Tullio Porcelli (Napoli, 2 luglio 1914Sahà Bangia, 1º giugno 1940) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni di grande polizia coloniale in Africa Orientale Italiana.

Tullio Porcelli
NascitaNapoli, 2 luglio 1914
MorteSahà Bangia, 1 giugno 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1936-1940
GradoTenente di complemento
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Napoli il 2 luglio 1914, figlio di Oreste e Giovanna Forte.[1] Nel novembre 1935 fu ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali di complemento presso il 39º Reggimento fanteria di stanza a Salerno.[1] Divenuto sottotenente il 25 maggio 1936, fu assegnato in servizio al 3º Reggimento granatieri.[1] Trattenuto in servizio attivo, partiva per la Somalia italiana al seguito del 645º Ospedale da campo mobilitato per le esigenze di servizio dell'Africa Orientale Italiana il 10 gennaio 1937.[1] Nel luglio successivo passò alla dipendenze del Comando Forze Armate dell'Amara, assegnato al LXVII Battaglione coloniale.[1] Cadde in combattimento contro formazioni ribelli il 1 giugno 1940, poco tempo prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia.[1] Insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria, fu promosso postumo al grado di tenente con anzianità dal 31 dicembre 1938. Una via di Napoli è intitolata a lui e a suo fratello Nicola.

Onorificenze modifica

«Esempio fulgidissimo di alte virtù militari e di nobile spirito di sacrificio, riusciva con irrefrenabile slancio a travolgere ripetutamente forze ribelli soverchiantj in una lotta serrata di assalti e contrassalti. Ferito, continuava, con indomita ammirevole fierezza, a tener testa all’avversario, incitando ed animando gli ascari alla strenua resistenza e rinunziando ad ogni cura. Sanguinante ed estenuato, all’intimazione di resa da parte del nemico, raccolte le proprie forze, si lanciava con balzo leonino sull’avversario, alla testa del suo reparto, in un disperato corpo a corpo, finché, colpito una seconda volta a morte, si abbatteva al suolo incitando fino all’ultimo i propri uomini alla resistenza e additando loro, con invitto esempio, le vie luminose del dovere e del nobile eroico sacrificio. Sahà Bangia (Amara), 1º giugno 1940.[2]»
— Regio Decreto del 4 gennaio 1942.[3]

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ Tullio Porcelli, su Quirinale.it. URL consultato il 30 giugno 2021.
  3. ^ Registrato alla Corte dei conti il 26 marzo 1942, registro n.12 Africa Italiana, foglio n.129.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 383.
  • Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1993.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Porcelli, Tullio, su Combattenti Liberazione, aw. URL consultato il 2 luglio 2021.