Omosessualità e cristianesimo

All'interno del cristianesimo sono presenti visioni differenti riguardo al tema dell'omosessualità; questa viene in prevalenza considerata un peccato, ma si tratta di un tema controverso nel quale le diverse opinioni nascono da differenti approcci alle Scritture, da differenti opinioni sulla natura dell'omosessualità (condizione di peccato, o caratteristica naturale della persona), nonché da fattori socio-culturali e di sensibilità personale.

Un sacerdote episcopale al gay pride di Boston

Bibbia e omosessualità modifica

Esistono alcune difficoltà da tenere presente nell'affrontare il tema "Bibbia e omosessualità": nella Bibbia non si trova una parola corrispondente al termine "omosessualità" che utilizziamo oggi con una serie di implicazioni che erano estranee al mondo culturale degli autori biblici e dei primi destinatari. I discorsi che possono toccare l'etica sessuale nella Bibbia sono occasionali più che dogmatici: rispondono cioè a occasioni particolari e situazioni concrete (ved. ad es. le lettere di Paolo). Di qui la difficoltà di rispondere alla domanda: che cosa dice la Bibbia sull'omosessualità? Di seguito sono elencati i passi biblici che sono normalmente considerati attinenti alla questione omosessuale, e sono brevemente esposte le varie posizioni che si trovano in ambito cristiano in proposito.

Antico Testamento modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Omosessualità ed Ebraismo.

La distruzione di Sodoma (Genesi 19, 1-29) e il delitto degli uomini di Gàbaa (Giudici 19, 11-30) modifica

Il racconto della distruzione di Sodoma,o "il peccato di Sodoma",[1] narrato nel libro della Genesi è molto simile al racconto del delitto degli uomini di Gàbaa raccolto nel libro dei Giudici. Entrambi riferiscono delle richieste esplicite dei sodomiti e degli uomini di Gàbaa di poter abusare sessualmente di terzi, esprimendo dunque una condanna divina esplicita di rapporti omosessuali maschili non consenzienti.

Nel racconto di Sodoma:

« 4Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa [di Lot], giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini [gli angeli] che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». »   ( Gn 19,4-5, su laparola.net.)

Nel racconto degli uomini di Gàbaa:

« 22Mentre si stavano riconfortando, alcuni uomini della città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando fortemente alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: «Fa' uscire quell'uomo [il levita] che è entrato in casa tua, perché vogliamo abusare di lui». »   ( Gdc 19,22, su laparola.net.)

Alcuni passi dopo le narrazioni proseguono con la richiesta agli uomini del popolo, da parte di Lot e del vecchio, di non commettere quell'infamia contro gli uomini ospitati. Affinché il popolo commettesse l'abuso richiesto senza toccare i suoi ospiti, Lot offrì le sue due figlie vergini, mentre il levita la sua concubina. La gravità della condizione del popolo sodomita e del popolo di Gàbaa, afflitto dal vizio e dal peccato, si risolve con la distruzione della propria città per mano dei due angeli ospitati da Lot nel racconto di Sodoma e per gli altri con l'immagine del corpo della concubina del levita smembrato in dodici pezzi.

Il biblista e commentatore cattolico Gianfranco Ravasi vede nell'episodio del peccato di Sodoma, punito con il fuoco e lo zolfo dal cielo, un emblema del giudizio divino sul male,[1] confermato anche dalle parole di san Pietro nella sua seconda lettera, in cui dichiara che la condanna di Dio nella distruzione della città di Sodoma è un monito a quanti vivono una condotta empia. In realtà per Ravasi nel racconto si intrecciano diversi peccati, quali la ribellione nei confronti di Dio attraverso l'idolatria e i peccati contro il prossimo, espressi nella violazione dell'ospitalità e nella libido sessuale violenta; per la tradizione jahvista, ricorda Ravasi, il peccato qui consiste innanzitutto nella violazione della legge dell'ospitalità, sacra per il mondo orientale antico.[1] Il tema è sviluppato anche nella Lettera di Giuda[2] e nella distinzione paolina fra peccati esterni e peccati interni.

