Partito della Libertà, dell'Unità e della Solidarietà

partito politico rumeno

Il Partito della Libertà, dell'Unità e della Solidarietà (in rumeno: Partidul Libertății, Unității și Solidarității, PLUS) è stato un partito politico rumeno fondato nel 2018 dall'ex primo ministro Dacian Cioloș.

Partito della Libertà, dell'Unità e della Solidarietà
Partidul Libertății, Unității și Solidarității
PresidenteDacian Cioloș
StatoBandiera della Romania Romania
SedeStrada Finlanda, 15, Bucarest[1]
Fondazione15 dicembre 2018
Dissoluzione16 aprile 2021
Confluito inUnione Salvate la Romania
IdeologiaAnticorruzione
Liberalismo
Europeismo
CollocazioneCentro-destra
Coalizione
Gruppo parl. europeoRenew Europe
Seggi massimi Camera
17 / 329
(2020)
Seggi massimi Senato
8 / 126
(2020)
Seggi massimi Europarlamento
4 / 33
(2019)
Colori     Arancione[2]
Sito webwww.ro.plus/

Nel quadro dell'Alleanza 2020 USR PLUS ottenne rappresentanza a livello europeo alle elezioni del 2019 (4 eurodeputati) e parlamentare a quelle del 2020 (25 seggi). Partecipò, inoltre, al governo Cîțu, entrato in carica nel dicembre 2020.

Il 16 aprile 2021 si fuse al partito alleato dell'Unione Salvate la Romania (USR)[3][4].

Storia modifica

Da Romania 100 al Movimento Romania Insieme modifica

Nel 2016, al termine del suo governo tecnico, il primo ministro Dacian Cioloș pubblicò la Piattaforma Romania 100, petizione di adesione ad un documento programmatico basato sui valori di onestà, correttezza, trasparenza ed integrità, riguardante l'agenda politica del futuro governo che sarebbe uscito vincitore alle elezioni parlamentari di dicembre[5][6][7]. Tra i firmatari della petizione vi furono i partiti di centro e centro-destra Unione Salvate la Romania (USR) e Partito Nazionale Liberale (PNL) che, in dicembre, ricevettero l'appoggio dichiarato da parte del premier uscente, che invitò l'elettorato a votare per l'uno o per l'altro[8]. Le elezioni, tuttavia, furono vinte dal Partito Social Democratico (PSD), che ignorò le sue proposte.

Cioloș, pur non iscritto a nessun partito, rappresentò una figura politica di opposizione ai socialdemocratici. Nel dicembre 2017 annunciò che, per rispondere alle necessità del paese, la piattaforma civica Romania 100 non era più sufficiente e che da questa si sarebbe sviluppato un partito politico. Il 30 marzo 2018, quindi, nel corso di una conferenza stampa dichiarò di aver trasmesso al tribunale di Bucarest i documenti per la registrazione del Movimento Romania Insieme (Mișcarea România Împreună, MRI)[9]. Al fianco dell'ex primo ministro figuravano diversi elementi che avevano partecipato al suo governo, come l'ex ministro del lavoro Dragoș Pîslaru, l'ex ministro della salute Vlad Voiculescu, l'ex ministro delle finanze Anca Paliu Dragu, l'ex sottosegretario al lavoro Valeriu Nicolae e l'ex portavoce del governo Liviu Iolu[10]. Come da dichiarazioni della sua dirigenza, il MRI puntava a vincere le elezioni del 2020 grazie al consenso degli elettori indecisi della zona di centro e centro-destra, attirando quelli che non si erano presentati al voto nel 2016 e situandosi in una situazione di complementarità con l'Unione Salvate la Romania, con la quale non escludeva l'idea di un'alleanza[11][12]. Nel corso del 2018 il partito crebbe costantemente nei sondaggi (8% al mese di giugno)[13].

