Skateboard

sport praticato con una tavola a rotelle
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Lo skateboard (spesso abbreviato in skate o, meno comunemente, skating[2], termine utilizzato anche per descrivere altri sport che prevedano una componente di pattinaggio), è uno sport nato in California negli anni sessanta, che si pratica con uno speciale attrezzo, lo skateboard, ossia una tavola con 4 ruote: due anteriori e due posteriori.

Skateboard
FederazioneWorld Skate
Inventatoanni sessanta, California
ContattoNo
GenereMaschile e femminile
OlimpicoDal 2020[1]
Uno skater alle prese con una rampa, e che indossa le necessarie protezioni.

In italiano il nome dello sport coincide con l'oggetto usato per praticarlo, cioè “skateboard”, mentre in lingua inglese il nome dello sport è skateboarding, termine non attestato nei principali dizionari della lingua italiana.[2][3][4]

In un certo senso, si può dire che lo skateboard sia stato inventato per permettere ai surfisti di praticare il proprio sport anche in assenza di mare mosso.[5] Dal 2021, nei Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo, lo skateboard è diventato una disciplina olimpica.[1]

Lo skateboard è altamente personalizzabile, data la grande quantità di varianti in ognuna delle sue componenti.

StoriaModifica

1940-1970Modifica

I primi skateboard iniziarono con tavole, con ruote per pattini a rotelle attaccate al fondo. Lo skateboard, come lo conosciamo, è probabilmente nato alla fine degli anni '40, o all'inizio degli anni '50, quando i surfisti in California volevano qualcosa da fare quando le onde erano piatte. Questo è stato chiamato "surf sul marciapiede". Quando la popolarità dello skateboard iniziò ad espandersi, la prima rivista di skateboard, The Quarterly Skateboarder fu pubblicata nel 1964. John Severson, che ha pubblicato la rivista, ha scritto nel suo primo editoriale:

«Gli skater di oggi sono i fondatori di questo sport, sono dei pionieri, sono i primi. La storia dello skateboarding non esiste, essa sta venendo costruita oggi, da voi. Lo sport è stato plasmato e crediamo che fare la cosa giusta ora porterà a un futuro luminoso per lo sport. Ci sono già nuvole temporalesche all'orizzonte con gli avversari dello sport che parlano di divieti e restrizioni.»

La rivista durò solo quattro numeri, ma riprese la pubblicazione come Skateboarder nel 1975. La prima trasmissione di una vera competizione di skateboard fu il Campionato Nazionale di Skateboard del 1965, che si tenne ad Anaheim, in California.

Nel 1966 diverse fonti iniziarono a sostenere che lo skateboard fosse pericoloso, con il risultato che i negozi erano riluttanti a venderli e i genitori erano riluttanti a comprarli: le vendite diminuirono in modo significativo e Skateboarder Magazine aveva interrotto la pubblicazione. La popolarità dello skateboard è diminuita ed è rimasta bassa fino all'inizio degli anni '70.

Dagli anni SettantaModifica

All'inizio degli anni '70, Frank Nasworthy iniziò a sviluppare una ruota da skateboard in poliuretano, chiamando la sua azienda Cadillac Wheels. Prima di questo nuovo materiale, le ruote da skateboard erano ruote in metallo o "argilla"[non chiaro]. All'inizio degli anni '70 gli skatepark non erano ancora stati inventati, quindi gli skater si radunavano e andavano in skateboard in luoghi urbani.

Nel 1975 lo skateboard era tornato in popolarità abbastanza da avere una delle più grandi competizioni di skateboard dagli anni '60, il Del Mar National Championships, che si dice abbia avuto fino a 500 concorrenti.

Nel marzo 1976, lo skatepark Skateboard City a Port Orange, in Florida, e lo skatepark Carlsbad nella contea di San Diego, in California, sarebbero stati i primi due skatepark statunitensi di grandi dimensioni ad essere aperti al pubblico.

