The Drift è il tredicesimo album in studio del cantautore statunitense Scott Walker. Distribuito l'8 maggio 2006 dall'etichetta discografica 4AD[1], ha raggiunto la posizione numero 51 della Official Albums Chart. Non ne sono stati estratti singoli e si tratta della prima pubblicazione del cantante dopo undici anni di silenzio (se si esclude la colonna sonora del film Pola X di Leos Carax), e soltanto la terza dallo scioglimento dei The Walker Brothers nel 1978.

The Drift
album in studio
ArtistaScott Walker
Pubblicazione8 maggio 2006
Durata68:48
Dischi1
Tracce10
GenereMusica sperimentale
Etichetta4AD
ProduttoreScott Walker, Peter Walsh
RegistrazioneTra il giugno 2004 e novembre 2005 presso i Metropolis Studios, Chiswick, Londra, e AIR Studios, Hampstead, Londra
Scott Walker - cronologia
Album precedente
(1999)

Walker realizzò lentamente tutti i brani durante il decennio che seguì il rilascio di Tilt,[2] iniziando con Cue (la prima composizione lunga ad essere poi completata). Una prima versione di Buzzers era già stata presentata al festival Meltdown il 17 giugno 2000 con il titolo Thimble Rigging. Le sessioni di registrazione durarono 17 mesi ed avvennero presso i Metropolis Studios a Chiswick, Londra, con un'orchestra registrata in un giorno presso gli AIR Studios di George Martin a Hampstead, sempre a Londra. Lodato dalla critica, l'album è stato pubblicato come LP e CD nel maggio 2006. L'artwork per la copertina è stato ideato da Vaughan Oliver alla v23 con l'assistenza di Chris Bigg e la fotografia di Marc Atkins.

Il disco modifica

The Drift è, come già accennato, il primo album in studio costituito da materiale originale da Tilt del 1995, col quale tra l'altro forma una "trilogia" che si concluderà nel 2012 con Bish Bosch.[3] Negli anni trascorsi tra le due opere, Walker realizzò sia alcuni strumentali per la colonna sonora di Pola X e altri pezzi per film, come una cover di I Threw It All Away di Bob Dylan per To Have & to Hold (diretto da John Hillcoat) e Only Myself to Blame per Il mondo non basta, e sia svariate antologie di materiale già edito, tra cui il box set 5 Easy Pieces.

The Drift è stato citato da molti critici e fan come un'opera inquietante e complessa che si discosta dagli album precedenti del cantante pur rimanendo fedele alle sue radici sperimentali. L'interprete francese Vanessa Contenay-Quinones appare nel ruolo di Clara Petacci su Clara. Il sound ed il soggetto tematico sono inesorabilmente oscuri e spaventosi e sono spesso resi giustapponendo sezioni silenziose con rumori improvvisi per indurre disagio nell'ascoltatore. Temi trattati sono la tortura, la malattia, l'11 settembre 2001, Elvis Presley (e il suo gemello nato morto, Jesse Garon Presley), ed il massacro di Srebrenica.[4][5]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic      1
BrainwashedFavorevole 3 maggio 2006
TelegraphFavorevole 6 maggio 2006
The Guardian      5 maggio 2006
The Independent      5 maggio 2006
Mojo      p.102, #151
musicOMH      Maggio 2006 2006
New YorkFavorevole 8 maggio 2006
The Observer      23 aprile 2006
Pitchfork9.0/10 9 maggio 2006
PlayLouder      15 maggio 2006
PopMatters           10 maggio 2006
The Times      6 maggio 2006
UncutFavorevole 10 maggio 2006
Yahoo! Music           15 maggio 2006

Lista delle tracce modifica

Testi e musiche di Scott Walker, ad eccezione di Psoriatic (Scott Walker/Bob Carleton).

  1. Cossacks Are – 4:32
  2. Clara – 12:43
  3. Jesse – 6:28
  4. Jolson and Jones – 7:45
  5. Cue – 10:27
  6. Hand Me Ups – 5:49
  7. Buzzers – 6:39
  8. Psoriatic – 5:51
  9. The Escape – 5:18
  10. A Lover Loves – 3:11

Formazione modifica

Note modifica

  1. ^ Scott Walker, su Chart Stats.com. URL consultato il 2 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2012).
  2. ^ Lewis Williams, Scott Walker - The Rhymes of Goodbye, 1ª ed., London, Plexus, 2006, p. 179, ISBN 0-85965-395-1.
  3. ^ Simon Hattenstone, Scott Walker: Brother beyond, in The Guardian, 23 novembre 2012. URL consultato il 2 febbraio 2018 (archiviato il 17 novembre 2016).
  4. ^ Ben Williams, Elvis Dreams of 9/11, in New York, 13 settembre 2016 (archiviato il 13 settembre 2016).
  5. ^ Rob Young, Interview with Scott Walker, in The Wire, n. 267, maggio 2006, pp. 24-29.

Collegamenti esterni modifica

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