La formazione, però, non fu ufficialmente registrata presso le autorità per via di ritardi dovuti a motivi burocratici. Continui reclami e rinvii delle udienze presso il tribunale di Bucarest, con l'apparizione di sempre nuovi ricorrenti nel processo di formalizzazione del MRI, infatti, preoccuparono Cioloș, a causa del rischio concreto di non disporre del tempo necessario per poter iscrivere il partito alle elezioni europee del 2019[2][14]. Dopo otto mesi di battaglie processuali, lamentando l'esistenza di interferenze politiche che si opponevano al suo progetto, nel dicembre 2018 l'ex premier rinunciò al MRI, appoggiandosi ad un'altra formazione fondata da suoi sostenitori, il Partito della Libertà, dell'Unità e della Solidarietà (PLUS)[14][15][16].

Fondazione del PLUS modifica

Il PLUS, che sostituiva il MRI, fu fondato dagli avvocati Raluca Daneș, Iulia Iordache e Adrian Iordache, che registrarono ufficialmente la formazione il 26 ottobre 2018[15], mentre Cioloș rese pubblica la sua adesione il 15 dicembre nel corso di una conferenza a Cluj-Napoca[15][16]. In seguito all'annuncio di Cioloș, nel giro di sole 24 ore il partito ricevette 7.500 richieste di iscrizione[17]. Dopo la creazione del PLUS il leader del gruppo ribadì il posizionamento nell'orizzonte ideologico del centro e del centro-destra e l'obiettivo di giungere al governo nel 2020, oltre all'avvio di trattative per una coalizione con l'USR[2]. Riprendendo i dettami della piattaforma Romania 100, in base al manifesto pubblicato sul proprio sito web, PLUS si presentava nell'arena politica come un protettore della libertà, della giustizia sociale, della trasparenza nella pubblica amministrazione e del partenariato con Unione europea e NATO[18].

Il 18 gennaio 2019 l'apparizione di un articolo a firma dello storico Marius Oprea avanzò dei dubbi sulla bontà degli obiettivi del PLUS, sostenendo che un ex ufficiale della Securitate era «l'eminenza grigia» del partito e accusando direttamente Cioloș di aver avuto rapporti con l'onnipresente polizia politica della Romania comunista. Secondo le ricerche di Oprea, infatti, Alexandru Iordache, ex maggiore ed ispettore della Securitate, era padre di Adrian, uno dei tre soci fondatori del partito[19][20]. Cioloș respinse ogni insinuazione e, per allontanare lo spettro di ulteriori speculazioni, il 24 gennaio il PLUS annunciò le dimissioni di Adrian Iordache da ogni incarico rivestito in seno al partito[20][21]. Cioloș, inoltre, affermò che ogni membro della dirigenza del PLUS avrebbe dovuto ottenere un certificato di non collaborazione con la Securitate da parte del CNSAS (Consiglio nazionale per lo studio degli archivi della Securitate)[22].

Elezioni europee del 2019 modifica

Il 26 gennaio 2019 ebbe luogo al Romexpo la prima convention nazionale del PLUS, che elesse ufficialmente presidente Cioloș, unico candidato alla funzione, con i voti di 1.544 dei 1.557 delegati del partito (pari al 99,17% di voti favorevoli, a fronte di 7 voti contrari e 6 astenuti)[22][23].

Subito dopo il congresso furono formalizzate le liste per le candidature alle elezioni europee in programma nello stesso anno. Mentre Cioloș aveva annunciato la sua intenzione di presentarsi alle elezioni per il parlamento europeo già il 12 gennaio[24], i restanti 42 nomi proposti furono comunicati il 28 gennaio. Cioloș fu indicato come capolista, seguito da Dragoș Pîslaru e dall'ex ministro degli interni Dragoș Tudorache[25]. L'elenco, tuttavia, fu rivisto radicalmente il 2 febbraio, in seguito alla nascita della coalizione Alleanza 2020 USR PLUS[26]. Il presidente dell'USR Dan Barna e Dacian Cioloș, riconfermato capolista anche nel quadro dell'alleanza, affermarono che i due partiti avrebbero concorso su una lista comune alle elezioni europee e che il progetto rappresentava un primo passo verso un eventuale successo alle parlamentari del 2020[26].

