La Rampino (A 5309), già Johanne Klattes e Spigola, fu una nave che operò come mercantile nella marina della Repubblica di Weimar ed in quella della Germania nazista, in seguito fu impiegata come nave appoggio dalla Regia Marina e successivamente dalla Marina Militare.[1]

Rampino (A 5309)
Descrizione generale
Tipo
Proprietà
Identificazione5309
CostruttoriReinhold Holtz
CantiereNorderwerft
Varo1921
Radiazione1º ottobre 1976
Caratteristiche generali
Dislocamento645 t
Lunghezza47,3 m
Larghezza7,37 m
Propulsione
Velocitànodi (16,67 km/h)
Equipaggio
  • 18 (mercantile)
  • 33 (posacavi)
  • 24+ (rifornimento fari)
Equipaggiamento
Sistemi difensivi
Note
Dati tecnici del dopo 1942
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Caratteristiche tecniche

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Nata come nave mercantile, era spinta da un motore a vapore, propulsione che mantenne per il resto della vita operativa. La nave fu dotata in seguito di una turbina per il recupero dei gas di scarico.[2] Originariamente la caldaia era alimentata a carbone, in seguito si adottò un bruciatore a nafta. Nel 1933, nei cantieri della Unterweser AG, la Johanne Klatte venne allungata di 3,85 m,[2] e la stazza passò da 271[3] a 295 tonnellate.

Servizio

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Commissionata dall'armatore Nicolaus Ebeling di Amburgo, la nave fu costruita a Norderwerft, cantiere navale situato ad Harburg e di proprietà di Reinhold Holtz. La nave fu varata col nome di Johanne Klattes nel 1921.[2][3] Nel 1937 fu venduta ad un italiano[2], l'armatore Lucio Ercole, insieme ad un altro battello, l'Holstein. La Johanne Klattes venne rinominata Spigola.[4] In seguito, nel 1942, fu acquistata dalla Regia Marina.[1] La Spigola fu convertita in nave posacavi, venne allungata a 47,3 m ed il dislocamento salì a 645 tonnellate, la potenza del motore crebbe da 400 a 740 HP. L'armamento difensivo era composto da 2 mitragliere. In questa configurazione la velocità massima era di 7 nodi. Rinominata nave Rampino, divenne operativa a partire dal 19 aprile 1943.[1] Al termine della seconda guerra mondiale, la Rampino continuò ad operare sotto la Marina Militare per trent'anni. Nel 1953 fu trasformata in nave da rifornimento fari[1][5], adottando il pennant number A 5309.[6] Rimase operativa fino al luglio del 1976, fu radiata il 1º ottobre dello stesso anno.[1]

  1. ^ a b c d e Erminio Bagnasco, Enrico Cernuschi, Le Navi da Guerra italiane 1940-1945, 3ª ed., Ermanno Albertelli Editore, 2009, p. 335, ISBN 88-87372-36-5.
  2. ^ a b c d (DE) N. Ebeling (1905 - 1955), su werften.fischtown.de (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2012).
  3. ^ a b FLeetwood Online Archive of Trawlers, su float-trawlers.lancashire.gov.uk. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  4. ^ Il nome Spigola era appartenuto in precedenza ad un altro battello, naufragato vicino alle coste di Casablanca nel 1929.
  5. ^ "Le navi trasformate", su xoomer.virgilio.it.
  6. ^ Il pennant number A 5309 venne poi adottato dalla nave da salvataggio Anteo, impostata il 20 luglio 1977 e varata l'11 novembre 1978. Scheda della nave Anteo su marina.difesa.it, su marina.difesa.it.

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