Sirajuddin Haqqani

militare afghano

Sirajuddin Haqqani (in arabo سراج الدين حقاني? alias Khalifa e Siraj Haqqani; Khyber Pakhtunkhwa, dicembre 1979[2]) è un militare e politico afghano che, come vice leader dei talebani, aveva precedentemente supervisionato il combattimento armato contro le forze americane e della coalizione, secondo quanto riferito da una base nel nord Waziristan in Pakistan.

Sirajuddin Haqqani
Sirajuddin Haqqani nel 2022.

Primo Vice-leader dell'Emirato islamico dell'Afghanistan
In carica
Inizio mandato15 agosto 2021
ContitolareMohammad Yaqoob
Abdul Ghani Baradar
PredecessoreAmrullah Saleh
(Primo Vicepresidente della Repubblica Islamica dell'Afghanistan)

Durata mandato25 maggio 2016 –
15 agosto 2021[1]
PredecessoreHibatullah Akhundzada

Ministro degli affari interni dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan
ad interim
In carica
Inizio mandato7 settembre 2021
Capo del governoMohammad Hassan Akhund
(ad interim)
PredecessoreIbrahim Sadr
(ad interim)

Leader della Rete Haqqani
In carica
Inizio mandato2018
PredecessoreJalaluddin Haqqani

Dati generali
Partito politicoTalebani
Sirajuddin Haqqani
NascitaKhyber Pakhtunkhwa, dicembre 1979
Dati militari
Paese servito Emirato Islamico dell'Afghanistan
Forza armata Rete Haqqani
Anni di servizioanni' 2000 - in servizio
GradoComandante supremo
GuerreGuerra al terrorismo
Guerra civile in Afghanistan (1996-2001)
Guerra in Afghanistan (2001-2021)
Conflitto Stato Islamico-Talebani
CampagneInsurrezione talebana
Offensiva talebana del 2021
Comandante diRete Haqqani
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Sirajuddin è il leader della rete Haqqani, una fazione talebana, erede del clan Haqqani.[3][4][5] Attualmente ricopre il ruolo vice del comandante supremo dei talebani, Mawlawi Hibatullah Akhundzada.[6][7][8] Tuttavia, il 7 maggio 2020 il figlio del defunto fondatore talebano Mohammad Omar, il mullah Mohammad Yaqoob, fu nominato della commissione militare talebana, rendendolo così il nuovo capo militare degli insorti.[9]

Dal 7 settembre 2021, Haqqani è Ministro degli Interni dell'Afghanistan.[10]

Nome modifica

Sirajuddin e Siraj modifica

In arabo il nome Sirajuddin, si scrive, سراج الدين‎ . Tradotto in urdu, ha il significato di "luce della religione".[11] Il nome Siraj, invece, tradotto in caratteri arabi è, سِرَاج‎ Anche questo nome ha il significato di un oggetto che produce luce o e la luce stessa, cioè un cresset, una lampada, una candela, o ancora, "luce", e di conseguenza, il nome Siraj è un nome coranico, in quanto, nel Corano, è usato quattro volte, parola usata anche per descrivere il profeta Maometto.[12]

Haqqani modifica

La conversione araba di Haqqani è حقانی‎ Il che significa qualcosa o qualcuno, semplicemente, leale e imparziale.[13]

Primi anni di vita modifica

Ha trascorso la sua infanzia a Miranshah, nel nord Waziristan, frequentando la scuola coranica, Darul Uloom Haqqania nei pressi di Peshawar, nella provincia pachistana del Khyber Pakhtunkhwa.

