Roberto Nonveiller

pittore, critico d'arte e mercante d'arte italiano che in seguito acquisì anche la nazionalità argentina

Roberto Nonveiller (Spalato, 1917Milano, 1959) è stato un pittore, critico d'arte e mercante d'arte italiano che in seguito acquisì anche la nazionalità argentina.

Biografia modifica

 
Dipinto di Roberto Nonveillier di una vecchia cappella francese, 1954. Collezione German Berizzo.
 
I tre piaceri
 
Cana Grande di Venezia
 
Rio-Parana

Roberto Nonveiller nacque a Spalato nel 1917.[1]

Dopo aver effettuato studi classici a Spalato, si avvicinò alla pittura frequentando l'Accademia di belle arti di Venezia, dove dal 1944 diresse la Piccola Galleria che svolse attività di mostre d'avanguardia e di esposizioni dei migliori artisti italiani del periodo pre-bellico,[2][3] [4][5] spazio espositivo che presto divenne un vivace centro culturale veneziano.[6]

Quarantasei le mostre ospitate, la prima delle quali, in occasione dell'apertura, fu dedicata a Filippo de Pisis e Arturo Martini nell'aprile del 1944, con una serie di loro opere.[7]

La Piccola Galleria si propose inoltre come casa editrice e pubblicava un bollettino che oltre a contenere le informazioni sulle mostre comprendeva ricchi contenuti inerenti alla vita culturale veneziana, redatti con la partecipazione di Arturo Martini, Silvio Branzi, Filippo De Pisis, Paul Valéry, Irma Zorzi.[7] Nonveiller voleva che artisti, poeti, letterati, musicisti e critici collaborassero con la rivista per interessare così i più significativi esponenti delle discipline artistico-culturali della città.[7]

Una delle mete della galleria fu quello di scoprire e promuovere i giovani artisti locali, divenendo così in breve tempo «un luogo di ritrovo e di riferimento degli artisti veneziani, in particolare di quelli di nuova generazione, che avevano trovato uno spazio dove poter presentare i propri lavori».[7]

Tra il 1944 e il 1945 la Piccola Galleria organizzò anche incontri ed eventi dedicati alla musica contemporanea, seguendo le iniziative della Galleria del Cavallino, come il concerto offerto dalla cantante Ines Alfani-Tellini nel dicembre del 1944 e il terzo concerto di musiche da camera, dedicato alle composizioni del maestro veneziano Gian Francesco Malipiero.[7]

Con Sergio Solmi, Nonveiller fondò e diresse la rivista Lettere ed Arti (1945-1947).[2][3][8]

Dal 1948 al 1957, anno in cui si stabilì definitivamente in Italia, Nonveiller alternò lunghi soggiorni a Buenos Aires e a Parigi sviluppando un discorso pittorico intessuto inizialmente da influenze dell'espressionismo di Oskar Kokoschka[3] e orientato poi, per contatti diretti con la lezione di Filippo de Pisis, conservando di questa la brillante incisività cromatica in un contesto più disteso e luminoso, e tendente poi verso una maniera di libera interpretazione dell'impressionismo e del fauvismo.[2][3] Questa tendenza risultò parallela ad una limpidezza e trasparenza tonale che, dopo il suo viaggio a Parigi nel 1952, andrà sempre più affinandosi attraverso toni chiari e freddi, sottili, richiamanti atmosfere urbane.[3]

Roberto Nonveiller morì a Milano nel 1959.[1]

Note modifica

  1. ^ a b Nonveiller Roberto, su lucasforziniarte.it. URL consultato l'11 aprile 2019.
  2. ^ a b c Nonveiller, Roberto, su sapere.it. URL consultato l'11 aprile 2019.
  3. ^ a b c d e Roberto Nonveiller, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 308.
  4. ^ Anton Zoran Music, su lorenzelliarte.com. URL consultato l'11 aprile 2019.
  5. ^ Artitalia, su artitaliana.it. URL consultato l'11 aprile 2019.
  6. ^ Martini, Arturo, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 aprile 2019.
  7. ^ a b c d e L'attività espositiva e promozionale delle gallerie d'arte contemporanea a Venezia dal 1990 al 2013:, su dspace.unive.it. URL consultato l'11 aprile 2019.
  8. ^ Un secolo di carta, su unsecolodicartavenezia.it. URL consultato l'11 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2019).

Bibliografia modifica

  • Renato Barilli, L'arte contemporanea. Da Cézanne alle ultime tendenze, Milano, Feltrinelli.
  • Cesare Brandi, Scritti sull'arte contemporanea, Torino, Einaudi, 1976.
  • Renato De Fusco, Storia dell'arte contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 1973.
  • Alis Levi, Souvenirs d'une enfant de la Belle Époque, Roma, De Luca Editori, 1970.
  • Alis Levi, Arte e Verità, Roma, Agenzia Editoriale Azzurro, 1983.
  • Acton Mary, Guardare l'arte contemporanea, Torino, Einaudi, 2008.
  • Alessandro Masi, Storia dell'arte italiana 1909-1942, Edimond, 2007.
  • Aldo Palazzeschi e Diego Valeri, Sammlung, Ed. di Storia e Letteratura, 2004.
  • Francesco Poli, Il sistema dell'arte contemporanea. Produzione artistica, mercato, musei, Roma-Bari, Laterza, 2011.

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