Vi è anche una condanna dei culti cananei che invocano la fertilità, ivi inclusa la pratica dell'omosessualità sacra, di cui riferisce anche il libro del Levitico e il libro del Deuteronomio, in cui nell'atto sessuale con il sacerdote o la sacerdotessa di Baal, prostituti sacri, vi era la credenza illusiva di ricevere la fecondità. La condanna dell'autore sacro è rivolta maggiormente alle azioni di carattere sociale e teologico (l'idolatria, la violazione dell'ospitalita) più che all'azione morale (l'atto omosessuale) poiché, sempre secondo il biblista, i passi biblici non possono essere valutati alla stregua di un manuale di teologia morale. Infatti il tema dell'omosessualità nei passi del racconto di Sodoma, secondo Ravasi, assume il suo rilievo più nella tradizione popolare: si tratta di una tematica secondaria ma reale.[3]

Proibizioni sessuali (Levitico 18, 1-30) e Castighi (Levitico 20, 1-27) modifica

Queste norme, che contengono un divieto esplicito dei rapporti sessuali tra uomini e uomini, si trovano all'interno del codice normativo che aveva la funzione di tener distinto Israele dalle altre nazioni. Si tratta di norme di purità.

« 22Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole. 24Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche, poiché con tutte queste cose si sono rese impure le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. 29Chiunque praticherà qualcuna di queste abominazioni, ogni persona che le commetterà, sarà eliminata dal suo popolo. »   ( Lv 18,22;24;29, su laparola.net.)
« Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro. »   ( Lv 20,13, su laparola.net.)

Solitamente il codice di purità non è applicato all'interno del cristianesimo (es. di altre norme di purità: circoncisione, norme alimentari, divieto di farsi tatuaggi o di radersi, impurità mestruale...). Molti cristiani basano la loro visione dell'omosessualità anche su queste norme, ritenendole comunque illustrative della volontà di Dio. Questa visione non è però unanimemente condivisa, sebbene negli insegnamenti di Gesù Cristo egli dica chiaramente di non essere venuto ad abolire la Legge o i Profeti ma per dare compimento (Matteo 5,17[4]). Si tratta comunque di norme di "purezza", che servivano al tempo alla sopravvivenza del popolo ebraico. Difatti, si parla spesso di norme igieniche ed alimentari oltre che comportamentali, in questa luce il divieto di giacere con altri uomini potrebbe essere solo un monito volto a sostenere una maggiore fecondità.

Davide e Gionata (Primo e Secondo libro di Samuele) modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gionatan.

Le interpretazioni dei passi che descrivono la relazione affettiva tra Davide e Gionata sono varie:

« L'animo di Gionata si legò all'animo di Davide fino ad amarlo come se stesso. »   ( 1Sam 18,1, su laparola.net.)

Davide alla morte di Gionata esclama:

« La tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna. »   ( 2Sam 1,26, su laparola.net.)

e tradotto anche come:

« Il tuo amore per me era più meraviglioso dell'amore delle donne. »   ( 2Sam 1,26, su laparola.net.)

C'è chi vi ha voluto vedervi solo un'amicizia profonda e un amore fraterno, invece, un vero e proprio rapporto d'amore. Nel mondo semitico non era nuova la tradizione letteraria di amicizie profonde tra uomini che sconfinavano anche nell'amore e nell'atto sessuale come accadeva per il poema di Gilgameš in cui l'eroe si univa ad amicizia con Enkidu.

