Théodore Deck, oppure Joseph Théodore Deck (Guebwiller, 2 gennaio 1823Parigi, 15 maggio 1891), è stato un ceramista francese.

Théodore Deck

Biografia modifica

 
Vaso, Musée des Arts décoratifs, de la Faïence et de la Mode a Marsiglia

Figlio di Richard Deck, tintore di seta e di Marguerite Hach, Joseph Théodore Deck sin da piccolo si appassionò alla chimica e alle scienze fisiche. Quando terminò la scuola elementare, trascorse tre anni al college di La Chapelle-Sous-Rougemont, vicino a Belfort. La morte del padre nel 1840 lo costrinse a tornare nella sua città natale e rilevare l'azienda di famiglia, che però non ebbe successo.

Dopo aver imparato l'arte della ceramica lavorando in una fabbrica di Strasburgo, viaggiò a lungo in Europa per perfezionare le sue conoscenze, soprattutto in Germania e in Austria.[1]

Una volta rientrato in Patria nel 1856, si fermò a Parigi, dove aprì una fabbrica di ceramiche che diventò presto celebre.[1]

Nel 1861, al Salon des arts et industries de Paris, che si tenne sugli Champs-Élysées, Théodore Deck espose per la prima volta le sue opere: si tratta di pezzi con una decorazione a intarsio chiamata "Henri II" e altri, e in quella occasione vinse anche una medaglia d'argento. L'anno successivo, durante l'Esposizione Universale del 1862 a Londra, entusiasmò i clienti inglesi.

Dal 1887 fino alla sua morte guidò la Manufacture nationale de Sèvres, celebre per la produzione di porcellane e svolse a Sèvres anche l'attività di insegnante.[1]

La produzione di Deck aderì fondamentalmente a quell'eclettismo diffusosi nell'arte ceramica in Europa nell'Ottocento, subito dopo il tramonto del gusto neoclassico.[1]

Deck si distinse per i suoi studi versatili e per la riproduzione di stili diversi ed è divenuto famoso soprattutto per le sue 'faenze' rinascimentali, per le sue ceramiche di tipo persiano e le sue porcellane ispirate a quelle cinesi.[1]

Proprio dallo studio della ceramica persiana trasse l'ispirazione per la tinta blu-verde che porta il suo nome (blu di Deck).[1]

Opere modifica

Esposizioni modifica

  • Exposition universelle del 1855 a Parigi;
  • Exposition universelle del 1862 a Londres;
  • Exposition des arts industriels del 1864;
  • Exposition universelle del 1873 a Vienna;
  • Exposition de l'union centrale des Arts décoratifs del 1874
  • Exposition universelle del 1878 a Parigi;
  • Exposition universelle del 1889 a Parigi;
  • « Théodore Deck 1823-1891 », Guebwiller, Musée Théodore Deck, 1990-1991;
  • « Théodore Deck ou l'éclat des émaux, 1823-1891 », Marsiglia, Centre de la Vieille Charité, 1994.

Collaboratori modifica

  • Frank Myers Boggs, pittore;
  • Albert Anker, pittore;
  • Emmanuel Benner, pittore;
  • Jean Benner, pittore;
  • Louis-Robert Carrier-Belleuse, pittore e scultore;
  • Frank Myers Boggs, pittore e incisore;
  • Raphaël Collin, pittore;
  • Jean Charles Davillier;
  • Éléonore Escallier, pittore;
  • Eugène Gluck, pittore;
  • Louis Hamon, pittore;
  • Paul César Helleu, pittore;
  • Amédée Jullien, pittore;
  • Joseph Ranvier, pittore;
  • Émile-Auguste Reiber, pittore.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Deck, Théodore, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 111.

Bibliografia modifica

  • (EN) C. B. Carter e M. G. Norton, Ceramic materials: Science and engineering, Springer, 2007.
  • (FR) Jules Antoine Castagnary, Théodore Deck, in Revue Alsacienne, 1880, pp. 337-345.
  • Daniela Di Castro e Roberto Valeriani, Il valore delle porcellane europee, Umberto Allemandi Editore, 1985.
  • G. P. Emiliani e F. Corbara, Tecnologia Ceramica "Le Materie Prime", I, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., 1999.
  • G. P. Emiliani e F. Corbara, Tecnologia Ceramica "Le Lavorazioni", II, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., 1999.
  • G. P. Emiliani e F. Corbara, Tecnologia Ceramica "Le Tipologie", III, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., 2001.
  • (FR) Christine Lahaussois, La céramique, Massin, 2000.
  • (FR) André Girodie in , 1903, vol. V, no 11, 10 p., Biographies alsaciennes : Théodore Deck, in Revue Alsacienne illustrée, V, n. 11, 1903, p. 10.
  • (FR) André Girodie, Un céramiste alsacien : Théodore Deck, Nancy, Art & Industrie, 1912.
  • (FR) Antoinette Faÿ-Hallé, Françoise Fournière e Brigitte Grenier, Théodore Deck ou L'éclat des émaux, 1823-1891, Marsiglia, Musées de Marseille, 1994, p. 143.
  • (FR) Sandor Kuthy, Albert Anker, faiences, en collaboration avec Théodore Deck, Losanna, Marguerat, 1985, p. 10.
  • (DE) P. Rada, Die Technik der Keramik, Dausien, 1989.

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