Triade di Elefantina

La triade di Elefantina nella religione egizia è il gruppo formato da Khnum, Satet e Anuqet, divinità protettrici della città di Elefantina, situata nell'Alto Egitto su un'isola del fiume Nilo, di fronte ad Assuan.[1]

Naos votivo dedicato dall'artigiano Kasa alla triade di Elefantina. Museo Egizio di Torino, Cat. 2446.[1]

Khnum, dio criocefalo (a testa di ariete), oltre ad essere un dio creatore è anche protettore delle sorgenti del Nilo. Satet, compagna di Khnum, riconoscibile per le sue corna da antilope, è fortemente connessa all'inondazione annuale del Nilo. Infine, Anuqet, talvolta associata alla dea Hathor, figlia/sorella di Satet, è spesso rappresentata con indosso una grande corona di piume ed è la dea protettrice delle acque del Nilo e delle cateratte. L'intera triade è legata alle acque e alla piena del Nilo. Satet e Anuqet sono le divinità preposte a gestire il livello d'inondazione,[1] facendo in modo che non sia né troppo basso né troppo alto.

Ad Elefantina sono stati trovati templi dedicati a Khnum e alla dea Satet, ma il culto della triade non era esclusivo di questa zona. Dal villaggio operaio di Deir el-Medina, situato nei pressi dell'odierna città di Luxor, proviene un naos votivo dedicato alla triade di Elefantina. Il naos, conservato nel Museo Egizio di Torino, apparteneva a Kasa,[1] un abitante del villaggio, che aveva probabilmente qualche legame con la zona a sud del paese.

Nel naos di Kasa e in alcune lodi rivolte alla dea Satet e alla dea Anuqet è spesso nominata l'isola di Sehel, a sud di Elefantina. Per questo e per la presenza di un tempio dedicato alla dea Anuqet, si pensa che anche quest'isola fosse un centro di culto per la triade di Elefantina.

Note modifica

  1. ^ a b c d Collezione online - Naos votivo di Kasa, su collezioni.museoegizio.it. URL consultato il 15 aprile 2024.

Bibliografia modifica

  • (ES) Lorna Oakes, Lugares sagrados del Antiguo Egipto, Madrid: Edimat Libros, 2007, p. 140-141, ISBN 978-84-9764-959-9.

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