Pietransieri
Pietransieri è una frazione del comune di Roccaraso, in provincia dell'Aquila. Si trova nel comprensorio della comunità montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia, a 1.359 metri m s.l.m.
Pietransieri frazione | |
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Veduta panoramica | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Comune | Roccaraso |
Territorio | |
Coordinate | 41°50′48.05″N 14°07′08.94″E |
Altitudine | 1 359 m s.l.m. |
Abitanti | 467 (2004) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67037 |
Prefisso | 0864 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | pietransieresi |
Patrono | san Bartolomeo apostolo |
Giorno festivo | 25 agosto |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Storia
modificaIl borgo sorse nel 975 d.C. circa, quando la diocesi di Sulmona ebbe dei territori intorno Alfedena da parte del monastero di San Vincenzo al Volturno. Fu costruito il centro fortificato di Roccaraso, mentre su un piccolo sperone roccioso il centro di Pietransieri.
Il borgo cambiò varie volte nome (Pietra d'Anserio, Pietranziero), fino al nome attuale assunto nel XVI secolo. Prima del 1811, il borgo era un comune autonomo, poi passato all'amministrazione di Roccaraso. Dopo la distruzione della seconda guerra mondiale, anche Pietransieri è diventata importante stazione turistica invernale per lo sci, essendo molto vicina a Roccaraso.
Strage di Limmari
modificaPietransieri è nota per l'eccidio di Pietransieri, (noto anche come "strage di Limmari"[1]), dal nome del vicino bosco in cui si consumò la tragedia[2].
Onorificenze
modificaLa frazione di Pietransieri di Roccaraso è tra gli enti decorati al valor militare per la guerra di liberazione, insignito della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[3]:
— 18 gennaio 1967
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Monumento sacrario ai caduti di Limmari: è un monumento degli anni '50, realizzato in ricordo della strage nazista. È un tempietto di pietra, a base circolare ottagonale, con archi e cupola centrale, in piazza XXI Novembre. L'interno ha un altare principale a nicchia, ai lati ci sono le lapidi con i nomi dei 128 paesani di Pietransieri, inclusi donne e bambini, uccisi dai nazisti nel bosco di Limmari. Sotto il pavimento si trovano le fosse dei defunti.
- Chiesa di San Bartolomeo Apostolo: la Chiesa principale è stata costruita nel XIII secolo circa ed è stata ricompletata nel XVIII secolo. A seguito dei danni causati dalla seconda guerra mondiale è stata riedificata nel 1954, rispettando i canoni del progetto originale. Ha pianta rettangolare con facciata sobria barocca, a capanna con portale architravato a timpano triangolare e finestrone centrale. Il campanile è a torre quadrata. L'interno, assai sobrio, ha navata unica con soffitto a capriate, presso l'altare maggiore si trova la statua originale del santo.
Note
modifica- ^ L'eccidio di Pietransieri (scheda dal sito RivisondoliAntiqua.it
- ^ I registi Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli hanno realizzato il film Il Sangue dei Limmari (produzione Territori-Link 2009), ricostruzione dei fatti nei luoghi dove si svolsero, con la partecipazione degli abitanti di Pietransieri e con il racconto dei testimoni oculari e dei protagonisti. Fra questi spicca la figura di Virginia Macerelli, unica superstite della strage.
- ^ Pietransieri, su quirinale.it.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietransieri
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su pietransieri-racconta.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 150281627 · LCCN (EN) n99045878 · J9U (EN, HE) 987007496516105171 |
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