Matthiola incana

specie di pianta della famiglia Brassicaceae

La violacciocca rossa (non violaciocca, forma diffusa comunemente)[1] (Matthiola incana (L.) W.T.Aiton) è una pianta erbacea perenne della famiglia della Brassicacee, originaria delle regioni mediterranee.[2] Il genere Matthiola prende il nome da Pietro Andrea Mattioli (1501-1578), medico e botanico senese.

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Violacciocca
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi II
Ordine Brassicales
Famiglia Brassicaceae
Genere Matthiola
Specie M. incana
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Capparales
Famiglia Brassicaceae
Genere Matthiola
Specie M. incana
Nomenclatura binomiale
Matthiola incana
(L.) W.T.Aiton
Nomi comuni

Violaciocca rossa
Violaciocca biancheggiante
Violaciocca quarantina
Leucoio
Mattiola incana
Mattiola quarantina rupestre
Mattiola rossa rupestre
Mattiola rupestre
Violaciocca canescente rupestre
Violaciocca quarantina rupestre
Violaciocca rossa rupestre
Violaciocca rupestre
(DE) Garten-Levkoje
(FR) Giroflée des jardins
(ES) Alhelí encarnado
(EN) Hoary stock

Descrizione modifica

La violacciocca è alta 30-60 cm, ha il fusto cilindrico, rigido, contorto e legnoso alla base, con cicatrici delle foglie degli anni precedenti. La pelosità va dal glabrescente al bianco-tomentoso per peli ramificati, a volte con rari peli ghiandolari.

Le foglie sono di colore cenere, lanceolate (1-3 × 5-12 cm) e vellutate; il margine è intero o con denti ottusi. Sono a volte presenti lacinie basali ottuse, oppure le foglie possono presentarsi sinuate, ondulate o pennatosette.

Il fiore è composto da un calice di quattro sepali di 9-15 mm bordati di violetto e piegati a sacco nella parte inferiore; una corolla di quattro petali violetti, spatolati, lunghi 17-24 mm, con larghezza massima di 8 mm. Fiorisce da marzo a maggio.

Il frutto è una siliqua appiattita lunga 60-100 mm e larga 3 mm, con apice acuto e due bitorzoli laterali che si notato soprattutto prima della maturazione. È sorretta da un peduncolo di 10-20 mm.

Distribuzione e habitat modifica

La violacciocca predilige suoli calcarei, e cresce spesso su rupi a picco sul mare, o su vecchi muri. È una pianta del litorale, ma si può trovare, naturalizzata, anche nell'entroterra fino a 600 m di altitudine.

È una pianta steno-mediterranea, diffusa cioè lungo le coste del mar Mediterraneo, all'incirca nell'areale dell'olivo. In Italia è comune lungo tutta la costa tirrenica, dalla Liguria alla Calabria, lungo le coste del mar Ionio e Adriatico a sud del Conero, e sulle isole. In altre parti d'Italia si trovano individui coltivati, o sfuggiti alla coltivazione e naturalizzati.

Tassonomia modifica

In Italia esistono due sottospecie di Matthiola incana: la sottospecie incana e la sottospecie rupestris.

  • M. incana subsp. incana: è la sottospecie più diffusa, si riconosce dalle foglie inferiori ad apice acuto, larghe al massimo 22 mm, dal tomento color cenere e dalla lunghezza dei sepali (9-13 mm);
  • M. incana subsp. rupestris (Rafin.) Nyman: si trova raramente, in Sicilia, nelle isole Egadi e a Gozo (Stato di Malta), si distingue dalla sottospecie nominale per le foglie inferiori ad apice acuto e larghe anche 20-40 mm, dalla scarsità di peli e dai sepali che sono lunghi 11-15 mm.

Sull'isola di Pantelleria è presente una varietà di M. incana (M. incana var. pulchella (Tineo) Fiori) caratterizzata da una particolare abbondanza di peli ghiandolari.

Usi modifica

Si coltiva in piena terra per l'ornamento primaverile dei giardini oppure in vaso; si utilizzano anche i fiori recisi. È molto indicata per le fessure degli scogli delle località marine. Le varietà coltivate, per lo più annuali, possono avere fiori di diversi colori (bianco, rosa, rosso o violetto), diverso periodo di fioritura o fiore con petali raddoppiati.

Altre notizie modifica

La violacciocca è il simbolo della bellezza durevole.

La violacciocca, insieme all'euforbia, è la pianta maggiormente citata da Grazia Deledda nel suo celebre romanzo Canne al vento, ambientato a Galtellì, in Sardegna.

Note modifica

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "violacciocca", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ (EN) Matthiola incana (L.) W.T.Aiton, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 19 febbraio 2021.

Bibliografia modifica

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