A causa del movimento di skate "Vert"[non chiaro] molti skatepark hanno dovuto fare i conti con alti costi di responsabilità che hanno portato alla chiusura di molti parchi. In risposta, gli skater vert hanno iniziato a creare le proprie rampe, mentre quelli freestyle hanno continuato ad evolvere il loro stile flatland. Così, all'inizio degli anni '80, lo skateboard era di nuovo diminuito di popolarità.

Dopo il DuemilaModifica

Nel 2001 lo skateboard aveva guadagnato così tanta popolarità che tanti statunitensi di età inferiore ai 18 anni iniziavano a praticare lo skateboard.

Lo skateboard e gli skatepark iniziarono a essere visti e utilizzati in una varietà di nuovi modi, per integrare le lezioni accademiche nelle scuole, inclusi programmi di skateboard di educazione fisica non tradizionale: ciò si basava anche sulle opportunità fisiche sane che lo skateboard era inteso per portare i partecipanti al rafforzamento e all'equilibrio di muscoli e ossa, nonché gli impatti positivi che può avere sui giovani nell'insegnare loro il rispetto reciproco, l'espressione artistica e ambiente.

Nel 2003 il Go Skateboarding Day è stato fondato nel sud della California dall'International Association of Skateboard Companies per promuovere lo skateboard in tutto il mondo. Si celebra ogni anno il 21 giugno "per definire lo skateboard come la celebrazione ribelle e creativa dell'indipendenza che continua ad essere".

Nel 2009 Skatelab ha aperto la Skateboarding Hall of Fame & Skateboard Museum.

TrickModifica

Con l'evoluzione degli skatepark e del pattinaggio su rampa, lo skateboard iniziò a cambiare. I primi trick con lo skate erano consistiti principalmente in manovre freestyle bidimensionali come il manual (impennata su due ruote), saltare in alto sopra una barra e atterrare di nuovo sulla tavola, noto anche come "hippie jump".

Nel 1976, lo skateboard fu trasformato dall'invenzione dell'ollie (salto) di Alan "Ollie" Gelfand.

L'ollie è stato adattato al terreno piatto da Rodney Mullen nel 1982. Mullen ha anche inventato il "Magic Flip", che in seguito è stato ribattezzato kickflip, così come molti altri trucchi tra cui, il 360 Kickflip, che è un 360 pop shove-it e un kickflip con lo stesso movimento. Il flat ground ollie ha permesso agli skateboarder di eseguire acrobazie a mezz'aria senza attrezzature in più rispetto allo skateboard stesso, ha costituito la base di molti trick di pattinaggio su strada. Uno sviluppo recente nel mondo del pattinaggio di trick è il 1080, che è stato fatto atterrare per la prima volta da Tom Schaar nel 2012.

DiffusioneModifica

Lo skateboard viene anche usato come allenamento per gli sport invernali (snowboard, sci) e per il surf. Se appreso con adeguata gradualità e praticato con precauzioni idonee (quali ginocchiere e gomitiere) e con l'aiuto di istruttori, è meno pericoloso di altri sport di massa, secondo statistiche americane.[6]

Può essere praticato dai 5 anni fino a tarda età, con l'approccio delle tecniche base di scorrimento, curva e fermata in sicurezza, meglio se sotto la guida di qualificati tecnici e istruttori federali e muniti dell'equipaggiamento di sicurezza-protezioni. Le specialità acrobatiche sono predilette dai teenager. Tutti gli amanti degli sport di glisse (scivolata) possono trovare nello skateboarding la disciplina più idonea alle loro capacità.

Attualmente in Italia questo genere di attività è molto diffusa tra i più giovani ed è normalmente praticato per strada (street-skating) o in apposite aree predisposte, chiamate skatepark o nei parchi pubblici.

Gli skate più lunghi procurano sensazioni simili a quelle di glissata degli altri sport di tavola "fratelli": servono, infatti, a carvare sull'asfalto con veri longboards.

Lo skateboarding è stato diffuso in parte, da innumerevoli film su skater. Per citarne uno, Lords of Dogtown, che racconta la vita degli z-boys, Stacy Peralta, Tony Alva, e Jay Adams, nella scalata al successo mondiale con la loro tavola, usata solamente come allenamento sostitutivo al surf.