Il 29 gennaio l'eurodeputato Cristian Preda annunciò la sua iscrizione al PLUS, elemento che avrebbe garantito al partito il diritto di avere un delegato in ogni sezione di voto del paese[27].

L'Alleanza 2020 USR PLUS riuscì a eleggere otto membri, quattro per ciascun partito[28]. Il PLUS mandò al parlamento europeo Dacian Cioloș, Dragoș Pîslaru, Ramona Strugariu e Dragoș Tudorache. Il 19 giugno Dacian Cioloș fu persino nominato capogruppo di Renew Europe[29].

Elezioni presidenziali del 2019 e fusione con l'USR modifica

Alle elezioni presidenziali del 2019 il PLUS trovò un accordo con gli alleati dell'USR per la selezione di un candidato comune alla funzione di capo di Stato. Dan Barna avrebbe concorso alla presidenza della repubblica, mentre Cioloș sarebbe stato proposto per la posizione di primo ministro alle elezioni parlamentari del 2020[30][31]. Al primo turno del 10 novembre Barna arrivò terzo. Il giorno successivo gli alleati indicarono ai propri elettori di appoggiare il candidato del PNL Klaus Iohannis al ballottaggio contro il leader del PSD Viorica Dăncilă[32][33].

Il PLUS preparò le successive tornate elettorali del 2020, locali e parlamentari, insieme all'USR. Un congresso unificato svoltosi online il 15 agosto 2020 approvò un protocollo di fusione tra le due formazioni, con 2.222 voti pro (84,65%), 328 contro (12,5%) e 75 astenuti (2,86%), su un totale di 2.625 voti validi. Precedentemente nelle proprie riunioni interne si erano espressi a favore il 76,1% dei delegati dell'USR e l'83,44% di quelli del PLUS[34][35]. L'accordo prevedeva un periodo di transizione con due strutture dirigenti separate, che avrebbero organizzato due diversi congressi e, successivamente, una riunione comune. Dopo l'ufficializzazione dell'iscrizione al registro dei partiti politici, il nuovo soggetto, chiamato USR PLUS, avrebbe celebrato un ulteriore congresso per la nomina del nuovo gruppo dirigente unificato. Le strutture locali avrebbero seguito lo stesso percorso[34][35]. Il programma di governo per le elezioni parlamentari del 2020 sarebbe stato preparato nei successivi due mesi, avendo cura di rispettare l'orientamento dottrinario di centro-destra dell'USR e i principi del liberalismo etico propri del PLUS[36].

Elezioni del 2020 modifica

Il processo di fusione fu ritardato per ragioni amministrative, mentre i due partiti parteciparono alle successive elezioni ancora nella formula della coalizione. Alle locali l'USR PLUS ottenne il controllo di alcuni capoluoghi importanti (Timișoara e Brașov) e l'elezione di Nicușor Dan sindaco di Bucarest, in qualità di candidato esterno sostenuto insieme al PNL[37]. Malgrado il successo nelle grandi aree urbane, rimase in generale sotto un modesto 10%[38][39][40].

Alle successive elezioni parlamentari del dicembre 2020 il voto restituì un quadro che vedeva il PSD prima forza del paese (29%), seguito da PNL (25%) e USR PLUS (15%). Dacian Cioloș confermò la disponibilità dell'USR PLUS ad andare al governo in coalizione con il PNL in modo da realizzare le riforme di cui il paese aveva bisogno[41]. I negoziati tra PNL, USR PLUS e Unione Democratica Magiara di Romania iniziarono il 12 dicembre e si conclusero il 21 dicembre 2020, quando le tre forze comunicarono di aver trovato un accordo di governo, che prevedeva la nomina a premier del liberale Florin Cîțu[42][43][44]. Nel quadro del patto l'USR PLUS ottenne la posizione di vice primo ministro (Dan Barna), la presidenza del senato (Anca Paliu Dragu) e sei ministri (quattro per membri dell'USR e due per quelli del PLUS)[43][44][45]. Nel complesso la coalizione conseguì 55 deputati (38 per l'USR e 17 per il PLUS) e 25 senatori (17 per l'USR e 8 per il PLUS).

