Pittura sarda del Quattro-Cinquecento

Pittura sarda del Quattro-Cinquecento (Sardinian Painting. The Painters of the Golden Backgrounds) è un saggio di storia dell'arte di Georgiana Goddard King, pubblicato nel 1923 in inglese dedicato all'antica pittura sarda.

Pittura sarda del Quattro-Cinquecento
Titolo originaleSardinian Painting. The Painters of the Golden Backgrounds
AutoreGeorgiana Goddard King
1ª ed. originale1923
Generesaggio
Sottogenerestoria dell'arte
Lingua originaleinglese

Storia editoriale modifica

Furono i suoi interessi di ispanista ad avvicinarla alla cultura artistica dell'isola, grazie alle amiche Anna Rose e Ellen Giles che la guidarono nel territorio sardo.[1] Ellen Giles aveva conosciuto Georgiana al Bryn Mawr College al tempo degli studi. La King aveva lavorato alle sue ricerche sulla pittura in Sardegna negli anni 1920-1922.[2]

Sardinian Painting fu pubblicato come quinto volume della collana Bryn Mawr Notes and Monographs, edita dal Bryn Mawr College, stampato a Filadelfia nel 1923, con lo scopo di illustrare il patrimonio pittorico della Sardegna dei secoli XV e XVI.

Contenuti modifica

Lo studio proposto in quest'opera è inquadrabile in quel clima culturale europeo di fine ottocento e primi del novecento che si basava sull'interesse storiografico per le identità artistiche nazionali. La Goddard King matura l'idea di realizzare un'organica sistemazione della pittura sarda dei due secoli in questione. Nonostante la bibliografia fosse a quel tempo molto scarsa, tuttavia la King aveva avuto il privilegio di poter contare sullo storico dell'arte Carlo Aru[3] e sulla Storia di Sardegna di Giuseppe Manno. Su quest'opera la King aveva impostato l'introduzione storica La Sardegna fino al '600. Avendo l'autrice utilizzato questa fonte storiografica, basata su una documentazione archivistica ineccepibile, il profilo della storia della Sardegna dalle origini alla prima età spagnola è sostanzialmente corretta.[4] Inoltre il testo non era stato inquinato dalle storture, contenute nelle Carte di Arborea, in quanto già nel 1870 ne era stata decretata la totale falsità.[5].

Struttura modifica

L'opera è suddivisa nei due seguenti capitoli:

  1. La Sardegna fino al 1600; in questa parte l'autrice delinea un profilo storico della Sardegna dell'epoca.
  2. I pittori dei fondi d'oro;

Edizioni modifica

Note modifica

  1. ^ Stefania Lucamante, Nota bibliografia, in Pittura sarda del quattro-cinquecento, p. 26
  2. ^ Enrico Pusceddu, I retabli sardi nella storiografia americana del primo Novecento: dai manoscritti inediti di Anna Rose Giles a Georgiana Goddard King in Retabli Sardo-Catalanidalla fine del XV agli inizi del XVI secolo e il Maestro di Castelsardo,a cura di Alessandra Pasolini, Atti delle Giornate di Studio Cagliari, Cittadella dei Musei13-14 dicembre 2012, p.191 leggi online
  3. ^ che in quegli anni ricopriva la carica di direttore dell'Istituto d'Arte medievale e moderna della Sardegna cfr Laura Gallo, Schede biobibliografiche, in Percorsi di critica: un archivio per le riviste d'arte in Italia dell'Ottocento e del Novecento: atti del convegno, Milano, 30 novembre-1 dicembre 2006, Università cattolica del Sacro Cuore, Vita e Pensiero, 1º gennaio 2007, p. 405, ISBN 9788834314326
  4. ^ Roberto Coroneo, Prefazione Pittura sarda del quattro-cinquecento, pp. 8-9
  5. ^ Grazie all'intervento della commissione scientifica dell'Accademia delle Scienze di Berlino, presieduta da Theodor Mommsen. Cfr. Manlio Brigaglia, Mommsen nell'isola dei falsari, La Nuova Sardegna, 31 marzo 2009.

Collegamenti esterni modifica