SpecialitàModifica

 
Skater in posa. Firenze, 2009.

Lo sport è composto da molte specialità tecniche: come lo street-skating, il vertical-skating, il bowl/pool-skating e il freestyle; oppure di velocità: tra cui lo slalom skateboarding, lo slalom boardercross, il downhill, lo streetluge, il longjump e il freestyle.

La forma e la dimensione della tavola, nonché il tipo di accessori, differiscono in base alla specialità praticata; ma le tavole sono comunque tutte concave, per fornire una maggiore stabilità e manovrabilità. Grazie alle tecnologie odierne è anche possibile costruire tavole in fibra di carbonio: queste ultime, data la loro rigidezza sia flessionale sia torsionale, permettono all'atleta delle discipline di velocità, attraverso la tecnica di slalompumping, di trasferire direttamente sulla tavola una grossa percentuale della spinta di gambe, ottenendo una conduzione di curva in accelerazione (senza dispersioni legate a torsioni e flessioni che limiterebbero la forza applicata e la precisione di inserimento in curva). La conduzione di curva, in questo caso, basata è su attrito volvente anziché radente (essendo lo skateboard su ruote), ed è analoga alla conduzione di curva dello snowboard e dello sci alpino dove, tuttavia, il ruolo di protagonista viene esercitato dall'attrito radente (essendo lo snow o gli sci dotati di lamine).

Nel Vert-Skateboarding tale spinta si ottiene invece attraverso una tecnica chiamata transition pumping, che si applica nelle transizioni di pendenza (concavità e convessità delle bowl o concavità del pipe / half pipe) che può essere abbinata a quella di slalompumping qualora esistano tratti piani.

TricksModifica

 
Skater mentre esegue una manovra (in gergo trick).
  Lo stesso argomento in dettaglio: Skateboarding trick.

I trick sono le acrobazie effettuabili con lo skateboard, ne esistono qualche centinaia, gran parte derivanti dall'Ollie, uno dei trick base che consiste nel saltare facendo rimanere la tavola attaccata ai piedi, prima effettuando una pressione sul tail (la "coda"), la parte curva posteriore dello skateboard, sollevando quindi il nose (il "naso"), ovvero la parte curva anteriore, per poi abbassare questo con l'altro piede livellando così la tavola in aria, rendendola parallela al terreno, per infine concludere atterrando.

Tutti i trick possono essere effettuati in 4 diverse stances: quella normale con il piede naturale davanti (sinistro per chi è regular, destro per chi è goofy) e l'altro poggiato sul tail, in Nollie con il piede naturale poggiato sul nose e l'altro al centro della tavola, in switch con i piedi invertiti rispetto alla propria natura ovvero con il sinistro davanti per chi è goofy e il destro davanti per chi è regular con l'altro piede poggiato sul tail, infine in fakie (una combinazione di switch e nollie): piede principale al centro della tavola e piede secondario sul nose.

Potendo combinare inoltre una rotazione del corpo con quasi tutti i trick alla categorizzazione di ognuno di loro si può aggiungere tale rotazione espressa in gradi e verso quale direzione si effettua: se si ruota nella direzione della punta dei piedi si parla di una rotazione in backside (BS), al contrario, verso il tallone si parla di frontside (FS) Un esempio: BS 180° ollie.

Come già detto dall'ollie derivano molti trick, i più famosi sono: l'heelflip, che consiste nel far roteare la tavola di un giro mentre si effettua un ollie utilizzando il tallone che va a colpire di fianco il nose, il kickflip, che consiste nel far roteare la tavola usando invece l'avanpiede, praticamente calciando di fianco il nose sviluppando una rotazione sull'asse orizzontale. Di molti trick come questi esistono anche le versioni in double e triple, ovvero ripetendo tale trick senza pause per due o tre volte, come un double o triple kickflip, che consiste nel far svolgere rispettivamente due o tre giri completi sull'asse orizzontale.

Un altro famoso trick è il pop shove-it, che consiste invece nell'imprimere grazie al backfoot (piede posteriore) una rotazione sull'asse verticale alla tavola solitamente di 180°, 360° o 540°, la versione senza l'uso dell'ollie ovvero senza "staccare" colpendo con la tail il terreno si chiama semplicemente shove-it, stando il pop a simulare il suono della tavola che colpisce per terra.

