Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione)

album degli Offlaga Disco Pax del 2005

Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione) è il primo album dei reggiani Offlaga Disco Pax uscito nel 2006 per la Santeria/Audioglobe[1].

Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione)
album in studio
ArtistaOfflaga Disco Pax
Pubblicazione7 marzo 2005
Durata68:08
Dischi1
Tracce9 + 1 ghost track
GenereNew wave
Musica elettronica
EtichettaSanteria/Audioglobe
Produttore 
Registrazione 
FormatiCD, LP
NoteVersione in vinile uscita nell'ottobre 2006
Offlaga Disco Pax - cronologia
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(2008)

L'album modifica

I testi delle canzoni sono recitati, non cantati, dal "cantante" e paroliere del gruppo Max Collini, ex militante del PCI classe 1967 con alcuni comizi alle spalle in gioventù. Per questa peculiarità sono stati superficialmente paragonati ai Massimo Volume, altro gruppo italiano dai testi recitati ma dalle caratteristiche molto diverse.

I testi ironici, malinconici, divertenti, sono recitati su basi musicali dalle sonorità new wave tipiche degli anni ottanta che si rifanno a quelle di gruppi come Depeche Mode, New Order, Kraftwerk o dei gruppi di Giovanni Lindo Ferretti. I temi trattati sono storie (quasi) tutte vere di amore, invidia, rassegnazione, malinconia, nostalgia verso un passato che non c'è più.

L'album è presente nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia alla posizione numero 23.[2]

Il titolo modifica

Il titolo dell'album è stato "rubato" ad Arturo Bertoldi, scrittore reggiano amico di Collini.[3][4]

Di seguito alcune dichiarazioni di Collini a tal proposito:

«“Socialismo Tascabile” è una definizione meravigliosa, l’abbiamo rubata ad un nostro amico, Arturo Bertoldi, che è anche l’autore di “Cinnamon”. Credo che l’unione di questi due termini sia spettacolare: da una parte un concetto epocale come il socialismo, che ha segnato centocinquanta anni di storia, dall’altra parte, invece, uno moderno che non c'entra molto. Quindi l’aspetto minimale che incontra quello ideologico. Evitando qualsiasi aspetto pedagogico, il nostro resta pur sempre un disco di storie e non di storia.[3]»

«"Socialismo Tascabile" è una definizione perfetta nella sua sintesi che abbiamo rubato ad Arturo Bertoldi, che è anche l'autore del testo di "Cinnamon", testo che io ho solo accorciato un po' rispetto alla sua versione originale. In due parole, esprime nitidamente l'anima del disco, che è un disco minimale, emotivo, ironico e a suo modo politico. Un concetto epocale come il Socialismo ridotto al comodo formato digipack del nostro album. Sì, lo sappiamo, abbiamo la faccia come il culo...[4]»

«L’idea nasce da una intuizione di Arturo Bertoldi che abbiamo fatto nostra. Arturo è un mio coetaneo, un grande amico e compagno nella militanza politica negli anni ottanta. Quando fondò, con spirito situazionista, il Movimento per il Socialismo Tascabile, ne divenni istantaneamente un adepto. L’accostamento di una parola così universale e importante, evocativa di una intera epoca e di un secolo e mezzo di storia, a un aggettivo più leggero e del tutto fuori scala rispetto alla prima, genera un cortocircuito che la dice lunga su ciò che animava e anima ancora le nostre intenzioni.[5]»

I brani modifica

1. Kappler

Pezzo autobiografico in due accordi ambientato nel 1986, anno in cui Collini consegue la maturità. La storia riguarda il suo docente di agraria, soprannominato Kappler per il suo abito e il suo stile, che fa tornare alla mente il professor Malipiero di gaberiana memoria.

2. Enver

È il brano dal testo considerato più "ermetico" dell'album. Il titolo, che si riferisce ad Enver Hoxha, dittatore dell'Albania, deriva in realtà da una citazione all'interno del testo della canzone Un'emozione da poco di Anna Oxa (il cui vero nome è appunto Anna Hoxha). È uno dei due pezzi del disco incisi con una batteria vera, suonata da Francesco Donadello degli amici Giardini di Mirò.

3. Khmer rossa

1986: arriva Ylenia, quattordicenne che "si era data all'idea, un po' estemporanea, di cambiare il mondo". Il parlato di Collini si sovrappone ad un tipico tempo di valzer in tre quarti per sintetizzatore e batteria elettronica e alla traduzione in lingua rumena del testo.

4. Cinnamon

La nostalgia per le chewing gum alla cannella. TeleCapodistria e il riflusso. Possono i chewing gum raccontare i cambiamenti della società? Lo spiega questo brano, una sorta di cover, in quanto il testo non è di Collini, ma è tratto dal racconto “Il Piccolo Consumatore” dello scrittore reggiano Arturo Bertoldi, che militava con Collini nel PCI.[6] Il giro di basso è una palese citazione di Allarme dei CCCP Fedeli alla linea, pezzo dell'album Affinità-divergenze (1986). Nel brano vengono menzionate le gomme danesi Stimorol.

5. Tono metallico standard

Quinta traccia, caratterizzata da sonorità industrial, sul tema alternativi dei miei coglioni, espressione ormai diventata gergale tra gli appassionati di indie rock italiano. Al termine del brano, gli Offlaga giungono perfino ad autocensurarsi quando, parlando di un video musicale coprono il nome del gruppo con un "beep". Il gruppo in questione è quello dei Julie's Haircut, del quale comunque Collini parla in termini elogiativi, confessando di essere stato decisamente "cattivo" nel citarli. Citazione per Mark Lanegan e i Dead Kennedys. La base con la quale inizia la canzone è la stessa della cover di "When The Music's Over", dei Doors, contenuta nell'Ep "Dressed to Kill" (1981), dei Gaznevada.

