Quinn Martin

produttore televisivo e sceneggiatore statunitense
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Quinn Martin (New York, 22 maggio 1922San Diego, 5 settembre 1987) è stato un produttore televisivo e sceneggiatore statunitense.

Tra i più prolifici e importanti produttori statunitensi di sempre[1], grazie alla trasmissione di serie televisive di enorme successo (da Gli intoccabili a Le strade di San Francisco) ebbe per 21 anni di fila, tra il 1959 e il 1980, almeno una serie in onda nel prime time di un network nazionale[2].

Biografia modifica

Nato a New York City come Irwin Martin Cohn, Martin era il secondogenito dei due figli di Martin G. Cohn, un montatore e produttore della MGM, e di Anna Cohn. Cresciuto a Los Angeles dall'età di 4 anni, si diplomò alla Fairfax High School.
Servì per cinque anni la US Army durante la seconda guerra mondiale, arruolandosi nel settembre 1940 nei Signal Corps a Fort MacArthur (San Pedro,) e conseguendo il grado di sergente: è probabilmente è in questo periodo che cambia il suo nome in Quinn Martin.

Dopo aver frequentato l'Università della California a Berkeley (facoltà di lingua inglese) senza tuttavia portare a compimento gli studi, inizia la sua carriera in televisione come montatore alla MGM, poi come uno dei responsabili della post-produzione per varie major (tra cui l'Universal, dal 1950 al 1954), e diventando, dalla metà degli anni cinquanta, produttore esecutivo per i Desilu Studios. Scrisse anche alcune sceneggiature per The Jane Wyman Show (NBC, 1957) e per The Desilu Playhouse (1958). La sua prima moglie, Madelyn Pugh Davis, era una degli sceneggiatori che idearono la sitcom classica Lucy ed io (1951-1957), trasmessa da Desilu, trasmissione di enorme successo (primo "programma ad essere visto in 10 milioni di case"[3] nonché "modello per tutte le future sitcom"[3]).

Nel 1959 iniziò l'attività di produzione, con il film tv, diviso in due parti, che divenne l'episodio pilota speciale della futura serie televisiva Gli intoccabili[2], ben presto una delle serie di punta della ABC (anche per le polemiche sulla violenza mostrata sullo schermo[4], che portò alla denuncia al Congresso[1]) e che vide Martin produttore per le prime due stagioni, tra il 1957 e il 1959[2].

Nel 1960 Martin diede vita alla propria società di produzione, la QM Productions, che gestì fino alla vendita alla Taft Broadcasting nel 1978.
In seguito lavorò come professore a contratto presso il San Diego Warren College[2]. Istituì una borsa di studio per le arti teatrali agli studenti di comunicazione alla Santa Clara University[5].
È morto nel 1987, a 65 anni, per un attacco di cuore nella sua abitazione a Rancho Santa Fe.

QM Productions modifica

La QM Productions produsse nel corso degli anni sessanta e settanta, una quindicina tra le più note serie televisive dell'epoca[2]: Il fuggiasco, Twelve O'Clock High, F.B.I., Gli invasori, Le strade di San Francisco, Cannon, Barnaby Jones. Produsse anche circa 20 film tv.

L'unica incursione nel cinema[2] fu nel 1971 con la pellicola La macchia della morte[6], "horror satanico che uscì sulla scia di Rosemary's Baby"[7].

Premi principali modifica

Note modifica

  1. ^ a b W. Saxson, New York Times - Quinn Martin Is Dead at 65; Produced Popular TV Series - 7 settembre 1987 - Consultato l'8 dicembre 2010
  2. ^ a b c d e f Museum of Broadcast Communications, su museum.tv. URL consultato l'8 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2010).
  3. ^ a b Aldo Grasso, Buona maestra, Mondadori, 2008, p. 38-39
  4. ^ Aldo Grasso, Enciclopedia della televisione, Garzanti, 2002, p. 346
  5. ^ Santa Clara University, su scu.edu. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2015).
  6. ^ Scheda IMDb, su imdb.com.
  7. ^ R. Salvagnini, Dizionario dei film horror, Corte del Fontego 2007

Bibliografia modifica

  • Newcomb, Horace - Robert S. Alley. The Producer's Medium: Conversations with Creators of American TV - New York: Oxford University Press, 1983.
  • Etter, Jonathan, Quinn Martin, Producer - Jefferson, McFarland, 2003.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN3416884 · ISNI (EN0000 0003 6840 1970 · LCCN (ENn2002049416 · GND (DE124865453 · BNE (ESXX1498831 (data) · BNF (FRcb14578203j (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2002049416