Esiste anche una combinazione fra i vari pop-shove-it e kickflip o heelflip se la tavola compie uno shove-it di 180° e un flip si parla di varial (es. varial heelflip) se i flip sono multipli e la tavola compie uno shove-it di 180° il trick ha nome differente (es. nightmare flip. pop-shove-it+double kickflip)se lo shovit è di 360° si parla di un 360 (es. 360 hardflip. 360 fs shove-it+kickflip; 360 laser flip 180fs pop shovit e hardflip) Altra grande categoria di trick è quella dei grind e degli slide. Sono trick effettuabili in presenza di ringhiere oppure di bordi con spigolo di 90° come muretti o panchine. Presa una buona velocità con un ollie si raggiunge tale spigolo per poi "grindarci" ovvero "strusciandoci" sopra con una parte dello skate. Il principale slide si chiama boardslide e si effettua facendo "strusciare" la parte centrale della tavola sul bordo ponendo i piedi su tail e nose, in modo da equilibrarla. Il grind più semplice è invece il 50-50 che prevede un atterraggio sullo spigolo con la tavola perfettamente parallela al bordo da grindare, "strusciandoci" appunto con i due trucks senza l'aiuto delle ruote.

L'impennata nello skateboarding si chiama manual e si effettua appoggiando più peso sul tail in modo da far alzare il nose. Effettuare questa manovra in nollie prende il nome di nose manual.

Game of S.K.A.T.E.Modifica

Gli skater sono soliti sfidarsi alla sfida “game of S.K.A.T.E.”: il gioco consiste nel far accumulare all'avversario tutte le lettere della parola skate e per farlo bisogna proporre un trick, se l'avversario nel ripeterlo lo sbaglierà prenderà la prima lettera e così via. Ecco le regole:

  • chi propone sbagliando non prende nessuna lettera ma il seguente trick lo proporrà l'avversario;
  • un trick viene giudicato sbagliato quando si "ricade" sullo skate ma si hanno le punte dei piedi o i talloni che toccano per terra;
  • un trick viene giudicato sbagliato anche quando si "ricade" sullo skate facendo toccare il tail o il nose a terra;
  • si possono proporre solo flat trick;
  • non sono validi handplants, footplants, no complies, boneless, grabs, slides o grinds;
  • quando un giocatore è a S.K.A.T l'ultimo trick prima di perdere lo può provare due volte;
  • un trick viene giudicato sbagliato quando dopo essere atterrati non si è stabili sulla tavola e quindi anche dopo pochi metri si scende dalla tavola;
  • un trick non è valido quando si atterra su due ruote;
  • non si può proporre per più di due volte lo stesso trick fatto da una stessa persona.

Stile di vitaModifica

Lo skateboarding è uno dei pochi sport che, specie negli Stati Uniti e in Canada e in misura minore nel resto del mondo, è diventato anche uno stile di vita giovanile, oltre che un mezzo di trasporto.[7] In Svizzera, ad esempio, numerosi studenti lo utilizzano grazie ai numerosi e ben curati marciapiedi ciclabili, per recarsi a scuola.

In Italia tale sport arriva nel 1977, dopo un servizio televisivo, rubrica di spettacolo e curiosità dal mondo, diffondendosi dapprima nelle grandi città del centro-nord, più reattive rispetto al fenomeno sportivo-culturale, successivamente in tutto il territorio nazionale. L'inverno del 1977 registra un autentico boom di vendite, strade e marciapiedi sono invasi da giovanissimi entusiasti, ma al successo dello skateboard si accompagnano numerosissimi incidenti. Per la forte pericolosità dovuta alle numerose strade in discesa, Genova è la prima città a vietare la circolazione dello skateboard, divieto esteso all'inizio del 1978 in tutto il territorio nazionale, con grande disappunto dei ragazzi e buona pace dei vigili urbani. Lentamente, però, tale sport riacquista visibilità e rispetto, fino a essere riconosciuto dal CONI.

