Endorser

dichiarazione pubblica di una persona per promuovere prodotti e/o servizi di un brand

Un endorser è colui il quale fa uso pubblico di strumenti, attrezzi o altro fornitigli in via privilegiata dal fabbricante, sostanzialmente per scopi pubblicitari, attraverso un accordo chiamato endorsement[1][2].

È utilizzato principalmente nell'ambiente della musica quando, ad esempio, un musicista pubblicizza una marca di strumenti musicali, usandone i prodotti durante i concerti o le sue varie esibizioni; per esempio il chitarrista X ha un endorsement con la ditta di chitarre Y. Esempi di famosi chitarristi endorser sono George Benson e Steve Vai per la Ibanez, John Petrucci per la Music Man, Mark Tremonti e Carlos Santana per la Paul Reed Smith, Phil Demmel per la Jackson guitars, Max de Aloe per la tedesca Hohner, Yngwie Malmsteen per la Fender; i batteristi Ringo Starr e Dave Lombardo per le batterie Ludwig-Musser[3][4].

In lingua inglese, il termine ha il significato di "garante", "approvatore" o più in generale colui che mostra pubblicamente il proprio sostegno verso qualcosa; si riferisce quindi al ruolo di valorizzatore che un personaggio famoso può esercitare sul prodotto. In questi termini può essere reso equivalente a testimonial, che in Italia è molto più usato[5].

Negli ambiti della produzione musicale o della pratica sportiva, l'endorser ha spesso un ruolo attivo nel processo di progettazione e produzione del prodotto che va ad utilizzare, e di frequente questo apporto è significativamente migliorativo: è diverso dal termine testimonial che solitamente identifica il rapporto artista/azienda su un piano più commerciale. In questo caso, il costruttore mette in produzione un prodotto o una linea di prodotti che porta il nome dell'endorser o la sua firma (signature), con lo scopo di offrire al cliente un bene che garantisce di ottenere le stesse prestazioni di quello utilizzato/pubblicizzato dall'endorser stesso. Nell'esempio delle chitarre, la Ibanez ha in catalogo un'intera linea di produzione con il nome GB, le iniziali di George Benson.[6]

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Note modifica

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