono che Taormina sarebbe caduta nel 906, dopo un assedio di due anni, cfr. ad esempio AA.VV., Nuova enciclopedia italiana ovvero dizionario generale di scienze lettere, industrie, ecc. (sesta edizione), Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1887, p. 898. Nella stessa enciclopedia, a p. 406, viene riportata la data corretta (il 902). Altri testi datati (come gli Annali d'Italia del Muratori) riportano come data il 908, a causa di un errore dei copisti della Cronaca di Cambridge, cfr. Michele Amari, Storia dei Musulmani di Sicilia, Volume secondo, Firenze, Felice le Monnier, 1858, p. 83.
  13. ^ Al quale è intestata una via di Taormina.
  14. ^ Antonino Mango di Casalgerardo, “Nobilario di Sicilia”, su regione.sicilia.it, A. Reber Editore, 1912-15.
  15. ^ 1896-1897-1901-1904, 1908.
  16. ^ Papale.
  17. ^ Simili.
  18. ^ G7, Taormina pronta per il vertice: la città si trasforma in fortezza, in Repubblica.it, 25 maggio 2017. URL consultato il 25 maggio 2017.
  19. ^ Ai quali venne assegnato anche il Premio Letterario Etna-Taormina, di gran prestigio a quel tempo.
  20. ^ (EN) A Village to Make Us Proud, su questia.com, Cengage Learning, 18 luglio 2012. URL consultato il 27 maggio 2017.
  21. ^ Taormina, decreto 1928-05-11 DCG, riconoscimento di stemma, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'11 luglio 2022.
  22. ^ Cettina Rizzo, Centauro o Minotauro? Genesi ed interpretazioni storiche dello Stemma di Taormina, Maurfix Editore, 2019.
  23. ^ Danilo Loria, Centauro o minotauro? Svelato l'enigma sul simbolo di Taormina, su strettoweb.com, 15 dicembre 2019. URL consultato l'11 luglio 2022.
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