«Ci siamo chiariti subito al punto che nella canzone c’è il bip proprio perché non aveva senso mettere il nome e siamo tutti amici di questa persona seppure anche lì la leggenda vorrebbe che noi c’incontrassimo per strada e ci sputassimo in faccia, in realtà ridacchiamo parecchio di questa cosa qua. Io e il soggetto siamo amici su Facebook, Enrico ha avuto occasione di suonare con loro, insomma non esiste e non è mai esistita nessuna faida, ma a qualcuno piace pensarlo e che lo pensi![7]»

«È stato un episodio mio personale assolutamente marginale, che io ho un po’ esagerato quando ho scritto il racconto, come gli altri scritto ben prima che nascesse il gruppo. Ho enfatizzato un po’ la storia per renderlo più divertente e con quella persona (che non ritengo di dover nominare adesso) i rapporti sono assolutamente sereni e tranquilli, ci siamo chiariti a suo tempo, ma è stata veramente una cosa stupida che io ho amplificato per rendere più divertente la cosa. Più o meno la vicenda è quella lì, ma chi se ne frega! Voglio dire, è una cosa di nessuna rilevanza… Dopo è chiaro che siccome nel testo ci sono parole un po’ forti, e non sempre è evidente l’ironia che ci metto (e a parte che è una storia che parla più di me che dell’altro personaggio ) qualcuno ha voluto leggerlo come un attacco… ognuno lo legga come vuole.[8]»

6. Tatranky

Ovvero Pacchetti tipo Loacker, ma molto più buoni. I Tatranky, un tempo fiore all'occhiello dell'industria dolciaria cecoslovacca, e allora prodotto di proprietà della Danone, ora Kraft, vengono eretti a simbolo dei cambiamenti avvenuti nell'Europa dell'est dopo la caduta dell'Unione Sovietica nel 1991. La rapsodia boema degli Offlaga è un epico pezzo di otto minuti, una sorta di Emilia paranoica degli anni 2000, dedicato alla Praga dei giorni nostri dove al Lucerna, celebre locale cittadino dove un tempo suonarono i Kraftwerk, oggi si balla al ritmo di Samantha Fox, i Modern Talking, Nik Kershaw e... Al Bano e Romina. La differenza, a volte astratta, tra un regime imposto con i carri armati ed uno imposto più sottilmente col dollaro, il marco, l'euro. Nella musica la new wave si fonde con sonorità tipiche del luogo, e la frase finale Ci hanno davvero preso tutto! è seguita da un assolo malinconico di tastiera.

7. Robespierre

Ho fatto l'esame di seconda elementare nel 1975, afferma Collini all'inizio del pezzo, il cui video ha fatto incetta di premi a livello di musica indipendente. Un pezzo quasi dance condito di piccoli ricordi di infanzia con la nostalgia per quel piccolo mondo antico fogazzaro: i Sandinisti, Space Invaders, Anna Oxa a Sanremo o il Toblerone, riferimento a Cioccolato IACP, pezzo del gruppo che verrà inserito nel secondo album, Bachelite. Un pensiero finale anche all'identità culturale di sinistra nella Reggio Emilia del dopoguerra attraverso una rassegna della toponomastica locale.

8. Piccola Pietroburgo

La piccola Pietroburgo è Cavriago, il paese natale di Orietta Berti, dove Lenin è ancor oggi il sindaco onorario. Quest'ultima affermazione è relativa ad una erronea convinzione di molti: in realtà non esistono al comune di Cavriago documenti ufficiali che confermano questa tesi. E poi la descrizione del paese, il suo circolo culturale, la sua piazza Lenin con la statua che ha pure lacrimato.

9. De Fonseca

L'ultimo pezzo del disco racconta l'amara conclusione di una storia d'amore la cui immagine diventa una ciabatta di spugna. Al termine del brano alcuni minuti di silenzio anticipano una mini ghost track finale.

Tracce modifica

Tutti i brani sono di Collini/Fontanelli, eccetto dove indicato diversamente.

  1. Kappler (Collini/Carretti) (5:20)
  2. Enver (5:00)
  3. Khmer rossa (5:32)
  4. Cinnamon (4:24)
  5. Tono metallico standard (Collini/Carretti) (5:00)
  6. Tatranky (8:12)
  7. Robespierre (3:25)
  8. Piccola Pietroburgo (6:00)
  9. De Fonseca (Collini/Carretti) (25:15)

Formazione modifica

Altri musicisti modifica

Note modifica

  1. ^ Federico Guglielmi, Rock (in) italiano: 50 album fondamentali (2001-2010), in Mucchio Extra, Stemax Coop, #37 primavera 2012.
  2. ^ I 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone
  3. ^ a b http://www.ilcibicida.com/interviste/offlaga-disco-pax-racconti-socialisti-di-emilia-paranoica/
  4. ^ a b http://www.ondarock.it/interviste/offlagadiscopax.htm
  5. ^ https://metamagazineonline.blogspot.it/2011/07/offlaga-disco-pax-il-successo.html
  6. ^ http://www.iyezine.com/offlaga-disco-pax
  7. ^ Copia archiviata, su outsidersmusica.it. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2017).
  8. ^ Copia archiviata, su unmute.net. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2005).

Bibliografia modifica

  • Roberto Caselli e Stefano Gilardino, La storia del Rock in Italia. Protagonisti, album, concerti, luoghi: tutto quanto è stato rock dagli anni ’50 a oggi, Milano, Hoepli, 2019.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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