Salvatore Fisichella (tenore): differenze tra le versioni

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Fisichella ha sempre tenuto posizioni ferme riguardo ai contenuti fondamentali della dottrina cattolica, partecipando spesso anche ad accesi dibattiti televisivi.<ref>[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a36af435-f430-487f-bfca-6b2307210f39.html L'Arcivescovo Fisichella risponde alle provacazione dei Radicali]</ref>
 
Fisichella è stato duramente criticato anche da altri colleghi nell'episcopato per le sue posizioni giustificazioniste nei riguardi dell'atteggiamento di [[Silvio Berlusconi]] verso il culto cattolico: in primo luogo nella concessione della [[Eucaristia|comunione]], per quanto divorziato. Secondo Fisichella:
{{quote|Il presidente Berlusconi essendosi separato dalla seconda moglie, la signora Veronica, con la quale era sposato civilmente, è tornato ad una situazione, diciamo così, ''ex ante''. Il primo matrimonio era un matrimonio religioso. È il secondo matrimonio, da un punto di vista canonico, che creava problemi. È solo al fedele separato e risposato che è vietato comunicarsi, poiché sussiste uno stato di permanenza nel peccato. A meno che, ovviamente, il primo matrimonio non venga annullato dalla Sacra Rota. Ma se l'ostacolo viene rimosso, nulla osta<ref>{{cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=98905&sez=HOME_INITALIA|pubblicazione=Il Messaggero|data=21-04-2010|titolo=Fisichella: "La Comunione? Berlusconi si è separato da Veronica, può farla"}}</ref>}}
Fisichella applica così al caso di Berlusconi, ma in maniera inconsistente, la normativa del Codice di Diritto Canonico sulla “separazione con permanenza del vincolo”:<ref>Codice di Diritto Canonico, libro IV, parte I, titolo VII, capitolo IX, articolo 2, cann. 1152-1155</ref> nel caso in cui un coniuge, tradito dall'altro, non riesca a perdonargli l'adulterio, questi ha “il diritto di sciogliere la convivenza coniugale” (Catechismo, 1151). Ciò non include la possibilità di considerare sciolto il vincolo matrimoniale né di risposarsi. Inoltre, “cessata la causa della separazione, si deve ricostituire la convivenza coniugale” (1153). Nel caso di Berlusconi, la Chiesa “non riconosce come valida una nuova unione [con [[Veronica Lario]]], se era valido il primo matrimonio [con [[Carla Elvira Lucia Dall'Oglio]]]” (1650). Il divorzio con la Dall'Oglio non ha reso tale prima unione invalida, e non vi è segno della “ricostituzione della convivenza coniugale” tra i due.