Il 16 aprile 2021 la corte d'appello di Bucarest approvò la fusione, che sarebbe divenuta ufficiale solamente in seguito all'organizzazione di un congresso[3]. In base agli atti registrati presso il tribunale di Bucarest, a livello legale la fusione fu ufficialmente realizzata con la soluzione dell'assorbimento del PLUS da parte dell'USR[4].

Presidenti modifica

Risultati elettorali modifica

Elezione Voti % Seggi
Europee 2019[N 1] 2.028.236 22,36
4 / 32
Parlamentari 2020[N 2] Camera 906.965 15,37
17 / 329
Senato 936.864 15,86
8 / 136
  1. ^ Nell'ambito dell'Alleanza 2020 USR PLUS (con USR); totale seggi: 8
  2. ^ Nell'ambito dell'Alleanza 2020 USR PLUS (con USR); totale seggi: 55 alla Camera e 25 al Senato
Elezione Candidato Voti % Esito
Presidenziali 2019 I turno Dan Barna[N 1] 1.384.450 15,02 Non eletta/o (3º)
  1. ^ Candidatura dell'Alleanza 2020 USR PLUS (con USR)

Note modifica

  1. ^ (RO) Contact PLUS, su ro.plus. URL consultato il 10 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2019).
  2. ^ a b c (RO) Mihnea Măruță, Dacian Cioloș, primul interviu după lansarea PLUS: "Domnul Dragnea n-are dreptul să arunce în aer societatea românească", PressOne, 17 dicembre 2018. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  3. ^ a b (RO) I. H., USR și PLUS au fuzionat / Barna: Decizia instanței ne așază în logica unui partid puternic, su hotnews.ro, HotNews, 16 aprile 2021. URL consultato il 27 maggio 2021.
  4. ^ a b (RO) Registro dei partiti politici del tribunale di Bucarest, su tribunalulbucuresti.ro. URL consultato il 4 giugno 2021.
  5. ^ (RO) R.M., Dacian Ciolos a publicat Platforma Romania100 si cele zece principii ale unei "guvernari pentru cetateni", dar promite in continuare ca nu va candida, HotNews, 17 ottobre 2016. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  6. ^ (RO) Ce prevede Platforma România 100, proiect lansat de Dacian Cioloş, Jurnalul Național, 18 ottobre 2016. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  7. ^ (RO) Dacian Cioloș, Platforma România 100, su ro100.ro. URL consultato l'8 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2017).
  8. ^ (RO) Gabriel Pecheanu, Dacian Cioloş, îndemn ca românii să voteze PNL sau USR: "Avem cu cine să ducem România înainte", Mediafax, 8 dicembre 2016. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  9. ^ (RO) Dacian Cioloş a depus actele pentru înfiinţarea partidului Mișcarea România Împreună, Digi24, 30 marzo 2018. URL consultato il 4 agosto 2018.
  10. ^ (RO) Maria Tufan, În sfârşit, Dacian Cioloş a anunţat noul partid: Mişcarea România Împreună, Adevărul, 30 marzo 2018. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  11. ^ (RO) Roxana Neagu, Mișcarea România Împreună, partidul fondat de Dacian Cioloș. Cosette Chichirău: ÎNTREBAREA este..., DC News, 2 aprile 2018. URL consultato il 4 agosto 2018.
  12. ^ (RO) Iulia Rosca, Dragoș Pîslaru, "Mișcarea România Împreuna": "Nu vrem să fim un partid de 10%, de nișă, HotNews, 3 aprile 2018. URL consultato il 4 agosto 2018.
