Pterodroma lessonii

specie di uccello

Il petrello testabianca (Pterodroma lessonii Garnot, 1826) è un uccello marino della famiglia dei Procellariidi originario dell'oceano australe[2].

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Petrello testabianca
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Procellariiformes
Famiglia Procellariidae
Genere Pterodroma
Specie P. lessonii
Nomenclatura binomiale
Pterodroma lessonii
(Garnot, 1826)
Areale

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Misura 40-46 cm di lunghezza, per un peso di 580-810 g; l'apertura alare è di 109 cm[3].

Aspetto modifica

Questo uccello di medie dimensioni si distingue per la testa bianca e la macchia scura dietro l'occhio, che diviene grigio perlato sulla nuca. Una grande zona di colore dal grigio perlato al grigio-blu orna la mantellina, il dorso, la maggior parte delle scapolari e il margine interno delle piccole copritrici. Posteriormente alle spalle è presente una fascia grigio-brunastra che separa queste dal bianco-grigiastro del groppone, delle sopracaudali e della coda. Le copritrici superiori sono quasi uniformemente grigio-brunastro scuro. Il sottoala è prevalentemente grigio-brunastro scuro, fatta eccezione per il margine posteriore e le ascellari, che sono biancastri. La base delle primarie e i margini delle copritrici mediane presentano una tonalità argentata. Il collo è parzialmente cerchiato di grigio chiaro. Il resto delle parti inferiori è interamente bianco. L'iride è marrone scura, il becco nero. La base delle zampe è rosa, il resto nero. La femmina è leggermente più piccola, soprattutto per quanto riguarda le ali e la coda. I giovani sono simili agli adulti, ma talvolta si possono distinguere per la lucentezza del loro piumaggio. Le popolazioni delle Kerguelen sono morfologicamente simili a quelle delle Crozet, ma sono più grandi di quelle delle isole degli Antipodi. I petrelli testabianca si distinguono dai petrelli piumosi (Pterodroma mollis) per il becco più massiccio e le dimensioni relativamente più grandi. Il collare è spesso più chiaro e più incompleto nei petrelli delle Kermadec (Pterodroma neglecta). Inoltre, in questi ultimi, le macchie argentate della parte inferiore delle ali spiccano maggiormente sullo sfondo. I petrelli grigi (Procellaria cinerea) hanno un becco più chiaro e più lungo, nonché un piumaggio uniformemente grigio, anche sulla testa[3].

Voce modifica

I petrelli testabianca fanno udire veri e propri richiami solamente quando sono nelle colonie. Vocalizzano soprattutto in volo e rimangono per la maggior parte del tempo silenziosi quando sono a terra. Durante le parate, i tipi di grida più frequenti sono dei ti-ti-ti-ti o dei si-si-si che vengono emessi da entrambi i partner nel corso di inseguimenti aerei. Degli ooo-er scontrosi possono talvolta alternarsi a dei kukoowik. È possibile udire anche dei tewi, tew-i, dei wi-wi-wi-wi o dei wik-wik-wik gutturali e potenti. Le grida di solito raggiungono l'apice 60 minuti dopo il tramonto per poi diminuire durante la notte. A volte può verificarsi un secondo picco pochi minuti prima dell'alba. Non vi è alcuna differenza tra le grida prodotte dai maschi e quelle dalle femmine. Le grida sono simili a quelle dei petrelli aligrandi (Pterodroma macroptera)[3].

Biologia modifica

Dopo la riproduzione, i petrelli testabianca si disperdono attraverso le regioni meridionali degli oceani, risalendo con maggior frequenza il Pacifico meridionale che non l'Atlantico meridionale. In quest'ultimo, possono spingersi a nord fino al sud del Brasile (Rio Grande do Sul e Santa Catarina). Sono assenti dalle colonie solamente per due mesi, da giugno a metà agosto. Gli adulti sono meno agili dei giovani. Le bande che vengono avvistate a dicembre nello stretto di Magellano sembrano essere costituite da esemplari immaturi[3].

Alimentazione modifica

A quanto pare, i petrelli testabianca consumano principalmente calamari e crostacei, ma anche il pesce fa parte del menu. Nelle isole Kerguelen, la dieta dei pulcini è composta principalmente da calamari, presenti nei pasti di 4 piccoli su 5. A questi fanno seguito pesci e crostacei, che costituiscono oltre il 30% della dieta. Questi uccelli si nutrono principalmente di notte e catturano le loro prede vicino alla superficie, anche se talvolta arrivano a tuffarsi in acqua. I petrelli testabianca si associano ad altre specie di Procellariiformi quali le berte e i prioni e, all'occasione, approfittano della presenza dei cetacei. Seguono molto raramente i pescherecci da traino[3].

