Tram ATM serie 600

modello di tram in uso sulla rete di Milano

Le vetture tranviarie serie 600 dell'ATM di Milano erano una serie di vetture a due assi ordinate negli anni intorno alla prima guerra mondiale al fine di sostituire sulle linee più trafficate le vecchie vetture Edison.

Tram ATM serie 600
Vettura tranviaria a due assi
Vettura 609
Anni di costruzione 1924-1928
Anni di esercizio 1924-1967
Quantità prodotta 129
Costruttore Breda, Carminati & Toselli, OEFT, OM
Lunghezza 9.850 mm
Capacità 22 posti a sedere
53 posti in piedi
Scartamento 1.445 mm
Passo dei carrelli 2.800 mm
Massa in servizio 16,7 t
Massa a vuoto 11,8 t
Rodiggio Bo'
Velocità massima omologata 38 km/h
Tipo di motore CGE CT 136, TIBB GDTM 1303
Dati tratti da:
Cornolò, Severi, op. cit., pp. 84-85

Storia modifica

Progettate sulla base dei buoni risultati ottenuti dalle cosiddette vetture "sperimentali", costruite nel 1916-1917 da diverse industrie del settore, le 600 entrarono in servizio dopo la prima guerra mondiale in 129 unità, numerate da 601 a 729, con possibilità di essere accoppiate a rimorchi della serie 1300.

In origine bidirezionali, furono trasformate in monodirezionali tra il 1932 e il 1936. Nel 1934 dieci unità della serie rimasero distrutte in un incendio durante la fase di revisione e, pertanto, le stesse vennero ricostruite poco dopo con cassa metallica simile a quella delle Carrelli. Quattro unità, matricole 726 ÷ 729, passarono nel 1929 alla STEL, che le utilizzò per il servizio tranviario urbano di Monza e al quale rimasero adibite sino al 1956[1], anno in cui ritornarono sulla rete urbana milanese[2].

Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale trenta unità furono requisite e inviate in Germania (a Monaco di Baviera: dodici unità vennero acquistate definitivamente nel 1949 e utilizzate fino al 1959[3]), alcuni esemplari danneggiati vennero ricostruiti a cassa metallica e riclassificati nella serie 700; altre vetture furono utilizzate per costruire le articolate serie 4000, poi utilizzate anche sulle linee suburbane per Corsico e Niguarda[4].

Le 600 fecero servizio fino al 1967, quindi vennero radiate e demolite. Nel 1984 l'unità 700 è stata ricostruita nell'aspetto della serie 600, assumendo il numero 609; tale vettura fa parte del patrimonio storico tranviario ATM, del quale costituisce l'unità più vetusta, nonché l'unico tram biassiale ancora operativo sulla rete milanese[5][6].

Note modifica

  1. ^ Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980, pp. 178-179.
  2. ^ Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980, p. 261.
  3. ^ (DE) Martin Pabst, Die Münchner Tram. Geschichte, Linien, Fahrzeuge, Monaco di Baviera, GeraMond Verlag, 2010, p. 100, ISBN 978-3-86245-104-3. URL consultato il 16 gennaio 2024.
  4. ^ Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980, p. 213.
  5. ^ I segreti svelati delle Carrelli, in "medium.com/lineadiretta", ATM, 3 dicembre 2019.
  6. ^ Notizie flash, in "I Treni Oggi" n. 42 (settembre 1984), p. 4.

Bibliografia modifica

  • Giovanni Cornolò e Giuseppe Severi, Tram e tramvie a Milano 1840-1987, Milano, Azienda Trasporti Municipali, 1987, pp. 80-83.
  • Francesco Ogliari, Milano in tram. Storia del trasporto pubblico milanese, Milano, Hoepli, 2010, ISBN 978-88-203-4562-4, pp. 210–211.

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