Della vicenda di Davide e Gionata è stata fornita una spiegazione a carattere storico da Giovanni Garbini, che vede nella storia di questa amicizia, tramandata dai sacerdoti ebrei, un tentativo di screditare la monarchia a vantaggio del governo teocratico mostrandola come fonte di azioni peccaminose[5]. Il teologo e vescovo della Chiesa Protestante Unita Andrea Panerini, pur favorevole a una spiegazione e giustificazione biblica dell'omosessualità, parla di vero e proprio "abbaglio" dei cristiani queer, soprattutto di estrazione cattolico romana, su questo specifico brano, riconducendo il comportamento di Gionata e Davide a un rapporto di tipo vassallatico e cameratesco ed escludendo qualsiasi aspetto erotico.[6]

In ogni caso pensare che il profeta Davide, "il consacrato", "l'uomo secondo il cuore di Dio" (1Sam 13:14; At 13:22), abbia peccato di omosessualità, dopo che la legge giudaica nel libro del Levitico afferma "non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole" (Lev.18,22;20,13), appare sicuramente non conforme alla logica, tenendo anche conto del fatto che come narra la Scrittura ogniqualvolta Davide si discostava dalla via di Dio, veniva ripreso apertamente (vedi ad es. 2Sam.12,1-13;24,1-25), ma se egli si fosse invischiato in un abominio Dio lo avrebbe non solo ripreso ma anche rigettato.

Nuovo Testamento modifica

Nei Vangeli e negli insegnamenti di Gesù non sono presenti riferimenti diretti all'omosessualità. Una condanna esplicita dell'omosessualità viene solitamente rintracciata nelle lettere di Paolo:

« "Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa."  »   ( Rom 1,24-28.32, su laparola.net.)

« O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. »   ( 1Cor 6,9.10, su laparola.net.)
« Sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui ed i ribelli, per gli empi ed i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina »   ( 1Tm 1,10, su laparola.net.)

Anche su questi passi biblici le interpretazioni non sono unanimi: se alcuni vi vedono una condanna dell'omosessualità come peccato, altri esegeti analizzano il senso dei versetti nel contesto del significato della lettera ai Romani e nell'ambito della teologia paolina della giustificazione per fede, e/o si occupano della questione della traduzione delle parole greche malakoi e arsenokoites, dimenticando però l'origine di Paolo e la sua conoscenza della legge e la convinzione che la legge stessa fu fatta per indicare a noi il peccato (Levitico 18-22[7]), benché ora sia in vigore la "legge dello Spirito" che è tale in quanto permette la vittoria sul peccato a differenza di quella "antica" che si limitava ad indicarlo. (Per approfondire: [1]).

Tuttavia, una visione di coppia basata sull'amore tra un uomo e una donna è riscontrabile nella lettera dello stesso Paolo ai Colossesi:

« Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non inaspritevi con esse. »   ( Col 1,18-19, su laparola.net.)

Gesù e l'omosessualità nei Vangeli modifica

Riguardo in generale alla ricerca di parole di Gesù che riguardino il tema dell'omosessualità, non c'è una visione unanime tra i cristiani.

Il passo del Vangelo che si riferisce agli eunuchi (Matteo 19,12[8]) non si considera in genere riferito agli omosessuali, nonostante alcuni esponenti del clero di altre confessioni cristiane vi vedano un riferimento al fenomeno transgender, in quanto si contraddicono alcune interpretazioni dell'A.T. sulla creazione del "maschio" e della "femmina". Ad esempio, si nota una certa contraddizione con il passo della Genesi che recita: "maschio e femmina li creò. L'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi". Gesù amplia il discorso e dice che ci sono anche "eunuchi che sono tali dalla nascita" (Mt 19,12). Ad esempio, tra le varie ipotesi: maschi (o femmine) che non hanno interesse verso il sesso opposto, e quindi sono incapaci al matrimonio e a generare.

