Strada degli Eroi

strada italiana

La strada degli Eroi è un tratto di strada carrabile del massiccio del Pasubio, nelle Prealpi vicentine, costruita in seguito alla prima guerra mondiale per dotare la zona sommitale del monte, zona Sacra alla Patria per decreto del 1922, di una via d'accesso sicura e agevole per i mezzi motorizzati.

Strada degli Eroi
A sinistra la strada degli Eroi; a destra la strada delle 52 gallerie
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione
Coordinate45°46′57″N 11°10′59.16″E / 45.7825°N 11.1831°E45.7825; 11.1831
Informazioni generali
Tipoinizialmente sentiero, ora rotabile ma chiusa al traffico
Costruzione1937-1938
CostruttoreGenio militare
Proprietario attualeComune di Valli del Pasubio tra la galleria D'Havet e il rifugio Papa. Comune di Vallarsa dal passo alla galleria D'Havet
Percorribilea piedi e in bicicletta, per i mezzi motorizzati solo per quelli autorizzati
Lunghezza10,4
InizioPian delle Fugazze
FineRifugio Achille Papa
Informazioni militari
UtilizzatoreRegio Esercito
Azioni di guerraprima guerra mondiale
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Strada degli Eroi
Tipo percorsoEx strada militare
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
  Veneto
ProvinciaProvincia di Trento
Provincia di Vicenza
ComuneVallarsa
Valli del Pasubio
Percorso
InizioPian delle Fugazze
FineRifugio Achille Papa
Lunghezza10,4 km
Altitudine max.1928 m s.l.m.
Altitudine min.1162 m s.l.m.
Dislivello766 m
Tipo superficiesterrato

Descrizione modifica

La strada degli Eroi vera e propria è il tratto lungo circa 2 chilometri che collega la Galleria Giuseppe d'Havet al rifugio Achille Papa, situato alle Porte del Pasubio, nel comune di Valli del Pasubio. Scavata sulla destra orografica delle pareti verticali a precipizio sull'impervia Val Canale, presenta un fondo naturale piuttosto dissestato.

Il nome deriva dal fatto che sulla parete rocciosa sono collocate delle targhe in onore delle 12 medaglie d'oro al valor militare che combatterono sul Pasubio durante la Grande Guerra.[1]

Per estensione con il termine di Strada degli Eroi ci si riferisce all'intera rotabile della Val Fieno, nel comune di Vallarsa, che sale dal Pian delle Fugazze (1162 m), al confine fra la provincia di Vicenza e di Trento, e arriva fino al rifugio Papa (1928 m).

L'intero tracciato rifugio Achille Papa - Pian delle Fugazze fa parte del sentiero Europeo E5 e del Sentiero della Pace.

La strada, chiusa al traffico motorizzato (d'estate vi sono dei bus navetta che fanno spola fra il Pian delle Fugazze e la Galleria d'Havet), è lunga nella sua interezza 10,4 chilometri, segnati da pietre miliari che ogni chilometro danno la distanza dall'inizio. Il fondo è naturale, tranne per alcuni tornanti asfaltati, con un percorso tortuoso nella Val Fieno per salire con pendenza piuttosto costante e mai particolarmente impegnativa, se non nel tratto finale prima della Galleria d'Havet, lunga poche decine di metri, che permette di passare nella Val Canale appena sotto il crinale dello spartiacque.

Durante il conflitto mondiale era solamente un sentiero e venne in seguito allargata per permettere un comodo accesso alla Zona Sacra, in alternativa della strada degli Scarubbi in cui la neve permane molto più a lungo a causa dell'esposizione a nord. I lavori, eseguiti dal Genio militare, iniziarono nel 1937 e la strada fu ufficialmente inaugurata il 26 giugno 1938.[2] Chiusa al traffico motorizzato negli anni ottanta a causa della pericolosità del tragitto soprattutto nel tratto finale, è oggi molto frequentata dagli escursionisti sia a piedi che in mountain bike. Rimane infatti una delle principali vie d'accesso alla sommità del massiccio del Pasubio, perché può essere percorsa anche da chi ha poca confidenza con la montagna.

