Percoco - Il primo mostro d'Italia

Percoco - Il primo mostro d'Italia è un film del 2023 diretto da Pierluigi Ferrandini.

Percoco - Il primo mostro d'Italia
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2023
Durata104 min
Generedrammatico, biografico
RegiaPierluigi Ferrandini
SoggettoPercoco, romanzo di Marcello Introna
SceneggiaturaPierluigi Ferrandini
Produttore esecutivoOlivia Sleiter
Casa di produzioneAltre Storie, Rai Cinema
FotografiaFilippo Silvestris
MontaggioMauro Ruvolo
MusicheChristian Lindberg
ScenografiaWalter Caprara
CostumiMagda Accolti Gil
Interpreti e personaggi

La pellicola è ispirata alla vera storia di Franco Percoco, che nel 1956 uccise i genitori e suo fratello minore e convisse con i loro cadaveri nascosti in casa per dieci giorni. Il soggetto è liberamente tratto dal romanzo di Marcello Introna dal titolo Percoco, che ricostruisce la vicenda[1].

Trama modifica

Bari, 1956. Franco Percoco uccide i suoi genitori e il fratello minore Giulio, ne nasconde i cadaveri nella camera da letto della coppia e la sigilla. Inizialmente tranquillo, Franco si appropria dei risparmi nascosti da suo padre e li adopera per comprarsi dei bei vestiti, pranzare nei migliori ristoranti della città e fare costosi regali alla sua fidanzata (e promessa sposa) Tina; presto il giovane comincerà anche a frequentare i più prestigiosi casini di Bari. L'assenza dei suoi genitori, presto notata da vicini e conoscenti, viene giustificata con la loro improvvisa partenza per Montecatini Terme, dove tra l'altro lui dice di doverli raggiungere a breve.

Pian piano vengono rivelate alcune crepe nella vita apparentemente felice dei Percoco, che potrebbero aver contribuito alla tragedia. Si evince che i genitori fossero oppressivi e rigidi nei confronti dei figli: tenevano segregato in casa Giulio, affetto dalla sindrome di Down e soggetto a violenti attacchi; inoltre fingevano che il fratello maggiore Vittorio fosse morto in guerra mentre nella realtà si trova in prigione per un reato minore. Franco, studente capace ma poco incline all'impegno, aveva inanellato numerosi fallimenti nel suo percorso universitario, cosa che aveva inasprito i rapporti con la famiglia: il ragazzo aveva trovato conforto in un sordido bordello di Bari, dove aveva conosciuto la bellissima prostituta Maria. I due avevano avuto una relazione segreta fino a che Maria non era partita per Napoli, lasciando Franco in preda allo sconforto.

Col passare dei giorni l'apparente tranquillità di Franco inizia ad avere dei cedimenti. Quando Enzo, fidanzato della sorella di Tina, gli chiede di approfittare della casa libera per avere dei rapporti sessuali con le loro fidanzate, Franco acconsente malvolentieri ed è costretto a utilizzare grandi quantità di profumi e deodoranti per evitare che i miasmi della putrefazione dei cadaveri invadano gli ambienti. Nonostante questo, i cattivi odori si spargono nel condominio: i vicini di casa, già insospettiti dai movimenti inconsueti di Franco, cominciano a nutrire forti dubbi sulla partenza dei Percoco. Nel frattempo Franco prova a rintracciare Maria scrivendo una lettera all'inidirizzo che lei gli aveva dato, ma non ottiene alcuna risposta; riceve invece una lettera in cui Vittorio esterna ai suoi genitori la propria preoccupazione per la salute mentale di suo fratello.

Dopo alcuni giorni il dottor Chiara, il cui studio confina con la camera da letto dei Percoco, lamenta l'insopportabile fetore che invade l'ambiente per tramite di una crepa sul muro di confine. Franco, ormai del tutto alienato, comprende che il suo segreto è in pericolo: in tutta fretta spiega a Tina che partirà per raggiungere i genitori, mentre invece si dirigerà a Napoli in cerca di Maria. Poco dopo la sua partenza, i carabinieri fanno irruzione nella camera dei Percoco e vi trovano i cadaveri delle vittime orrendamente martoriati e putrefatti, assieme all'arma del delitto e a un pigiama sporco di sangue appartenuto a Franco. Il giovane verrà arrestato poco dopo a Ischia, dove si era recato nella vana speranza di trovare la sua amata Maria.

Condannato all'ergastolo, Franco Percoco sconterà 21 anni di carcere e poi uscirà per buona condotta. Trasferitosi a Torino, condurrà una vita tranquilla da impiegato: si sposerà ma non avrà mai figli. Morirà nel 2001.

Produzione modifica

Il film è entrato in produzione nel 2021 col titolo Happy Days - La vera storia del mostro di Bari [2]. La maggior parte delle riprese ha avuto luogo a Bari, Monopoli e Cisternino. La casa dei Percoco oggi non esiste più: è stata ricostruita, sulla base di alcune foto dell'epoca, in un palazzo di via Giuseppe Bozzi, a poche centinaia di metri dal punto in cui si trovava nella realtà, in via Celentano 12.

Distribuzione modifica

Il film è stato presentato in anteprima al Bif&st il 26 marzo 2023[3], per poi uscire nelle sale in un evento speciale nei giorni 16, 17 e 18 aprile successivi.

Note modifica

Collegamenti esterni modifica

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