Il teologo protestante Andrea Panerini cita tra i possibili testi in cui Gesù parla indirettamente di omosessualità l'episodio della guarigione del "servo" del centurione romano (Matteo 8,5-13[9]) spiegando come intenzionalmente Matteo usi la parola greca παις (pais) ovvero "ragazzo" che può voler anche significare anche servitore (molto giovane) ma che implica una componente affettiva ed erotica sottolineando che nel I secolo d.C. i legionari romani di guarnigione nelle province avevano questi giovani nel loro seguito non solo come servitori ma anche come veri e propri amanti.[6] Ad ogni modo, prosegue Panerini:

«l'elemento centrale del racconto non è il rapporto che intercorre tra i due ma la fede del centurione che viene riconosciuta da Gesù, che compie anche questo miracolo di guarigione: quello che conta è la fede del credente e non gli eventuali "rapporti non convenzionali". Anche in questo episodio, come in molti altri in cui sono protagoniste - per esempio - le donne, Gesù travalica i paletti della società del tempo, sconfina nel campo dell'amore e della misericordia di Dio non curandosi della lettera della legge che lascia ai farisei e agli scribi.»[6]

I pensatori cristiani e l'omosessualità modifica

I predicatori, filosofi e teologi cristiani si pronunciarono molto severamente contro l'omosessualità esprimendo una condanna aperta e perentoria. Sant’Agostino scrive: “I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre” (Confessioni, c.III, p. 8). San Giovanni Crisostomo ribadisce: “Non solo le passioni degli omosessuali sono sataniche, ma le loro vite sono diaboliche” (Homilia IV in Epistola Pauli ad Romanos). San Pier Damiani dice dell'omosessualità: “Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità tutti gli altri vizi” (Liber Gomorrahanus). San Tommaso d'Aquino afferma: “Nei peccati contro natura in cui viene violato l'ordine naturale, viene offeso Dio stesso in qualità di ordinatore della Natura” (Summa Theologica, II-II,q.154,a.12.). Santa Caterina da Siena, riguardo agli omosessuali e alle loro pratiche erotiche, scrive: “Commettendo il maledetto peccato contro natura, quali ciechi e stolti, essendo offuscato il lume del loro intelletto, non conoscono il fetore e la miseria in cui sono” (Dialogo della Divina Provvidenza). San Bernardino da Siena afferma categoricamente: “Il peccato della sodomia maledetta è stato detestato sempre da tutti quelli che sono vissuti secondo Iddio” (Predica XXXIX).

La posizione attuale delle chiese cristiane modifica

Chiesa cattolica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Omosessualità e cattolicesimo.

La Chiesa cattolica non condanna la persona con tendenza omosessuale poiché esiste il principio della misericordia (Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più (Gv 8, 11)). La dottrina cattolica condanna tale orientamento nel solo suo aspetto fisico e carnale esattamente come tutti gli atti eterosessuali, definiti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, "intrinsecamente disordinato",[10] . Non si ammette l'atto omosessuale e tutti gli atti eterosessuali contrari alla "legge naturale" e dunque che precludente alla responsabilità del "dono della vita". Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si afferma che:

«Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.»

Tuttavia, Papa Francesco in varie occasioni si è espresso per una maggiore apertura della chiesa cattolica verso l'omosessualità, ad esempio: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?»; «Che tu sia gay non importa. Dio ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa. Il papa ti ama così. Devi essere felice di ciò che sei»;[11] «La Chiesa deve chiedere scusa ai gay [...] I gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente [...] è quello che dice il Catechismo»;[12] «Chi discrimina i gay non ha un cuore umano»;[13] «Il Papa ama i vostri figli LGBT+ così come sono perché sono figli di Dio».[14]

Chiesa ortodossa modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Omosessualità e Chiesa Ortodossa.

Chiese protestanti modifica

In Italia la questione della compatibilità tra conversione e omosessualità è un argomento controverso (anche se non sempre dibattuto apertamente) all'interno di molte realtà protestanti: esistono diverse pubblicazioni a carattere teologico in merito, in molte chiese sono stati istituiti tavoli di riflessione anche a carattere interdenominazionale, ma di fatto non esiste un'opinione unanimemente condivisa tra i membri delle chiese protestanti.

