Viadanica

comune italiano

Viadanica [viaˈdaːnika] (Idànga [iˈdaŋɡa] o Viadànega [vjaˈdanɛɡa] in dialetto bergamasco[5]), è un comune italiano di 1 110 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia.

Viadanica
comune
Viadanica – Stemma
Viadanica – Bandiera
Viadanica – Veduta
Viadanica – Veduta
La parrocchiale di San Giovanni Battista
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoAngelo Vegini (lista civica Per Viadanica) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°41′N 9°58′E / 45.683333°N 9.966667°E45.683333; 9.966667 (Viadanica)
Altitudine336 m s.l.m.
Superficie5,45 km²
Abitanti1 111[2] (31-5-2021)
Densità203,85 ab./km²
Frazioninessuna[1];

vedi elenco contrade

Comuni confinantiAdrara San Martino, Predore, Sarnico, Vigolo
Altre informazioni
Cod. postale24060
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016235
Cod. catastaleL827
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 547 GG[4]
Nome abitantiviadanichesi
Patronosan Giovanni Battista e sant'Alessandro
Giorno festivo24 giugno e 26 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Viadanica
Viadanica
Viadanica – Mappa
Viadanica – Mappa
Posizione del comune di Viadanica nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Situato nella piccola valle che, percorsa dal torrente Guerna si dirama dall'alta Valcalepio fino a raggiungere i colli di San Fermo e dista circa 30 chilometri a est dal capoluogo orobico. Il comune fa parte della Comunità montana dei Laghi Bergamaschi.

Storia modifica

Nonostante si trovi nei pressi del monte Bronzone, nelle cui vicinanze si trovavano numerose miniere di ferro utilizzate in epoca celtica e romana, la storia del paese ha un'origine abbastanza recente, risalente al Medioevo.

Sono infatti databili attorno al XII secolo i primi documenti che attestano l'esistenza del borgo di Viadanica, che è composto da numerose contrade sparse sulla collina senza che esista un vero e proprio centro storico. Il centro abitato si sviluppò in particolare modo in epoca medievale in località Capra, attorno alla chiesa parrocchiale.

Tuttavia recenti studi vorrebbero far risalire all'epoca longobarda o addirittura al tardo impero romano (come indicherebbe il suffisso del toponimo) i primi segni della presenza umana, come testimoniato da un piccolo luogo di culto intitolato a sant'Alessandro, sicuramente antecedente al IX secolo.

Successivamente l'intera provincia di Bergamo fu sconvolta dalle lotte fratricide tra le fazioni guelfa e ghibellina tanto che nella zona, precedentemente interessata soltanto da piccoli insediamenti abitativi sparsi, si verificò una notevole immigrazione di gruppi di persone in fuga che cercavano riparo in queste zone isolate e tranquille. Ben presto però la situazione si fece pesante anche qui, tanto che vennero costruite numerose fortificazioni e torri difensive al fine di proteggere i traffici locali e gli abitanti del borgo dalle incursioni.

Inizialmente assegnate alla diocesi di Bergamo, queste terre passarono nel corso del XIV secolo sotto il dominio della famiglia dei Calepio, che prese possesso di quasi tutta l'omonima valle. Il secolo successivo vide l'arrivo della Repubblica di Venezia che pose definitivamente termine alle lotte di fazione. Fu un periodo di calma, in cui Viadanica ritrovò la tranquillità e vide rifiorire le attività economiche, con un conseguente incremento demografico.

Durante i secoli successivi non si verificarono avvenimenti di rilievo per la comunità, che fu riguardata solo marginalmente dagli avvicendamenti tra la dominazione francese e quella austro-ungarica, fino all'avvento del Regno d'Italia nel 1859.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Viadanica sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 giugno 2007.[6]

«D'argento, alle due torri di rosso, mattonate di nero, merlate alla ghibellina di tre, una accanto all'altra, fondate sulla pianura erbosa di verde, aperte e finestrate di verde, accollate da due piante di viti d'oro, una e una, ognuna fruttata di due, pampinosa di due, dello stesso, nodrite nella pianura, entranti nelle porte e nelle finestre, uscenti a sinistra e a destra e desinenti con i cirri fra i merli, esse torri caricanti il monte Bronzone, altissimo e uscente dai fianchi, di verde, fondato sulla pianura. Ornamenti esteriori da Comune.»

La presenza delle due torri testimonia il fatto che in epoca medioevale la zona costituiva un sistema fortificato a controllo dei traffici locali.[7]

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Il territorio è inserito in un contesto naturalistico che offre la possibilità di numerose escursioni sulle propaggini circostanti, tra cui spiccano il monte Bronzone e il colle Cambline che regalano un'ottima panoramica sul lago d'Iseo e le zone circostanti.

Sono inoltre ancora presenti edifici storici di epoca medievale, tra cui quelli posti in contrada Capra ed in località Lerano e Giogo, poste a monte del territorio comunale, dove spiccano due torri.

In ambito religioso riveste notevole importanza la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e Sant'Alessandro Martire che, risalente al XVI secolo, presenta opere di grande spessore artistico, tra le quali spicca la pala di Palma il Giovane raffigurante la Presentazione di Gesù, nonché due statue in legno di Andrea Fantoni. La chiesa è sede dell'omonima parrocchia afferente alla comunità ecclesiastica territoriale sebino val Calepio, diocesi di Bergamo.

È inoltre degna di menzione la sopra citata chiesa romanica di Sant'Alessandro, situata in località Canzanica facente parte della parrocchia di Viadanica ma territorio di Adrara San Martino. La struttura originaria venne costruita nel IX secolo, di cui rimangono parti delle pareti e della muratura. A ristrutturazioni effettuate nel basso Medioevo risalgono invece l'abside in stile romanico e la torre campanaria, che non hanno snaturato la struttura dell'edificio, al cui interno fanno bella mostra di sé alcuni affreschi eseguiti tra il XIV ed il XV secolo. Recentemente sottoposto ad un attento restauro, è stato dichiarato monumento nazionale.

Nel territorio sono presenti anche la Chiesa di San Rocco, in località Lerano, e la cappella di San Girolamo Miani, nella contrada Bustosede.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Geografia antropica modifica

Secondo lo Statuto comunale[1], la circoscrizione territoriale non comprende frazioni. Il centro abitato è infatti suddiviso nelle seguenti contrade[1]:

  • Capra (sede comunale)
  • Bustosede
  • Riva
  • Rasetti
  • Sorti
  • Finaletto
  • Lerano
  • Dosso
  • Colognola
  • Giogo
  • Pietra

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Silvano Paris Lista civica Sindaco
8 giugno 2009 in carica Angelo Vegini Lista civica - Per Viadanica Sindaco

Note modifica

  1. ^ a b c Comune di Viadanica - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. ^ Viadanica (Bergamo) D.P.R. 08.06.2007 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 28 settembre 2021.
  7. ^ Viadanica, su Stemmi dei comuni bergamaschi. URL consultato il 28 settembre 2021.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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Collegamenti esterni modifica

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