Marziale di Limoges: differenze tra le versioni

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Accompagnato da due altri sacerdoti si insediò nella sua probabile regione d'origine, a [[Limoges]], città della quale è patrono. Le sue notizie ci vengono da [[Gregorio di Tours]]. La leggenda narra che fu inviato da [[San Pietro]] stesso a evangelizzare tutta l'[[Aquitania]]. Fu padre spirituale di [[Valeria di Limoges|santa Valeria]].
 
Nelle leggende riportate dal vescovo Aureliano, suo successore, nella ''Vita sancti Martialis'', si narra di suoi stravaganti miracoli. Secondo tale racconto Marziale era figlio di Elisabetta e di Marcello, appartenenti alla tribù di Beniamino in [[Galilea]]. A quindici anni sarebbe stato battezzato direttamente da [[San Pietro|Pietro]] e sarebbe stato uno dei 72 discepoli di [[Cristo]]; assistette alla resurrezione di [[Lazzaro di Betania|Lazzaro]] e all'ultima cena. Avrebbe seguito Pietro sia a [[Gerusalemme]] sia a [[Roma]] dove avrebbe vissuto nelle [[catacombe]] assieme a [[San Paolo|Paolo]], [[San Luca|Luca]] e {{chiarire|[[San Giovanni|Giovanni]]}}. Pietro lo avrebbe poi inviato in [[Aquitania]], a [[Limoges]], per evangelizzare quelle terre. Durante il viaggio che compiva assieme ad Amatore, Alpiniano e Austricliniano, si fermò a [[Gracciano|Gracciano d'Elsa]], nei pressi di [[Colle di Val d'Elsa]] dove convertì gli abitanti. Qui però Austricliniano morì e Marziale tornò a Roma da Pietro per dargli la notizia. Pietro consegnò quindi a Marziale il proprio pastorale che avrebbe dovuto adagiare sul corpo del defunto affinché si svegliasse. Marziale obbedì al Papa e tornato a Gracciano, sollevò la pietra tombale e depose il pastorale sul corpo di Austricliniano che si risvegliò. Con i suoi compagni riprese quindi il viaggio compiendo la missione affidatagli da Pietro.<ref>Quanto sopra è stato liberamente tratto dal libro di Asvero Pacini, ''Cose di Colle'', Ed. I Mori, 1995; pp. 63 e segg.</ref>
 
[[Pio IX]] nel maggio del [[1854]] sfatò ogni leggenda a suo riguardo, riconoscendolo come evangelizzatore dell'Aquitania.