Gabriele D'Annunzio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Il Vate e il fascismo: Correggo data ed amplio, inserendo fonte adeguata e coerente coll'episodio (quella precedente non andava bene)
Il particolare dei "tre giorni d'attesa in un albergo" può anche essere vero, sta di fatto che nella fonte citata non c'è
Riga 269:
Di certo vi era la scomodità del personaggio: già nel [[1922]], tre mesi prima della [[Marcia su Roma]], quando D'Annunzio cadde dalla finestra della sua villa rischiando la vita (vicenda soprannominata "il volo dell'arcangelo"), qualcuno parlò di un attentato ordito dal primo ministro [[Francesco Saverio Nitti]] o addirittura dai fascisti; il funzionario Giuseppe Dosi indagò sulla caduta "accidentale" di D'Annunzio, che quasi ne provocò la morte, e scrisse: {{Citazione|Sicuramente qualcuno che ha visto nell'evento la volontà di non far presiedere a D'Annunzio l'incontro con Nitti e Mussolini e quindi cerca la traccia di un complotto. La principale indiziata è Luisa Baccara (''compagna di D'Annunzio all'epoca, ndr'') o sua sorella Jolanda ovvero tutte e due insieme. Nasce l'ipotesi che Luisa Baccara (che delle due sorelle ha maggiore personalità) sia la carceriera del Comandante; che sia una spia di Nitti o una fascista celata, ma anche che abbia lo scopo finale di uccidere D'Annunzio per toglierlo di mezzo, posto che sia diventato ingombrante per tutti. Certo gli eventi portano molta acqua al mulino di queste ipotesi.<ref>{{cita web |url=http://www.gabrieledannunzio.it/volo_arcangelo.asp |titolo=Il volo dell'arcangelo |autore=Daniele De Marchi |editore=gabrieledannunzio.it |accesso=14 febbraio 2014}}</ref>}}
 
[[Renzo De Felice]] afferma che D'Annunzio fu posto poi sotto il controllo di agenti fascisti<ref>{{Cita|De Felice 1978|}}.</ref>, visti anche i buoni rapporti del Vate con esponenti del mondo [[libertarismo|libertario]], [[socialismo|socialista]] e [[rivoluzionario]]<ref name=comune/>, tra cui l'ex legionario fiumano e poi socialista [[Alceste de Ambris]] (che avvicinò il [[nazionalismo|nazionalista]] D'Annunzio al [[sindacalismo rivoluzionario]]<ref name=comune/><ref>[http://recollectionbooks.com/bleed/ArchiveMirror/anaroticoNetNoLongerOnline/dannunzio3.html Il dannunzianesimo dopo Fiume] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140222015136/http://recollectionbooks.com/bleed/ArchiveMirror/anaroticoNetNoLongerOnline/dannunzio3.html |data=22 febbraio 2014 }}.</ref>) e il politico [[Aldo Finzi (politico)|Aldo Finzi]]<!--<ref>[http://www.mursia.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=1578&category_id=18&option=com_virtuemart&Itemid=58&vmcchk=1&Itemid=58 Scheda della biografia di Aldo Finzi].</ref> PAGINA INESISTENTE -->, [[fascismo di sinistra|fascista di sinistra]] (poi [[partigiano]] [[antifascista]]) che prese parte con il poeta al volo su Vienna.<ref>Finzi sarà fucilato dai [[Germania nazista|tedeschi]] alle [[Fosse Ardeatine]] nel [[1944]].</ref> Gli antifascisti [[Giovanni Bassanesi]] e [[Lauro De Bosis]] (D'Annunzio fu un frequentatore del circolo letterario del [[Adolfo De Bosis|padre]]) vollero invece emulare proprio il volo su Vienna nelle loro imprese propagandistiche su Milano e Roma. [[Antonio Gramsci]] aveva cercatotentato di incontrare il poeta ad aprile del [[1921]] per proporre un accordo politico coi legionari dannunziani, che distingueva(in un suo articolo di pochi mesi prima) aveva cercato di distinguere dai fascisti, ritenendocaratterizzando questi ultimi "come «giovani benestanti, studenti fannulloni, professionisti, ex ufficiali" viventi di ripieghi, ecc. ecc.», mentre fra i combattentilegionari vivevanosarebbero stati numerosi «coloro che sentono invece "le strettezze della crisi economica generale".»<ref>Antonio Gramsci, D'Annunzio'Fascisti peròe legionari'' (articolo non glifirmato) concessein udienza"L'Ordine Nuovo", per19 cuifebbraio dopo1921; treora giorniin diAntonio attesaGramsci, in''Socialismo une albergofascismo. diL'Ordine GardoneNuovo 1921-1922'', GramsciEinaudi, seTorino ne1978 andò(settima edizione), pp. 76-9.</ref>. D'Annunzio però non gli concesse udienza.<ref>{{cita pubblicazione | titolo = Antonio Gramsci e l’irredentismo. Radici storico-ideologiche di un tentativo
di incontro con i legionari fiumani | autore = Marco Paciotti | rivista = Zibaldone. Estudios Italianos | volume= VI | numero = 2 | editore= [[Università di Valencia]] | città = [[Valencia]] | anno = 2018 | mese = luglio | pp = 3-11 | ISSN = 2255-3576}} Secondo Paciotti, il «tentativo di Gramsci può essere spiegato a partire da motivazioni tattiche, dal momento che egli riteneva di avere intravisto la possibilità di incunearsi con un discorso egemonico all’interno dell’eterogeneo campo dell’irredentismo nazionalista per staccarne da sinistra i settori più orientati verso posizioni democratiche».</ref>.
 
Nel [[1937]]-[[1938|38]] D'Annunzio si oppose all'avvicinamento dell'Italia fascista al regime [[nazionalsocialismo|nazista]], bollando [[Adolf Hitler]], già nel giugno 1934, come "pagliaccio feroce", "marrano dall'ignobile faccia offuscata sotto gli indelebili schizzi della tinta di calce di colla", "ridicolo Nibelungo truccato alla [[Charlot]]", "Attila imbianchino".<ref>{{Cita libro|autore=Paolo Mieli|titolo=In guerra col passato (Le falsificazioni del passato)|editore=Rizzoli|p=244-245}}</ref>