Stazione di Carrara Monterosso
La stazione di Carrara Monterosso,[1] chiamata comunemente anche stazione centrale di Monterosso,[2][3] era una stazione ferroviaria posta sulla ferrovia Marmifera Privata di Carrara. Inaugurata nel 1876, essa si trovava circa un chilometro prima di Miseglia Inferiore, sulle cave di Carrara.
Carrara Monterosso stazione ferroviaria | |
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Una vista dello scalo di Carrara Monterosso nei primi anni del 1900 | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Carrara, località Monterosso |
Coordinate | 44°04′50.34″N 10°06′09.68″E / 44.080649°N 10.102689°E |
Linee | Marmifera |
Storia | |
Stato attuale | smantellato |
Attivazione | 1876 |
Soppressione | 1964 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, passante |
Binari | 5 |
Gestori | Società della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara |
Operatori | Società della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara |
Dintorni | Carrara centro |
Storia modifica
La stazione venne inaugurata il 19 agosto 1876, in concomitanza all'apertura al servizio dei primi due tronchi della ferrovia.[1][3][4] Monterosso era posta nel tratto Carrara San Martino-Miseglia Inferiore, da qui poi si diramavano i tracciati per Canalie, Torano e Piastra.[1]
Nel 1893 viene limitato il servizio di corrispondenza in partenza al trasporto dei marmi.[5][6]
La stazione operò fino al 15 maggio 1964, anno in cui la ferrovia fu soppressa a causa della concorrenza su gomma.[7]
Strutture e impianti modifica
Lo scalo era composto da un fabbricato di servizio, da un piano caricatore, da un magazzino, da diversi altri edifici tra cui anche delle rimesse locomotive, da una torre dell'acqua e da 5 binari passanti.
Della stazione al 2014 non rimane più nulla, tutti gli edifici sono stati smantellati e sul piano del ferro vi è ora un parcheggio.
Movimento modifica
Il traffico che caratterizzava l'impianto è stato esclusivamente merci, dato che sulla linea non si effettuava servizio viaggiatori.
Note modifica
- ^ a b c Albertosi.
- ^ Cristina Purger Lattanzi, Lizzatura & Marmifera, Carrara, Società Editrice Apuana, 1997, p. 126.
- ^ a b Pieri, op. cit.
- ^ La Marmifera.
- ^ Bollettino dei trasporti e dei viaggi in ferrovia, op. cit.
- ^ Rivista generale delle ferrovie e dei lavori pubblici, op. cit.
- ^ Annalisa Giovani, Stefano Maggi, Muoversi in Toscana. Ferrovie e trasporti dal Granducato alla Regione, op. cit.
Bibliografia modifica
- Rivista generale delle ferrovie e dei lavori pubblici, 1884.
- Bollettino dei trasporti e dei viaggi in ferrovia, 1893.
- Mario Pieri, I marmi d'Italia: graniti e pietre ornamentali: mineralogia, geologia, tecnologia e merceologia dei marmi, analisi chimica e microscopica di 110 esemplari, le pigmentazioni coloranti nei marmi, la formazione di macchie deturpanti, i marmi antichi analizzati, Hoepli, 1964.
- Annalisa Giovani e Stefano Maggi, Muoversi in Toscana. Ferrovie e trasporti dal Granducato alla Regione, Bologna, Il Mulino, 2005, ISBN 88-15-10814-9.
Voci correlate modifica
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Carrara Monterosso
Collegamenti esterni modifica
- Luigi Lavagnini, Carrara nella leggenda e nella storia, su google.it, Società Editrice Italiana Demetra, 1962. URL consultato il 30 luglio 2021.
- La Marmifera (PDF), su carraraonline.com. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
- Claudia Albertosi, Caratteri morfologici e tipologici della città antica di Carrara e delle sue relazioni con il territorio (PDF), su legambientecarrara.it, Università degli Studi di Firenze, anno accademico 2003/2004.
- La ferrovia del marmo - Il lavoro raccontato-Intoscana.it, su blog.intoscana.it. URL consultato il 21 giugno 2014 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).