Salvatore Esposito (attore)

attore italiano (1986-)

Salvatore Esposito (Napoli, 2 febbraio 1986) è un attore italiano.

È diventato noto principalmente per il ruolo di Gennaro Savastano nella serie televisiva Gomorra - La serie.

Biografia modifica

Nato a Napoli, ma cresciuto a Mugnano di Napoli, comune alle porte del capoluogo campano. Nutrendo fin da bambino la passione per il cinema e per la recitazione, finite le scuole superiori partecipa a dei cortometraggi per poi frequentare prima l'Accademia di Teatro Beatrice Bracco e poi la Scuola di Cinema di Napoli.

Trasferitosi a Roma, nel 2013 gli viene offerto il suo primo ruolo nella serie Il clan dei camorristi; l'anno successivo raggiunge il successo quando viene scelto come interprete di Gennaro Savastano in Gomorra - La serie.[1] Nel 2014 torna alla Scuola di cinema di Napoli, la stessa che lo ha formato, in qualità di insegnante di recitazione. Nel 2015 recita nei film Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti e Zeta - Una storia hip-hop di Cosimo Alemà[2] nel 2018 è inoltre protagonista del film Puoi baciare lo sposo, insieme a Cristiano Caccamo.

Nel 2019, interpreta il ruolo di Gaetano Fadda nella quarta stagione di Fargo.

Sempre nel 2019 interpreta Genny Savastano nel film L'immortale diretto da Marco D'Amore.

Nel 2020 è il protagonista del film Spaccapietre di Gianluca e Massimiliano De Serio, unico film italiano in concorso alle Giornate degli Autori 2020.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Serie web modifica

  • Storyland - Episodio 2, regia di Raffaele Tamarindo (2021) - voce

Cortometraggi modifica

  • Il consenso - Episodio 2, regia di Luigi Scaglione (2011)
  • Il principio del terzo escluso, regia di Luigi Scaglione (2012)
  • Poop squad 3, regia di Raffaele Tamarindo - voce (2019)

Note modifica

  1. ^ Cenni biografici di Salvatore Esposito, su movieplayer.it, Movieplayer.it. URL consultato il 20 aprile 2016.
  2. ^ ; In attesa di Gomorra 2 Salvatore Esposito diventa rapper in Zeta, su kikapress.com, Press Kika Media, 19 aprile 2016. URL consultato il 20 aprile 2016.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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