Nick Willing

regista, sceneggiatore e produttore televisivo britannico

Nick Willing (Londra, 1961) è un regista, sceneggiatore e produttore televisivo britannico.

Nick Willing

Biografia

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Figlio della pittrice portoghese Paula Rego[1] e dell'artista britannico Victor Willing, cresce inizialmente in Portogallo, per poi trasferirsi in Inghilterra all'età di dodici anni.[2] Si laurea presso la National Film and Television School nel 1982, e inizia a occuparsi della regia di video musicali, dirigendo videoclip fra gli altri per: Eurythmics, Bob Geldof, Swing Out Sister, Debbie Gibson, Kirsty MacColl, Tony Banks, e Nik Kershaw.

È di questo periodo anche l'inizio dell'attività come sceneggiatore, nel 1996 è infatti coautore e regista dell'adattamento del romanzo di Steve Szilagyi Fotografando i fantasmi, prodotto dalla PolyGram, film che ottiene successo di critica e pubblico, aggiudicandosi fra gli altri premi il Méliès d'oro 1998.[3]

Successivamente dirige Alice nel Paese delle Meraviglie con Whoopi Goldberg, Ben Kingsley, Robbie Coltrane, Gene Wilder e Christopher Lloyd. Prodotto nel 1999 da NBC, il film vince quattro Primetime Emmy Award.[4]

Dopo una parentesi di buon successo nel thrilling con Hypnotica del 2002, negli anni seguenti segue il filone della tradizione letteraria fantastica e mitologica, prima con Giasone e gli Argonauti nel 2000, I mondi infiniti di H.G. Wells nel 2001, poi con Ritorno al mondo di Oz nel 2007, quindi con Alice, e con Neverland - La vera storia di Peter Pan prodotto da Sky Movies, con Rhys Ifans, Anna Friel, Bob Hoskins e Keira Knightley.

Nel 2017 gira il docufilm Paula Rego, Secrets & Stories, dedicato alla biografia della madre pittrice.

Filmografia

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Televisione

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Documentari

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Sceneggiatura

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Televisione

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  1. ^ Cinedie.com
  2. ^ Angelica Malin, About Time You Met: Filmmaker Nick Willing, su About Time, About Time Magazine. URL consultato il 3 maggio 2019.
  3. ^ Melies.org Archiviato il 6 agosto 2007 in Internet Archive.
  4. ^ HBO and David Kelley Win Top Early Emmys, in The New York Times, 30 agosto 1999.

Collegamenti esterni

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