Vita familiare modifica

Sirajuddin Haqqani è figlio di Jalaluddin Haqqani[14], noto mujaheddin e capo militare delle forze filo-talebane in Afghanistan e in Pakistan. Suo fratello minore Mohammad Haqqani, anche lui membro della rete, è stato ucciso da un attacco di droni il 18 febbraio 2010. L'attacco venne condotto dagli americani sul villaggio di Dande Darpakhel nel nord Waziristan.[15]

Attività modifica

Hotel Serena modifica

Haqqani ha ammesso di aver pianificato l'attacco del 14 gennaio 2008 contro il Serena Hotel di Kabul in cui sono morte sei persone, incluso lo statunitense Thor David Hesla.[16]

Tentato omicidio modifica

Haqqani ha confessato la sua organizzazione e direzione della pianificazione di un tentativo di assassinare Hamid Karzai, previsto per aprile 2008.[4][16]

Scuola elementare modifica

Le sue forze sono state accusate dalle forze della coalizione di aver compiuto l'attentato di fine dicembre 2008 a Kabul, in Afghanistan, in una caserma afgana vicino a una scuola elementare che ha ucciso diversi scolari, un soldato e una guardia. Nessun personale della coalizione è stato colpito.

Giornalista in ostaggio modifica

Nel novembre 2008 il giornalista del New York Times David S. Rohde[17] è stato rapito in Afghanistan. Si ritiene che i suoi primi rapitori fossero interessati esclusivamente ad un riscatto. Si dice che Sirajuddin Haqqani sia stato l'ultimo rapitore di Rohde prima della sua fuga.[18]

Droni modifica

Diversi rapporti hanno indicato che Haqqani venne preso di mira in un massiccio attacco di droni statunitensi il 2 febbraio 2010,[19] ma che non era presente nell'area interessata dall'attacco.[20]

Nel marzo 2010, Haqqani è stato descritto come uno dei leader della "Quetta Shura dei talebani".[21]

Il vice di Sirajuddin Haqqani, Sangeen Zadran, venne ucciso da un attacco di droni statunitensi il 5 settembre 2013.[22]

Comunicazioni modifica

Sirajuddin Haqqani è anche l'autore di un articolo d'opinione intitolato "What We, the Taliban, Want", ("Quello che noi Talebani vogliamo") apparso sul New York Times il 20 febbraio 2020[23].

Ricompensa per la cattura modifica

Il programma Rewards for Justice del governo degli Stati Uniti offre fino a 10 milioni di dollari di ricompensa per informazioni che portassero alla cattura di Sirajuddin Haqqani.[16]

Segnalata infezione da COVID-19 modifica

Il 31 maggio 2020, l'esperto talebano britannico Antonio Guistozzi ha dichiarato a Foreign Policy che Sirajuddin Haqqani era stato infettato dal COVID-19.[24] Questa infezione ha anche comportato l'assenza di Sirajuddin dal mix di leadership del gruppo.[24]

Scritti modifica

Nel 2010 ha pubblicato un libro di 144 pagine in lingua pashtu, un manuale di addestramento intitolato, Lezioni militari a beneficio dei mujahidin, dove appare più radicale dei talebani in quanto mostra influenze da al Qaida, sostenendo la decapitazione e gli attentati suicidi, prendendo di mira l'Occidente, chiedendo ai musulmani di "mischiarsi, radersi, indossare abiti occidentali, essere pazienti".[25]