Per quanto riguarda lo slalom skateboarding che come anticipato è inserito nella specialità di velocità, esiste un'associazione internazionale International Slalom Skateboarding Association, o ISSA, che gestisce le gare internazionali attribuendo i punteggi che danno origine al World Ranking dove si possono trovare tutti gli atleti con i loro piazzamenti.

AbbigliamentoModifica

 
Skater mentre si preparano ad affrontare un giro di prova prima di una competizione.

A partire dalla fine degli anni ottanta fino a oggi, lo stile skater è divenuto anche un tipo d'abbigliamento, mutato nel corso del tempo. In origine gli indumenti da skate erano stretti, pantaloni attillati, e portati a vita alta con una cintura, maglie di flanella o felpe col cappuccio (dette "hoodies"), scarpe del tipo "slip on" o "hi top", solitamente della Vans, come i modelli checkerboard o SK8 Hi, ma anche le popolari Converse All-Stars hi top.

Negli anni novanta e prima metà dei duemila, prevedeva di solito, scarpe da ginnastica molto alte con tomaia rinforzata nella punta, ovvero nei punti di maggior sfregamento con il grip (il lato superiore della tavola composto da un foglio di carta vetrata apposita che garantisce l'aderenza con la suola della scarpa) durante l'attività sportiva, colorate e larghe, pantaloni di grandi taglie, portati a cavallo basso (sagging) maglietta anch'essa extra large e vari accessori. Dopo un periodo di grande diffusione, questo modo di vestire è tornato di gran moda tra i giovani europei (anche italiani) nei primi anni del XXI secolo. Verso la seconda metà degli anni duemila, lo stile d'abbigliamento skater ha cominciato a riavvicinarsi a quello degli anni ottanta, dove lo stretto ha ripreso il posto del largo, con indumenti vintage e old school. Emblema di questo mutamento è stata la cosiddetta ondata punk revival, che include nel vestiario tipico, i caratteristici indumenti dello skate old school. Probabilmente anche la popolarità del punk ha quindi influenzato le tendenze generali riportando in auge proprio diversi elementi derivanti da questo stile.

Gli skater sono soliti allenarsi negli skate park, ovvero luoghi muniti di half-pipe, corrimani, e altri tipi di rampe. Queste strutture sono necessarie per effettuare svariati trick. Spesso gli skater si ritrovano in questi park o davanti agli skateshop, i negozi del settore.

Aspetti legali dello street-skatingModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Street skateboarding.

La disciplina dello street-skating, lo skateboarding praticato per strada, non può prescindere dall'utilizzo di elementi di arredamento urbano, quali marciapiedini, scalinate, corrimano. D'altra parte l'uso di queste strutture da parte degli sportivi può creare problemi di sicurezza e incolumità dei passanti, e degradazione delle strutture stesse.

La frase Skateboarding is not a crime, famosa tra gli skater', rivendica la legittimità dell'utilizzo dello skateboard in strada. Difatti, nonostante l'esistenza di skate-park attrezzati con corrimano, scalinate e altri elementi architettonici riproducenti l'arredo urbano, liberamente utilizzabili per lo sport, i praticanti puristi considerano l'utilizzo della strada l'unica opzione rispettabile per praticare lo street-skating.

In aggiunta a ciò in molte località le strutture dedicate sono pochissime, in special modo in Italia (a differenza per esempio delle strutture dedicate al calcio). E spesso le strutture esistenti sono fatiscenti e pericolose. La conseguenza di questo stato di cose è che gli skater girano per le strade in cerca di strutture per eseguire trick (evoluzioni) e sono spesso allontanati dalle forze dell'ordine, ma anche da guardie giurate e persino da privati cittadini, anche perché nella ricerca di spot capita che gli skater invadano proprietà private.

Skateboarding in ItaliaModifica

Sebbene l'Italia non vanti una cultura dello skateboarding come quella californiana, soprattutto per la carenza di skatepark, sul finire degli anni settanta si crea una vasta schiera di giovanissimi skater.