  13. ^ (RO) Filip Stan, Sondaj Sociopol: PSD conduce detaşat în opţiunile românilor, iar Dacian Cioloş îl devansează pe Tăriceanu, România TV, 14 giugno 2018. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  14. ^ a b (RO) Ionel Stoica, Povestea incredibila a celor 266 de zile in care Ciolos a incercat sa isi inregistreze un partid si nu a reusit, Ziare.com, 16 dicembre 2018. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  15. ^ a b c (RO) V. M. e I. R., Dacian Cioloș anunță că are un nou partid. Se numește Partidul Libertății, Unității și Solidarității - PLUS / Cine sunt fondatorii, HotNews, 15 dicembre 2018. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  16. ^ a b (RO) Dacian Cioloș are, oficial, partid: PLUS. Ce s-a întâmplat cu Mișcarea România Împreună, Digi 24, 15 dicembre 2018. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  17. ^ (RO) Victor Cozmei, Dacian Cioloș, după anunțul înregistrării noului partid PLUS: „În 24 de ore am primit peste 7.500 de cereri de adeziune”, HotNews, 16 dicembre 2018. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  18. ^ (RO) MANIFESTUL PLUS, su PLUS. URL consultato il 10 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2019).
  19. ^ (RO) Marius Oprea, Eminența cenușie din spatele partidului lui Dacian Cioloș este ANCHETATORUL meu de la Securitate, Podul, 18 gennaio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  20. ^ a b (RO) I. R., Cioloș, explicații în scandalul înființării PLUS: Nu am știut cine sunt fondatorii și nici nu m-a interesat, HotNews, 22 gennaio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  21. ^ (RO) M. H., După scandalul legat de avocatul Adrian Iordache, unul dintre fondatorii partidului lui Cioloș, PLUS anunță demisia acestuia, HotNews, 24 gennaio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  22. ^ a b (RO) Dacian Cioloş a fost ales preşedinte al PLUS: Proiectul meu e România şi ştiu ce avem de făcut, Digi 24, 26 gennaio 2019. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  23. ^ (RO) C. D., Dacian Cioloș, ales oficial președintele PLUS, cu 99% din voturile de la Congres: „Dacă așteptăm să dispară PSD prin erodare politică, ne vom trezi că se întoarce din nou sub alte forme”, HotNews, 26 gennaio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  24. ^ (RO) Dacian Cioloş candidează la europarlamentare: Începem să reconstruim România. Voi munci pentru ţara mea şi acasă, şi în Parlamentul European, Adevărul, 12 gennaio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  25. ^ (RO) I. R., Lista finală a candidaților PLUS la europarlamentare, diferită de cea votată de membri: Dragoș Tudorache, fost ministru de Interne, pe locul 3, față de 13 cât obținuse la vot, HotNews, 28 gennaio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  26. ^ a b (RO) V. M., Cioloș și Barna anunță formarea „Alianței 2020 USR PLUS” pentru alegeri, HotNews, 2 febbraio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  27. ^ (RO) Europarlamentarul Cristian Preda a aderat la PLUS, partidul lui Cioloş, Adevărul, 29 gennaio 2019. URL consultato il 2 febbraio 2019.
  28. ^ (EN) David M. Herszenhorn, Kalina Oroschakoff e Maia de la Baume, Ex-Romanian PM set to lead Liberals in European Parliament, su politico.eu, Politico, 18 giugno 2019. URL consultato il 3 luglio 2019.
