Oriol Junqueras

storico e politico catalano
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Oriol Junqueras i Vies (Barcellona, 11 aprile 1969) è un politico spagnolo, presidente di Esquerra Republicana de Catalunya.

Oriol Junqueras i Vies

Vicepresidente della
Generalitat de Catalunya
Durata mandato14 gennaio 2016 –
28 ottobre 2017
PresidenteCarles Puigdemont
PredecessoreNeus Munté i Fernández
SuccessorePere Aragonès i Garcia
(vacante fino al 2 giugno 2018)

Sindaco di Sant Vicenç dels Horts
Durata mandato11 giugno 2011 –
29 dicembre 2015
PredecessoreAmparo Piqueras i Manzano
SuccessoreMaite Aymerich i Boltà

10º Presidente di
Esquerra Republicana de Catalunya
In carica
Inizio mandato17 settembre 2011
PredecessoreJoan Puigcercós i Boixassa

Deputato nel Parlamento europeo
Durata mandato14 luglio 2009 –
16 gennaio 2012
Sito istituzionale

Dati generali
Prefisso onorificoHonorable Senyor
Partito politicoEsquerra Republicana de Catalunya
UniversitàUniversità Autonoma di Barcellona
ProfessioneStorico e Professore nell'UAB
FirmaFirma di Oriol Junqueras i Vies

Biografia modifica

Junqueras ha completato la sua istruzione primaria e secondaria nella scuola e liceo italiano di Barcellona.[1] Ha studiato Economia presso l'Università di Barcellona, ma si è laureato in Storia moderna e contemporanea e ha ottenuto un dottorato in Storia del pensiero economico all'Università Autonoma di Barcellona. La sua tesi di dottorato analizza le origini del pensiero economico moderno nel Mediterraneo occidentale, creando parallelismi con il pensiero inglese e castigliano nei primi decenni del XVII secolo.

È docente a contratto presso il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea presso l'Università Autonoma di Barcellona e ha contribuito a una serie di programmi radiofonici e televisivi in catalano legati alla politica e alla storia quali En Guàrdia ed El nas de Cleòpatra, su Catalunya Ràdio, Minoría absoluta ed El Món, su RAC 1, e El favorit (2005) su TV3; ha anche lavorato come sceneggiatore di documentari televisivi quali Els Maquis, La guerra silenciada e Conviure amb el risc.

Alle elezioni europee del 2009 è stato eletto europarlamentare, mantenendo l'incarico fino al 31 dicembre 2011; era iscritto al gruppo I Verdi/Alleanza Libera Europea. È stato membro del comitato delle richieste, della delegazione per le relazioni con i paesi del Mercosur e della delegazione all'Assemblea parlamentare euro-latino-americana[2]. Lascia il seggio per concentrarsi sulle successive elezioni catalane, venendo sostituito come eurodeputato da Ana Miranda il 31 dicembre 2011.

Alle elezioni parlamentari catalane del 2012 è il candidato di Sinistra Repubblicana di Catalogna, ottenendo 21 deputati. Dopo la formazione del Governo della Catalogna, Junqueras fu nominato capo dell'opposizione nel Parlamento della Catalogna il 9 gennaio 2013.[3]

Oriol Junqueras è stato anche eletto sindaco di Sant Vicenç dels Horts, un comune dell'area metropolitana del capoluogo catalano, dall'11 giugno 2011 al 23 dicembre 2015.[4]

Insieme a Artur Mas, il 18 dicembre 2012 firmò l'accordo di governabilità 2012 - 2016 per il Parlamento della Catalogna, chiamato Accordo per la Libertà.[5][6][7] Questo accordo prevedeva la realizzazione di un referendum sull'indipendenza della Catalogna entro il 2014.[8][9]

Il 2 novembre 2017, in seguito alla dichiarazione unilaterale di indipendenza catalana, il giudice Carmen Lamela del tribunale nazionale spagnolo ha ordinato l'arresto di Junqueras insieme ad altri consiglieri del governo catalano destituito, indagati per le accuse di ribellione e sedizione per la loro presunta responsabilità nella dichiarazione d'indipendenza e l'uso improprio dei fondi pubblici nel referendum dell'ottobre 2017, giudicato illegale dalla Corte costituzionale spagnola.[10]

Il processo si svolge al Tribunale supremo di Madrid. Il procuratore ha chiesto 25 anni di carcere per sedizione.[11]

Junqueras è stato sospeso come deputato da un giudice della Corte suprema il 10 luglio 2018 ed è rimasto in prigione. Il 14 ottobre 2019 è stato condannato a 13 anni di carcere e al divieto di ricoprire cariche pubbliche per crimini di sedizione e appropriazione indebita di fondi pubblici.[12]

Note modifica

  1. ^ (CA) Oriol Junqueras, la persona., su junqueras.cat, Esquerra Republicana de Catalunya.. URL consultato il 21 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2017).
  2. ^ (EN) Presentazione sul sito del Parlamento europeo. Your MEPs: Oriol Junqueras Vies, su europarl.europa.eu, Parlamento Europeo, 13 agosto 2011. URL consultato il 18 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
  3. ^ (CA) Nuria de Gispert, Actes. Resolució de la Presidenta del Parlament de Catalunya. (PDF), su parlament.cat, Parlament de Catalunya., 9 gennaio 2013. URL consultato il 31 ottobre 2017.
  4. ^ (CA) Junqueras vol reeditar l'alcaldia de Sant Vicenç dels Horts el 2015, su ara.cat, Diari Ara, 23 aprile 2014. URL consultato il 31 ottobre 2017.
  5. ^ (EN) CIU and ERC came to an agreement in Catalonia: Referendum in 2014, su vilaweb.cat, VilaWeb, 18 dicembre 2012. URL consultato il 18 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2013).
  6. ^ (CA) Mas e Junqueras chiudono l'accordo che prevede la consulta il 2014., su ara.cat, Diari Ara, 18 dicembre 2012. URL consultato il 16 maggio 2014.
  7. ^ (CA) Artur Mas e Oriol Jonqueras firmano l'"Accordo per la libertà", su elsingulardigital.cat, El Singular Digital, 19 dicembre 2012. URL consultato il 30 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012).
  8. ^ (CA) Procés de convocatòria de la consulta sobre el futur polític de Catalunya (PDF), su ep00.epimg.net, ERC/CiU. Accordo presente nei Contenuti digitali del giornale El País, 18 dicembre 2012. URL consultato il 16 maggio 2014.
  9. ^ (ES) Miquel Noguer, Roger Maiol, CiU y ERC pactan la consulta de autodeterminación para 2014, in El País, 18 dicembre 2012.
  10. ^ Catalogna, eseguito l’arresto di Junqueras e altri 7 ministri, su Il Sole 24 Ore, 2 novembre 2017. URL consultato l'11 gennaio 2018.
  11. ^ Aldo Cazzullo, In Spagna rientra in scena Aznar in Corriere della Sera, 25 aprile 2019, p. 14
  12. ^ (EN) Sam Jones, Stephen Burgen, Catalan separatist leaders given lengthy prison sentences, in The Guardian, 14 ottobre 2019. URL consultato il 14 ottobre 2019.

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