La vera diffusione della disciplina si ebbe intorno alla metà degli anni novanta, grazie anche alla costruzione di strutture adeguate come l'Elbo skatepark di Bologna.

Attualmente la pratica dello skateboarding rientra nella FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici) e vengono organizzati ogni anno campionati italiani sia nella categoria di Street sia in quella di Park.

Pur non frequentando il circuito delle competizioni internazionali, uno degli atleti italiani più conosciuti a livello internazionale è Jacopo Carozzi, membro del team Baker Skateboards, Nike SB e Bronze56k. Fra le donne troviamo Asia Lanzi, campionessa italiana categoria Street con numerosi piazzamenti europei.

Un altro atleta conosciuto internazionalmente è Giorgio Zattoni. Tra le giovani promesse dello skateboarding italiano troviamo invece Alessandro Mazzarra e Indro Martinenghi.

L'atleta italiano più promettente è Ivan Federico, già medaglia di bronzo ai campionati mondiali di Malmö nel 2016 (VansParkSeries), con svariate presenze agli X-games e Dewtour. È il primo italiano a vincere una medaglia d'oro agli X games ed aver partecipato ai Giochi olimpici estivi di Tokyo 2020.

Il campionato italiano si divide nelle seguenti categorie: Street, Park e Downhill.

Un censimento delle aree attrezzate per lo skateboarding (rampe e skatepark) ma anche skate spot è stato realizzato a partire dal 1999 dal sito SkateMap.it che ha raccolto contributo della community skate immagini e indicazioni da tutt'Italia. Tra gli appassionati italiani è forte la rivendicazione di idonei luoghi di allenamento e manifestazione (skatepark) che non siano rari o obsoleti, spesso in polemica con la disponibilità di strutture che hanno altri sportivi, in particolare il calcio.

Nel codice della strada, lo skateboard è assimilato a un acceleratore e l'articolo 190 cita al comma 8:

«La circolazione mediante tavole, pattini od altri acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata delle strade»

Mentre il comma 9:

«È vietato effettuare sulle carreggiate giochi, allenamenti e manifestazioni sportive non autorizzate. Sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini od altri acceleratori di andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti»

Per l'effetto di questi commi uno sportivo praticante lo street-skating all'interno di speciali strutture urbanistiche può essere considerato autore di un atto illecito.

Un'altra interpretazione giuridica afferma che il comma 9 non intende vietare allo skater l'utilizzo delle strutture urbane, ma sottolinea solo che gli skater devono porre la massima attenzione nell'utilizzo delle strutture pubbliche affinché i passanti non corrano pericoli fisici.[senza fonte]

NoteModifica

  1. ^ a b CIO: cinque nuovi sport a Tokyo 2020, in ANSA, 4 agosto 2016. URL consultato il 23 agosto 2016.
  2. ^ a b Skating, su gdli.it, Supplemento 2004, Grande dizionario della lingua italiana, p. 711. URL consultato il 23 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2021).
  3. ^ Skateboard, in Grande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.
  4. ^ Skateboard, su Dizionari - Corriere della Sera. URL consultato il 15 settembre 2020.
  5. ^ (EN) Thomas Williams, Who Invented The Skateboard – History of Skateboarding, su skateboardsinsider.com, 18 febbraio 2022. URL consultato il 24 luglio 2022.
  6. ^ Susan B. Kyle, Michael L. Nance, George W. Jr Rutherford e Flaura K. Winston, 2002.
  7. ^ Enrico Corno, E adesso skatenatevi, in SportWeek, La Gazzetta dello Sport, 2 settembre 2000.

BibliografiaModifica

  • (EN) Michael Brooke, The Concrete Wave. The History of Skateboarding, Warwick Publishing, 1999, ISBN 1894020545.
  • (EN) Susan B. Kyle, Michael L. Nance, George W. Jr Rutherford e Flaura K. Winston, Skateboard-Associated Injuries. Participation-Based Estimates and Injury Characteristics, in The Journal of Trauma, vol. 53, n. 4, Lippincott Williams & Wilkins, ottobre 2002.

Voci correlateModifica

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Collegamenti esterniModifica

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