Sesto Elio Cato

politico e militare romano
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Sesto Elio Cato (in latino Sextus Aelius Catus; 30 a.C. circa[1] – post 4) è stato un magistrato e militare romano, console dell'Impero romano.

Sesto Elio Cato
Console dell'Impero romano
Nome originaleSextus Aelius Catus
Nascita30 a.C. circa
Mortedopo il 4
FigliElia Petina e
altra figlia

Apparteneva all'antica nobiltà plebea. Ebbe due figlie, una di nome Elia Petina, che andò in sposa al futuro imperatore Claudio (da cui ebbe una figlia, Claudia Antonia), ed una seconda di nome Elia Catella.

Biografia modifica

Divenne console nel 4[2] ed ottenne un importante comando in Mesia poco prima, dove conduceva 50.000 Geti a sud del Danubio al termine di una campagna militare in terra dacica[3] occupando alla fine delle operazioni una parte della futura Mesia superiore, la Treballia. Alcuni storici moderni[4] sostengono che il mandato di Elio Cato, come governatore di Macedonia-Mesia, possa essere avvenuto tra il 2-4, meno probabilmente tra l'8-11.[5] Difficile, infatti, credere che simili operazioni possano essere state condotte dopo la disfatta di Varo del 9, a cui seguì certamente una complessiva riorganizzazione di tutto il fronte Reno-danubiano.

Note modifica

  1. ^ R. Syme, L'aristocrazia augustea, Milano 1993, p. 463 n. 79.
  2. ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LV, prologo; Velleio Patercolo, Storia di Roma, II, 103, 3.
  3. ^ Strabone, Geografia, VII, 303.
  4. ^ K.Wachtel, Zum Militarkommando an der unteren Donau in Augusteischer zeit, in XI Congress of Roman frontier studies, 1976, p. 380.
  5. ^ R. Syme, Lentulus and the origin of Moesia, in Danubian papers, 1971, pp. 53, 57, 69, 71.

Bibliografia modifica

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • Ronald Syme, L'aristocrazia augustea, trad.it., Milano 1993.
  • (EN) Ronald Syme, Lentulus and the origin of Moesia, in Danubian papers, Londra, 1971.
  • (DE) K.Wachtel, Zum Militarkommando an der unteren Donau in Augusteischer zeit, in J.Fitz (a cura di), 11th International Congress of Roman Frontier Studies, Budapest, 1977.