Patrimonio dell'umanità

sito nella lista dell'UNESCO di eccezionale importanza culturale o naturale
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Un patrimonio dell'umanità, ufficialmente definito patrimonio mondiale[1], è un sito registrato nella lista del patrimonio mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List, della Convenzione sul patrimonio dell'umanità. La Convenzione, adottata dalla Conferenza generale dell'UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista dei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. Il Comitato della Convenzione, chiamato Comitato per il patrimonio dell'umanità, ha sviluppato dei criteri precisi per l'inclusione dei siti nella lista.[2]

Il marchio di Patrimonio mondiale dell'umanità

Secondo l'ultimo aggiornamento effettuato nella riunione del 44º Comitato per il patrimonio dell'umanità a luglio 2021,[3] la lista è composta da un totale di 1153 siti (di cui 896 beni culturali, 218 naturali e 39 misti) presenti in 167 stati del mondo.[4] Al 2021, l'Italia è il paese con più siti UNESCO al mondo (58 siti), seguita dalla Cina (56 siti) e dalla Germania (51 siti).

Distribuzione dei patrimoni dell'umanitàModifica

 
Patrimoni mondiali dell'UNESCO

DescrizioneModifica

Dal 1992 alla lista principale si è aggiunta un'altra lista nota come Registro della Memoria del mondo che contiene le collezioni documentarie di interesse universale. A ottobre 2015 comprende 348 patrimoni registrati (tra singoli beni e complessi documentari), distribuiti in 81 paesi[5].

Nel 1997 è stato definito anche il concetto di patrimonio orale e immateriale dell'umanità, una proclamazione di capolavori culturali immateriali.

Nel 2001 ha visto la luce anche il concetto di patrimonio sommerso dell'umanità, ma al momento è stato ratificato solo da 14 paesi.

All'interno del lavoro dell'UNESCO, il programma MAB, L'Uomo e la Biosfera, ha fra i suoi compiti quello di identificare aree di particolare pregio ambientale e con caratteristiche antropiche peculiari alle quali viene data la qualifica di riserva della biosfera. Il programma MAB però non è formalmente parte della Convenzione sul patrimonio dell'umanità.

Al 2013, l'Unione europea conta nel complesso 367 patrimoni dell'umanità.

Lista dei patrimoni dell'umanitàModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lista dei patrimoni dell'umanità.

Candidature alla lista dei patrimoni dell'umanitàModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Candidature alla lista dei patrimoni dell'umanità.

Patrimoni dell'umanità in pericoloModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Patrimoni dell'umanità in pericolo.

Patrimoni transfrontalieriModifica

L'UNESCO considera la possibilità del riconoscimento di siti la cui estensione attraversa i confini degli Stati, detti quindi transfrontalieri.

Nel caso, ad esempio, delle antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa il patrimonio comprende siti in ben 18 stati, mentre in quello dell'arco geodetico di Struve il patrimonio si estende in 10 stati (alla creazione dell'arco, 1816-1855, erano solo due; sono aumentati a seguito delle vicende politiche della scandinavia, dell'impero russo e dello stato sovietico).

La nazione che ha più siti transfrontalieri è l'Italia (6), mentre l'Italia e la Svizzera sono quelle che ne hanno di più in comune (3).

Suddivisione dei patrimoni UNESCO per nazioneModifica

 
Suddivisione dei patrimoni UNESCO per nazione (2018)

Criteri di selezioneModifica

Fino alla fine del 2004, ci sono stati sei criteri per i beni culturali e quattro criteri per il patrimonio naturale. Nel 2005 questo è stato modificato in modo che ci sia solo una serie di dieci criteri. Siti designati devono essere di "eccezionale valore universale" e soddisfare almeno uno dei dieci criteri.[2]

Dal 1992 le interazioni tra uomo e ambiente sono riconosciute come paesaggi culturali.

Criteri culturaliModifica

  1. (i) Rappresentare un capolavoro del genio creativo umano.
  2. (ii) Testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico.
  3. (iii) Apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà.
  4. (iv) Offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana.
  5. (v) Essere un esempio eminente dell'interazione umana con l'ambiente.
  6. (vi) Essere direttamente associato ad avvenimenti legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti).

Criteri naturaliModifica

  1. (vii) Rappresentare dei fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale.
  2. (viii) Essere uno degli esempi rappresentativi di grandi epoche storiche a testimonianza della vita o dei processi geologici.
  3. (ix) Essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso nell'evoluzione dell'ecosistema.
  4. (x) Contenere gli habitat naturali più rappresentativi e più importanti per la conservazione delle biodiversità, compresi gli spazi minacciati aventi un particolare valore universale eccezionale dal punto di vista della scienza e della conservazione.

Suddivisione territorialeModifica

Nazioni con almeno 10 patrimoni riconosciuti dall'UNESCO. Legenda:

  •      nazioni con 50 o più patrimoni

  •      nazioni da 40 a 49 patrimoni

  •      nazioni da 30 a 39 patrimoni

  •      nazioni da 20 a 29 patrimoni

  •      nazioni da 15 a 19 patrimoni

  •      nazioni da 10 a 14 patrimoni

SudafricaDanimarcaCroaziaBulgariaArgentinaPaesi BassiAustriaSvizzeraPerùSveziaCorea del SudBelgioRepubblica CecaPortogalloPoloniaGreciaTurchiaCanadaAustraliaBrasileStati Uniti d'AmericaGiapponeIranRussiaRegno UnitoMessicoIndiaSpagnaFranciaGermaniaCinaItalia

NoteModifica

  1. ^ Siti italiani del patrimonio mondiale UNESCO, su beniculturali.it.
  2. ^ a b (EN) Criteria for Selection, su whc.unesco.org, World Heritage. URL consultato il 14 ottobre 2006.
  3. ^ (EN) 44rd session of the World Heritage Committee, su whc.unesco.org. URL consultato il 25 luglio 2021.
  4. ^ (EN) World Heritage List, su whc.unesco.org, World Heritage. URL consultato il 28 luglio 2021.
  5. ^ Si veda l'elenco completo pubblicato sito ufficiale(ultima consultazione 18/05/2016)

Voci correlateModifica

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Collegamenti esterniModifica

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