Peneothello pulverulenta

specie di uccello

La balia delle mangrovie (Peneothello pulverulenta (Bonaparte, 1850)) è un uccello della famiglia dei Petroicidi originario delle isole Aru, della Nuova Guinea e dell'Australia settentrionale[2].

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Balia delle mangrovie
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPetroicoidea
FamigliaPetroicidae
GenerePeneothello
SpecieP. pulverulenta
Nomenclatura binomiale
Peneothello pulverulenta
(Bonaparte, 1850)
Sinonimi

Peneoenanthe pulverulenta

Tassonomia

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La balia delle mangrovie venne descritta per la prima volta dal naturalista francese Carlo Luciano Bonaparte nel 1850 a partire da un esemplare raccolto in Nuova Guinea, coniando per essa il nome scientifico Myiolestes pulverulentus[3]. In seguito la specie venne trasferita nel genere Peneoenanthe dall'ornitologo australiano Gregory Mathews[4]. Attualmente viene classificata nel genere Peneothello, sulla base dei risultati di uno studio della filogenesi molecolare della famiglia dei Petroicidi pubblicato nel 2011[5][2].

Attualmente ne vengono riconosciute quattro sottospecie[2]:

  • P. p. pulverulenta (Bonaparte, 1850) (regioni costiere della Nuova Guinea centro-settentrionale e centro-meridionale);
  • P. p. leucura (Gould, 1869) (isole Aru e regione costiera dell'Australia nord-orientale);
  • P. p. alligator (Mathews, 1912) (regione costiera dell'Australia centro-settentrionale e isole vicine);
  • P. p. cinereiceps (Hartert, 1905) (regione costiera dell'Australia nord-occidentale).

Descrizione

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Vista dorsale della balia delle mangrovie, con le timoniere esterne bianche.

La balia delle mangrovie ha un peso medio di 21,3 g nei maschi e di 17,3 g nelle femmine[6]. L'apertura alare varia a seconda delle sottospecie: leucura ha un'apertura alare di 86-90 mm nei maschi e di 77-84 mm nelle femmine, mentre in alligator i rispettivi valori sono di 82-87 mm e di 76-80 mm. In cinereiceps i maschi hanno un'apertura alare di 80-84 mm, le femmine di 76-78 mm[7]. La specie presenta una caratteristica «barra chiara opaca» alla fine delle remiganti, anche se non è molto visibile[7]. Allo scopo di facilitare la manovrabilità in volo attraverso la fitta foresta di mangrovie, la balia ha sviluppato ali e coda rotondeggianti[8].

Distribuzione e habitat

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La specie è presente in Australia settentrionale e in Nuova Guinea[9]. Predilige le foreste di mangrovie tropicali e subtropicali situate al di sopra del livello dell'alta marea[1] e solo raramente si sposta al di fuori del suo habitat usuale[10].

La balia delle mangrovie viene classificata tra le «specie a rischio minimo» (Least Concern) sulla lista rossa della IUCN, dal momento che la popolazione è rimasta stabile nel corso degli ultimi dieci anni[1]. Il suo areale copre in tutto una superficie di 426.000 km²[9].

Biologia

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Il richiamo della balia delle mangrovie è stato descritto come un «fischio confuso». Si nutre degli insetti che trova sul fango quando la marea si ritira[11]. Sebbene questi possano costituire la parte fondamentale della dieta, la balia consuma anche una quantità significativa di granchi[10].

  1. ^ a b c (EN) BirdLife International 2009, Peneothello pulverulenta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Petroicidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 maggio 2014.
  3. ^ (LA) Carlo Luciano Bonaparte, Conspectus Generum Avium, vol. 1, Leida, E. J. Brill, 1850, p. 358.
  4. ^ Ernst Mayr e G. William Cottrell (a cura di), Check-list of Birds of the World, vol. 11, Cambridge, Massachusetts, Museum of Comparative Zoology, 1986, p. 574.
  5. ^ L. Christidis, M. Irestedt, D. Rowe, W. E. Boles e J. A. Norman, Mitochondrial and nuclear DNA phylogenies reveal a complex evolutionary history in the Australasian robins (Passeriformes: Petroicidae), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 61, n. 3, 2011, pp. 726-738, DOI:10.1016/j.ympev.2011.08.014, PMID 21867765.
  6. ^ John B. Dunning Jr., CRC Handbook of Avian Body Masses, 2ª ed., CRC Press, 5 dicembre 2007, p. 411, ISBN 9781420064452. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  7. ^ a b Richard Schodde e Ian J. Mason, Directory of Australian Birds: Passerines, CSIRO Publishing, 1º ottobre 1999, pp. 469-471, ISBN 9780643102934. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  8. ^ Malcolm L. Hunter (a cura di), Maintaining Biodiversity in Forest Ecosystems, Cambridge University Press, 10 giugno 1999, ISBN 9780521637688. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  9. ^ a b Mangrove Robin (Eopsaltria pulverulenta), su BirdLife International, 2013. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  10. ^ a b Herbert H. T. Prins e Iain J. Gordon (a cura di), Invasion Biology and Ecological Theory: Insights from a Continent in Transformation, Cambridge University Press, 31 gennaio 2014, p. 106, ISBN 9781107035812. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  11. ^ Sarah Thomas e David Andrew, The Complete Guide to Finding the Birds of Australia, CSIRO Publishing, 2011, p. 90, ISBN 9780643097858. URL consultato l'11 gennaio 2014.

Bibliografia

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  • Del Hoyo, J.; Elliot, A. & Christie D. (editors). (2007). Handbook of the Birds of the World. Volume 12: Picathartes to Tits and Chickadees. Lynx Edicions. ISBN 978-84-96553-42-2

Altri progetti

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