In genere le chiese pentecostali ritengono l'omosessualità un peccato e chiamano quindi gli omosessuali che intendano entrare a farne parte a rinunciare alle relazioni omosessuali.

 
Il Molto Reverendo Andrea Panerini, Vescovo della Chiesa Protestante Unita

Le chiese Protestanti classiche (luterani, riformati / presbiteriani, valdesi ecc. (che in Italia sono anche chiamate chiese Evangeliche) hanno generalmente un orientamento aperto, di solito convivono all'interno delle chiese le diverse sensibilità, (sia favorevoli che contrari all'omosessualità) senza che l'una prevarichi sull'altra, basandosi sul principio della libertà e responsabilità dei singoli credenti. In Italia le chiese valdesi e metodiste congiunte alle chiese battiste hanno preso nel 2000 una posizione ufficiale favorevole all'accoglienza in chiese delle persone omosessuali. Nel 2007, l’Assemblea generale battista e il Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi hanno approvato la benedizione delle coppie omosessuali.[15]

Nel 2015 l'Unione delle Chiese metodiste e valdesi ha approvato un'apposita liturgia per benedire le coppie dello stesso sesso[16].

Dal 2017 è presente in Italia anche la Chiesa Protestante Unita, che supporta esplicitamente il movimento LGBTQ e che celebra i matrimoni tra persone dello stesso sesso.[17] Il 31 ottobre 2021 ha eletto il primo vescovo dichiaratamente gay nelle Chiese cristiane d'Italia, il Molto Reverendo Andrea Panerini.[18][19][20][21]

Dal 2015 è presente in Italia anche una comunità della Metropolitan Community Church, di cui fanno parte attualmente 222 congregazioni in 37 Paesi. La Metropolitan Community Church conduce un'opera missionaria particolare verso le comunità lesbiche, gay, bisessuali e transgender oltre ad occuparsi di giustizia sociale e salvaguardia del Creato. La Metropolitan Community Church ha avuto un ruolo centrale nelle vicende giudiziarie che hanno portato in alcuni Paesi all'introduzione del Matrimonio tra persone dello stesso sesso, e ogni anno celebra oltre seimila di questi matrimoni in tutto il mondo. Tutto ciò le è valso l'appellativo di "chiesa gay".

Note modifica

  1. ^ a b c Gianfranco Ravasi, Il libro della Genesi, Città Nuova, 2001, pp. 96-103.
  2. ^ Irene Zavattero, Le Sacre Scritture e l'omosessualità, su islab.dico.unimi.it. URL consultato il 18 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2007).
  3. ^ Gianfranco Ravasi, Il libro della Genesi, Città Nuova, 2001, p. 99.
  4. ^ Mt 5,17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ www.culturagay.it
  6. ^ a b c Andrea Panerini, Fede cristiana e orientamenti sessuali, Doxa, 2016, pp. 21-24.
  7. ^ Lv 18-22, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ Mt 19,12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  9. ^ Mt 8,5-13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ (EN) Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, su vatican.va, 1º ottobre 1986.
  11. ^ https://www.repubblica.it/cronaca/2018/05/21/news/il_papa_a_un_omosessuale_dio_ti_ha_creato_gay_e_ti_ama_cosi_come_sei_-196969929/amp/
  12. ^ https://www.repubblica.it/vaticano/2016/06/26/news/papa_gay_lutero_emerito_brexit_europa-142884910/amp/
  13. ^ https://www.ilmessaggero.it/AMP/vaticano/papa_francesco_gay_vaticano_discriminazioni-4442770.html
  14. ^ https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_settembre_17/francesco-genitori-figli-lgbt-il-papa-li-ama-perche-sono-figli-dio-149ffa42-f8c5-11ea-b4b0-f49c5435d3f2_amp.html
  15. ^ Pasquale Quaranta, Cristiani e omosessuali nell’era della “neosecolarizzazione”, lo storico Mennini: “Ecco come è cambiata la fede in trent’anni”, su lastampa.it, 29 settembre 2023.
  16. ^ Liturgie di benedizione di unioni di coppie dello stesso sesso. (PDF), su chiesavaldese.org.
  17. ^ Etica, su chiesaprotestanteunita.org. URL consultato il 30 gennaio 2017.
  18. ^ Il Sinodo della Chiesa Protestante Unita elegge il nuovo Vescovo e biasima i parlamentari sul Ddl Zan – CHIESA PROTESTANTE UNITA, su chiesaprotestanteunita.org. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  19. ^ Andrea Panerini è il primo vescovo dichiaratamente gay d'Italia, su Gayburg, 7 novembre 2021. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  20. ^ Gay, 38 anni, il piombinese Panerini diventa vescovo luterano: «Gesù non discriminerebbe nessuno», su Il Tirreno, 5 novembre 2021. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  21. ^ A capo della piccola Chiesa Protestante Unita, Andrea Panerini è il primo vescovo in Italia dichiaratamente gay, su la Repubblica, 8 novembre 2021. URL consultato il 29 gennaio 2022.