  29. ^ (EN) Anca Alexe, Romanian ex-PM Dacian Ciolos elected leader of the Renew Europe group in the European Parliament, su business-review.eu, Business Review, 20 giugno 2019. URL consultato il 3 luglio 2019.
  30. ^ (RO) OFICIAL. Final de negocieri la USR - PLUS: Dan Barna va fi candidatul la prezidențiale, su digi24.ro, Digi 24, 21 luglio 2019. URL consultato il 3 agosto 2019.
  31. ^ (RO) C. D., USR și PLUS au decis: Dan Barna, candidat la prezidențiale. Cioloș, propunerea de premier, su hotnews.ro, HotNews, 19 luglio 2019. URL consultato il 3 agosto 2019.
  32. ^ (RO) Prima reacție a lui Dan Barna, după înfrângerea în alegeri: Îmi asum toată responsabilitatea, dar nu îmi dau demisia, su hotnews.ro, HotNews, 11 novembre 2019. URL consultato l'11 novembre 2019.
  33. ^ (RO) Cioloș: Susținerea nostră va merge spre Iohannis în turul II. Am recepționat mesajul electoratului, su euractiv.ro, Digi 24, 11 novembre 2019. URL consultato l'11 novembre 2019.
  34. ^ a b (RO) USR și PLUS au adoptat fuziunea. Partidul va avea doi copreşedinţi: Dan Barna și Dacian Cioloș, su digi24.ro, Digi 24, 15 agosto 2020. URL consultato il 17 agosto 2020.
  35. ^ a b (RO) Matei Alexandru, Fuziunea dintre USR și PLUS a primit votul final din partea membrilor ambelor partide, su g4media.ro, G4 Media, 15 agosto 2020. URL consultato il 17 agosto 2020.
  36. ^ (RO) Clarice Dinu, Protocolul de fuziune USR-PLUS: cum se împart locurile pe liste la parlamentare și ce va cuprinde programul de guvernare, su hotnews.ro, HotNews, 15 agosto 2020. URL consultato il 17 agosto 2020.
  37. ^ (RO) Vlad Voiculescu se retrage din cursa pentru Primăria Capitalei. Dacian Cioloș sugerează că îl va sprijini pe Nicușor Dan, su digi24.ro, Digi 24, 28 febbraio 2020. URL consultato il 22 luglio 2020.
  38. ^ (RO) Rezultate finale alegeri locale 2020: PNL câștigă primul loc cu peste 30% din voturi, urmat de PSD, su mediafax.ro, Mediafax, 12 ottobre 2020. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  39. ^ (RO) Laurențiu Colintineanu, Adio locale. Ce calcule au partidele pentru alegerile parlamentare?, su romania.europalibera.org, Radio Europa Liberă, 2 ottobre 2020. URL consultato il 22 agosto 2020.
  40. ^ (RO) Erată USR-PLUS la rezultatele finale prezentate de BEC: Alianța susține că a luat peste 9% din totalul voturilor, su digi24.ro, Digi24, 12 ottobre 2020. URL consultato il 18 ottobre 2020.
  41. ^ (RO) Dacian Cioloș: USR-PLUS nu va negocia nicio majoritate cu PSD, su digi24.ro, Digi24, 6 dicembre 2020. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  42. ^ (RO) Andrei Chirileasa, Romanian centre-right parties fail to agree on joint PM candidate, su romania-insider.com, Romania Insider, 14 dicembre 2020. URL consultato il 24 dicembre 2020.
  43. ^ a b (RO) I. H., Liderii PNL, USR-PLUS, UDMR, acord pentru formarea Guvernului, cu Cîțu propus premier. PNL - 9 ministere, USR - 6, între care Justiție și Sănătate, UDMR - 3 / Structura Guvernului, su hotnews.ro, HotNews, 18 dicembre 2020. URL consultato il 22 dicembre 2020.
  44. ^ a b (RO) PNL, USR-PLUS și UDMR au semnat Acordul de Guvernare. DOCUMENT, su digi24.ro, Digi 24, 21 dicembre 2020. URL consultato il 22 dicembre 2020.
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Collegamenti esterni modifica