Prehistoric Predators

serie televisiva

Prehistoric Predators è un programma televisivo del 2007 che si basa sul ritrovamento di resti fossili di vari animali preistorici vissuti in passato, tra cui lo smilodonte e il megalodonte. La serie esplora la biologia e l'ecologia di diversi predatori, la loro evoluzione e le cause della loro scomparsa.

Prehistoric Predators
PaeseStati Uniti
Anno2007
Formatominiserie TV
Generedocu-drama
Puntate7
Durata30 min (puntata)
Lingua originaleinglese
Rapporto16:9
Crediti
Interpreti e personaggi
Attori
Casa di produzioneNational Geographic Channel
Prima visione
Data12 ottobre 2009
Rete televisivaNational Geographic Channel

Animali in primo piano modifica

Pleistocene: 1.8-10.000 anni fa America del Nord: smilodonte, Arctodus simus, Canis dirus, Panthera leo atrox, Bison antiquus, Megalonyx, cavallo di Hagerman, mammut columbiano, caribù e dromedario.

Miocene-Pleistocene: 15-3 milioni di anni fa America Meridionale e America del Nord: kelenken, gliptodonte, homalodoterio, titanis, Canis edwardii, Smilodon gracilis e Equus.

Miocene-Pleistocene: 20-2 milioni di anni fa l'oceano Atlantico: megalodonte, cetoterio, squalodonte, dugongo, squalo bianco e 'tartaruga marina verde.

Oligocene-Miocene: 32-19 milioni di anni fa, Nord America: archeotherio, ienodonte, Dinictis, mesohippo, poebroterio, subhyracodonte, calicoterio, oreodonte, deodonte e Amphicyon ingens.

Episodi modifica

Titolo
1 I felini dai denti a sciabola (Sabretooth)
Lo Smilodonte è mostrato come un predatore all'apice, in grado di competere contro altri carnivori come il Canis dirius e capace di abbattere grandi prede come Bisonti e giovani mammut.
2 Il Canis dirus (Dire Wolf)[1]
Il Canis dirus era il canide più grande del suo tempo, viene mostrato come viveva in grandi branchi, e usava questa tattica per abbattere grandi prede come il Bisonte antico e il cavallo del Messico.
3 L'orso gigante (Giant Bear)[2]
L'Arctodo, il gigantesco orso dal muso corto, poteva raggiungere quadi i quattro metri di altezza e pesava 900 kg [3], è uno dei mammiferi carnivori più grandi mai esistiti. Grazie alle sue imponenti dimensioni poteva contrastare i suoi competitori, cone lo Smilodonte e il Canis dirus, e poteva abbattere grandi prede come i bradipi giganti e i cavalli del Messico, ed inoltre, è entrato in contatto con I primi umani.
4 Squali preistorici (Monster Shark)
Il Megalodonte è mostrato come un grande e potente predatore, dedito alla caccia di prede molto più grandi di lui come balene e capodogli.
5 Rapaci assassini (Terror Raptor)[4]
Il Kelenken e il Titanis, due uccelli del terrore, vengono mostrati come possenti predatori nei loro rispettivi ambienti.

Il primo si nutriva di armadilli e roditori, mentre il secondo si citava di cavalli ed era in diretta competizione con lo smilodonte minore ed il lupo di Edward.

6 Il maiale killer (Killer Pig)[5][6]
L'Archaeotherium era un antenato dei maiali e dei cinghiali, è rappresentato come un predatore spaventoso, che col tempo si è evoluto diventando sempre più grande, diventando il Daedon, che raggoungeva 1 tonnelata di peso.

Viene mostrato come il suo declino è stato causato dall'arrivo di predatori più sviluppati, gli Amphicyon.

7 Denti a rasoio (Razor Jaws)
LoIenodonte era un temibile predatore dotato di letali denti affilati a rasoio.

Era in competizione con l'entelodonte, ed era un predatore dominante prima dell'arrivo degli Amphicyon, che ne causarono l'estinzione..

Note modifica

  1. ^ Dire Wolf A Prehistoric Predators, su Youtube, 13 aprile 2012. URL consultato il 16 ottobre 2016.
  2. ^ prehistoric predators giant bear, su Youtube, 9 dicembre 2013. URL consultato il 16 ottobre 2016.
  3. ^ (EN) David Macdonald, The Velvet Claw, 1992, p. 256, ISBN 0-563-20844-9.
  4. ^ Prehistoric Predators: Terror Bird, su Youtube, 4 ottobre 2016. URL consultato il 16 ottobre 2016.
  5. ^ National Geographic Documentary - Prehistoric Predators: Killer Pig, su Youtube, 10 gennaio 2016. URL consultato il 16 ottobre 2016.
  6. ^ Prehistoric Fossil - Predators Big Pig (National Geographic), su youtube.com, 27 novembre 2015. URL consultato il 5 novembre 2016.

Serie correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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