Proadinotherium è un genere estinto di mammiferi notoungulati, appartenente ai tossodonti. Visse tra l'Oligocene superiore e il Miocene inferiore (circa 27-21 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

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Proadinotherium
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Notoungulata
Sottordine Toxodonta
Famiglia Toxodontidae
Genere Proadinotherium

Descrizione modifica

Questo animale è noto solo per resti molto parziali, ed è quindi difficile ipotizzarne l'aspetto. Dal raffronto con animali simili ma meglio conosciuti, come i successivi Adinotherium e Nesodon, si suppone che Proadinotherium fosse un erbivoro della taglia di una pecora, dal corpo allungato e dalle zampe piuttosto corte; la corporatura doveva essere relativamente snella se rapportata a quella delle forme successive. Le zampe, in particolare, erano dotate di ossa più gracili e snelle di quelle di Adinotherium e Nesodon. Proadinotherium era caratterizzato da denti dalla corona meno alta (meno ipsodonti) rispetto a quelli di Adinotherium, ma che già preannunciavano quelli dei tossodontidi successivi, con tanto di struttura complessa e sviluppo di cristae sui molari.

Classificazione modifica

Proadinotherium è considerato il membro più arcaico e più antico della famiglia dei tossodontidi, il gruppo più specializzato di notoungulati tossodonti, comprendente il ben noto Toxodon del Pleistocene ma anche una quantità di forme tipiche del Miocene e del Pliocene.

Il genere Proadinotherium venne descritto per la prima volta nel 1894 da Florentino Ameghino, sulla base di resti fossili rinvenuti in Patagonia, in Argentina; la specie tipo è Proadinotherium leptognathum, nota per vari resti provenienti dalle provincie di Santa Cruz e del Chubut. Ameghino descrisse poi altre specie, provenienti da terreni più recenti (Miocene inferiore) della Patagonia: P. angustidens e P. muensteri. Un'altra specie, P. saltoni, proviene dal giacimento di Salla in Bolivia, in terreni di fine Oligocene. Altri resti attribuiti con qualche dubbio a questo genere sono stati rinvenuti nella zona di Tremembé in Brasile, di Chaparral in Colombia, e della provincia di Mendoza in Argentina.

Bibliografia modifica

  • Florentino Ameghino, Sur les oiseaux fossiles de Patagonie; et la faune mammalogique des couches à Pyrotherium, vol. 15, Boletin del Instituto Geographico Argentino, 1894, pp. 501 ÷ 660.
  • F. Ameghino. 1897. Mammiféres crétacés de l’Argentine (Deuxième contribution à la connaissance de la fauna mammalogique de couches à Pyrotherium). Boletin Instituto Geografico Argentino 18(4–9):406-521
  • F. Ameghino. 1902. Première contribution à la connaissance de la fauna mammalogique des couches à Colpodon. Boletin de la Academia Nacional de Ciencias de Córdoba 17:71-141
  • A. Kramarz, A. Garrido, A. Forasiepi, M. Bond, and C. Tambussi. 2005. Estratigrafía y vertebrados (Aves y Mammalia) de la Formación Cerro Bandera, Mioceno Temprano de la Provincia del Neuquén, Argentina. Revista Geológica de Chile 32(2):273-291
  • B. J. Shockey and F. Anaya. 2008. Postcranial osteology of mammals from Salla, Bolivia (Late Oligocene): form, function, and phylogenetic implications. Mammalian evolutionary morphology: a tribute to Frederick S. Szalay 135-157
  • Hernández Del Pino, S., Seoane, F.D., and Cerdeño, E. 2017. New postcranial remains of large toxodontian notoungulates from the late Oligocene of Mendoza, Argentina and their systematic implications. Acta Palaeontologica Polonica 62 (1): 195–210.

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