Insieme alla strada degli Scarubbi rappresenta un eccellente percorso storico-culturale per chi pratica la mountain bike.

Elenco delle 12 medaglie d'oro menzionate nella strada degli Eroi modifica

[N 1][3]

grado nome nato a reparto luogo di morte data di morte
tenente Cesare Battisti[4] Trento Battaglione Alpini Vicenza Trento[N 2] 12 luglio 1916
capitano Aldo Beltricco[5] San Damiano (CN) Battaglione Alpini Aosta Costone di Lora 10 settembre 1916
bersagliere Torquato Cardelli Sant'Ermo (PI) 7º Battaglione Bersaglieri ciclisti Alpe di Cosmagnon 10 ottobre 1916
tenente Umberto Cerboni Roma 80º Reggimento Fanteria Brigata Roma Trambileno 17 maggio 1916
maggiore Felice Chiarle Peschiera del Garda (VR) 17º gruppo Artiglieri di montagna Trambileno 18 maggio 1916
sottotenente Fabio Filzi Pisino d'Istria Battaglione Alpini Vicenza Trento[N 3] 12 luglio 1916
colonnello Antonio Gioppi Sermide (MN) 6º Gruppo Alpini Schio[N 4] 14 ottobre 1916
sottotenente Giordano Ottolini Milano 71º Reggimento fanteria Brigata Puglie Monte Spil 30 giugno 1916
maggiore Mario Rossani Cassano delle Murge (BA) 2º Reggimento Genio Zappatori Monte Corno di Vallarsa 27 giugno 1918
colonnello Edoardo Suarez Napoli 217º Reggimento Fanteria Brigata Volturno Val di Foxi 29 giugno 1916
sottotenente Ferdinando Urli Steierdorf (Austria-Ungheria)[N 5] Battaglione Alpini Aosta Dente Austriaco 18 ottobre 1916
tenente Carlo Sabatini Alessandria III-V Reparto d'assalto Roma[N 6] 23 marzo 1969

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

Note modifica

  1. ^ Principali Vie d’Accesso, su ossariodelpasubio.it. URL consultato il 3 settembre 2018.
  2. ^ Pieropan-Baldi, p. 27.
  3. ^ Ceola 1993, pp. 232-235.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare - Cesare Battisti, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 30-5-2008.
  5. ^ Medaglia d'oro al valor militare - Aldo Beltricco, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 30-5-2008.

Annotazioni modifica

  1. ^ Elencati nell'ordine in cui si trovano dalla Galleria d'Havet al Rifugio Papa
  2. ^ Fu catturato dagli austro-ungarici il 10 luglio 1916 sul Monte Corno di Vallarsa e condannato a morte per tradimento.
  3. ^ Fu catturato dagli austro-ungarici insieme con Cesare Battisti il 10 luglio 1916 sul Monte Corno di Vallarsa e condannato a morte per tradimento.
  4. ^ Morì in ospedale in seguito a ferite riportate in combattimento sul Pasubio.
  5. ^ Il padre emigrò per motivi di lavoro.
  6. ^ Unico decorato non morto in guerra. Fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare il 3 luglio 1918 per la conquista del Monte Corno di Vallarsa il 13 maggio 1918.

Bibliografia modifica

  • Mario Ceola, Pasubio eroico (ristampa anastatica), Rovereto, Museo storico italiano della guerra, 1993, ISBN non esistente.
  • Gianni Pieropan e Luca Baldi, Guida al Pasubio: Escursioni – Itinerari storici – Gallerie – La grande guerra – La storia alpinistica, Trento, Panorama, s.d., ISBN non esistente.
  • Terenzio Sartore e Gianni Conforto, CAI di Schio: Cento anni. Uomini e montagne dal 1892 al 1992, Schio, Club Alpino Italiano Sezione di Schio, 1992, ISBN non esistente.

Voci correlate modifica

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