Riproduzione modifica

La stagione della nidificazione inizia ad ottobre, ma il ritorno degli uccelli nelle colonie avviene già alla fine di agosto. Prima dell'accoppiamento ha luogo un esodo pre-nuziale sul quale abbiamo poche informazioni, ma che dura da metà ottobre a metà novembre nelle Kerguelen. La deposizione ha luogo dal 20 novembre al 17 dicembre a Macquarie e dal 29 novembre al 12 dicembre nelle Kerguelen. Sempre in queste ultime isole, il periodo della schiusa va dal 24 al 30 gennaio e l'involo sopraggiunge tra il 2 maggio e il 12 giugno. I petrelli testabianca rimangono nei siti di nidificazione per quasi 10 mesi all'anno. Tuttavia, solo il 7-13% delle coppie che hanno allevato il proprio pulcino con successo fa ritorno nello stesso posto l'anno successivo, cosa che invece fa oltre l'80% delle coppie che non sono riuscite ad allevare il proprio piccolo. Questi uccelli nidificano in colonie sciolte dove risiedono rigorosamente durante la notte, ma possono anche nidificare da soli o in piccoli gruppi. La deposizione avviene all'interno di gallerie che misurano 1 o 2 metri di lunghezza che vengono scavate nella terra molle o tra i detriti. Ogni covata comprende un unico uovo bianco che misura 50 mm per 70 e viene covato per 52-61 giorni. Il primo turno di cova è compito della femmina e dura da 2 a 16 giorni, il secondo è compito del maschio e dura da 15 a 24 giorni. In tutto i partner si avvicendano nella cova 5 volte. Alla nascita, i pulcini sono ricoperti di piumino grigiastro; vengono nutriti da entrambi i genitori e si involano nel giro di 110 giorni, quando raggiungono un peso di oltre 600 grammi. Per portare cibo ai piccoli durante il periodo di permanenza nel nido, i genitori effettuano spedizioni che durano da 2 a 6 giorni e mezzo. Il 42% dei giovani sopravvive al primo anno[3].

Distribuzione e habitat modifica

I petrelli testabianca risiedono nelle acque temperate dell'Atlantico meridionale e nelle acque glaciali che circondano il continente antartico. Vicino alla Nuova Zelanda, nidificano a Macquarie, nelle isole Auckland, nelle isole degli Antipodi e probabilmente nell'isola di Campbell. Nel sud dell'oceano Indiano, si riproducono nelle isole Crozet, nelle Kerguelen e senza dubbio nelle isole del Principe Edoardo.

I petrelli testabianca sono uccelli marini quasi prevalentemente pelagici che raramente si avvicinano alle coste, se non quando nidificano nelle colonie. Tuttavia, si avvicinano alla terraferma durante le tempeste o nei giorni di particolare maltempo. Nelle isole sub-antartiche, nidificano vicino alla costa o nell'entroterra, a circa 300 metri sul livello del mare. Occupano terreni pianeggianti o leggermente in pendenza, che presentano a volte vegetazione sparsa come ciuffi d'erba, felci e arbusti. Nelle isole Kerguelen, i petrelli si riparano sotto una copertura di piante a cuscino della famiglia delle Apiacee (Azorella selago) o tra le Acaena che ricoprono i ghiaioni. Per nidificare, si impadroniscono delle gallerie che cedono loro le berte grigie (Ardenna grisea) dopo una dura competizione[3].

Conservazione modifica

I petrelli testabianca non sono minacciati a livello globale. La popolazione mondiale viene attualmente stimata in 600.000 esemplari. I siti chiave per la riproduzione sono le isole degli Antipodi e l'arcipelago delle Auckland (Adams, Disappointment, Enderby, Ewing, Ocean e Rose Island), che ospitano almeno 100.000 coppie ciascuno. Tra 20 e 50.000 esemplari nidificano nelle Kerguelen e alcune centinaia di coppie nelle Crozet. Nel 1978 Macquarie ospitava circa 7500 coppie, ma questa popolazione sta gradualmente diminuendo, probabilmente a causa dei predatori introdotti. Nell'oceano Pacifico sud-orientale sono stati censiti più di 18.000 individui. Questi uccelli subiscono gli attacchi di predatori quali gli stercorari e i weka (Gallirallus australis). I conigli distruggono indirettamente i nidi riappropriandosi delle gallerie occupate da questi uccelli. L'eradicazione della fauna inappropriata e dei predatori dovrebbe essere necessaria nelle isole dove la specie nidifica. Inoltre, sarebbe necessario uno studio per individuare le ragioni del declino[3].

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2018, Pterodroma lessonii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Procellariidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 13 agosto 2019.
  3. ^ a b c d e f g h (EN) White-headed Petrel (Pterodroma lessonii), su hbw.com. URL consultato il 13 agosto 2019.

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