Bibliografia modifica

  • B. S. Witte, J. L. Grubben, J. B. F. Gottschalk, Omosessualità e coscienza cristiana, Claudiana, Torino 1976.
  • John Boswell, Cristianesimo, tolleranza, omosessualità, Milano, Leonardo, 1989
  • Uta Ranke-Heinemann, Eunuchi per il regno dei cieli. La chiesa cattolica e la sessualità, Rizzoli, Milano 1990, pp. 355.
  • Christian Demur - Denis Müller, L'omosessualità. Un dialogo teologico, Torino, Claudiana 1995.
  • William Countryman, Sesso e morale nella Bibbia, Torino, Claudiana 1998.
  • Franca Long, Protestanti e sessualità, Torino, Claudiana 1998.
  • Gabriella Lettini, Omosessualità, Torino, Claudiana 1999.
  • Massimo Consoli, Ecce Homo. L'omosessualità e la Bibbia, Kaos Ed., Milano 1999.
  • Karlheinz Deschner, La croce della Chiesa. Storia del sesso nel Cristianesimo, Bolsena, Massari, 2000.
  • Victor Paul Furnish, Choon-Leong Seow, Robert Brawley, Herman Waetjen, Dale Martin, Jeffrey Siker, Bibbia e omosessualità, Claudiana, Torino 2002.
  • Waldemar Janzen, L'etica dell'Antico Testamento. Un approccio paradigmatico, Torino, Claudiana 2004.
  • Dag Øistein Endsjø, «Lesbian, gay, bisexual and transgender rights and the religious relativism of human rights»[collegamento interrotto]. Human Rights Review, 6:2, 2005: 102-10.
  • I. Himbaza, A. Schenker, J-B. Edart, L'omosessualità nella Bibbia, Milano, Edizioni San Paolo 2007 (originale francese: Clarifications sur l'homosexualité dans la Bible, Éditions du Cerf 2007)
  • Quaranta Pasquale, Omosessualità e Vangelo, Verona, Gabrielli, 2008
  • Yehoshua Bar-Yosef, "Il mio amato", Firenze, Giuntina, 2009
  • Dag Øistein Endsjø, Tra sesso e castità. Un viaggio fra dogmi e tabù nelle religioni del mondi. Odoya 2012, ISBN 978-88-6288-137-1
  • Andrea Panerini, Fede cristiana e orientamenti sessuali, Cosenza, Doxa, 2016
  • Andrea Panerini, Il ragazzo del centurione. Orientamenti sessuali e fede cristiana, Palermo, La Zisa, 2021

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