Note modifica

  1. ^ in esilio
  2. ^ (EN) Sirajuddin Haqqani, feared and secretive Taliban figure, reveals face in rare public appearance, su arabnews.pk. URL consultato il 1º gennaio 2023.
  3. ^ Islamabad Boys Archiviato il 14 febbraio 2010 in Internet Archive., The New Republic, 27 January 2010
  4. ^ a b The National Counter-Terrorism Centre, Profile, The National Counter-Terrorism Centre.
  5. ^ S. Mehsud, report, published October 23rd, 2015 by the Combating Terrorism Centre of Westpoint, 23 ottobre 2015. URL consultato il 16 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).(please see West Point)
  6. ^ Janes, http://www.janes.com/. URL consultato il 22 maggio 2016.
  7. ^ Afghan Taliban announce successor to Mullah Mansour, BBC News, 25 maggio 2016. URL consultato il 25 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2018).
  8. ^ bbc.com, https://www.bbc.com/news/world-asia-33721074. URL consultato il 31 luglio 2015.
  9. ^ Ben Farmer (7 May 2020), "Taliban founder's son appointed military chief of insurgents" Archiviato il 12 maggio 2020 in Internet Archive., The Telegraph. Retrieved 7 June 2020.
  10. ^ "Afghanistan, Hassan al governo dei taleban: è nella lista dei terroristi Onu. Haqqani ministro dell’Interno, su di lui la taglia degli Usa ", 7 settembre 2021, https://www.lastampa.it/esteri/2021/09/07/news/afghanistan-hassan-guidera-il-governo-dei-taleban-il-figlio-del-mullah-omar-alla-difesa-1.40676966.
  11. ^ One Pakistan - site Archiviato il 3 giugno 2016 in Internet Archive. published by Onepakistan.com 2012 [Retrieved 2015-11-10]
  12. ^ site Archiviato il 23 novembre 2015 in Internet Archive. published by quranicnames.com, &, One Pakistan - site Archiviato il 3 giugno 2016 in Internet Archive. published by Onepakistan.com 2012 [Retrieved 2015-11-10]
  13. ^ One Pakistan - site Archiviato il 3 giugno 2016 in Internet Archive. published by Onepakistan.com 2012 [Retrieved 2015-11-10]
  14. ^ Jalauddin Haqqani, su bbc.com.
  15. ^ Pir Zubair Shah, Missile Kills Militant Commander's Brother in Pakistan, in The New York Times, 19 febbraio 2010. URL consultato il 19 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2010).
  16. ^ a b c Copia archiviata, su rewardsforjustice.net. URL consultato il 4 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2009).
  17. ^ Il rapimento di David Rohde [collegamento interrotto], su it.hrvwiki.net.
  18. ^ Matthew Cole, The David Rohde Puzzle, in New York, 22 giugno 2009. URL consultato il 1º luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2009).
  19. ^ Syed Saleem Shahzad, US fires off new warning in Pakistan, in Asia Times Online, 5 febbraio 2010. URL consultato il 4 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2010).
  20. ^ Sources: Drone strikes kill 29 in Pakistan, CNN, 2 febbraio 2010. URL consultato il 2 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2010).
  21. ^ Amir Mir, Pakistan wipes out half of Quetta Shura, in The News International, 1º marzo 2010. URL consultato il 4 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2010).
    «The remaining nine members of the Quetta Shura who are still at large are believed to be Mullah Hassan Rehmani, the former governor of Kandahar province in Taliban regime; Hafiz Abdul Majeed, the former chief of the Afghan Intelligence and the surge commander of the Taliban in southern Afghanistan; Amir Khan Muttaqi, a former minister in Taliban regime; Agha Jan Mutasim, the Taliban’s head of political affairs; Mullah Abdul Jalil, the head of the Taliban’s shadowy interior ministry, Sirajuddin Haqqani, the son of Maulvi Jalaluddin Haqqani and the commander of the Haqqani militant network; Mullah Abdul Latif Mansoor, the commander of the Mansoor network in Paktika and Khost; Mullah Abdur Razaq Akhundzada, the former corps commander for northern Afghanistan; and Abdullah Mutmain, a former minister during the Taliban regime who currently looks after the financial affairs of the extremist militia.»
  22. ^ Rehman, Zia Ur (13 September 2013) 'A great blow' Archiviato il 3 febbraio 2019 in Internet Archive. thefridaytimes.com
  23. ^ [1]
  24. ^ a b foreignpolicy.com, https://foreignpolicy.com/2020/05/29/taliban-leadership-disarray-coronavirus-covid-peace-talks/. URL consultato il 7 giugno 2020.
  25. ^ Abubakar Siddique, The Pashtun Question: The Unresolved Key to the Future of Pakistan and Afghanistan, Hurst, 2014, p. 173

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica