Urocissa flavirostris

specie di uccello

La gazza beccodorato o gazza beccogiallo (Urocissa flavirostris (Blyth, 1846)) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Corvidae[2].

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Gazza beccodorato
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Corvida
Superfamiglia Corvoidea
Famiglia Corvidae
Genere Urocissa
Specie U. flavirostris
Nomenclatura binomiale
Urocissa flavirostris
(Blyth, 1846)

Etimologia modifica

Il nome scientifico della specie, flavirostris, deriva dal latino e significa "dal becco giallo", in riferimento alla colorazione del becco che non è rossa come nella maggior parte delle specie congenere: il nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.

Descrizione modifica

 
Esemplare al suolo.
 
Esemplare in volo in Bhutan.

Dimensioni modifica

Misura 55-61 cm di lunghezza (di cui fino a 46 spettano alla lunghissima coda), per 123-180 g di peso[3].

Aspetto modifica

Si tratta di uccelli dall'aspetto slanciato, muniti di testa arrotondata con lungo e forte becco conico dall'estremità adunca, ali lunghe e digitate, lunga coda (circa una volta e mezza il corpo) e zampe forti. Nel complesso, la gazza beccogiallo ricorda molto nell'aspetto e nel portamento l'affine gazza eurasiatica, dalla quale si distingue per la colorazione del corpo e la lunga coda: la somiglianza è ancora più evidente con le maggiormente affini gazza di Taiwan e soprattutto con la gazza blu, dalle quali si distingue per la colorazione del becco.

Il piumaggio è nero su testa e collo, fino alle spalle: dorso, ali e coda sono di colore blu, più scuro sulle ultime due parti, mentre petto, ventre e sottocoda sono di colore bianco-grigiastro con sfumature azzurrine. Le remiganti e le lunghe penne centrali della coda presentano punta bianca, mentre nella superficie inferiore delle altre penne della coda (anch'esse dalla punta bianca) tale punta è contornata da un'ampia banda nerastra: anche sulla nuca è presente una macchia triangolare biancastra, col vertice rivolto verso il basso.

Il becco (come intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico) è di colore giallo, mentre le zampe sono di colore rosso-arancio e gli occhi sono di colore bruno scuro.

Biologia modifica

 
Gruppo in natura.
 
Esemplare nel Bengala Occidentale.

Si tratta di uccelli dalle abitudini di vita essenzialmente diurne, che vivono in gruppetti di 7-8 individui generalmente a base familiare, non di rado associandosi ad altre specie dalle abitudini di vita similari (come l'affine gazza blu): le gazze beccogiallo passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo al suolo o fra gli alberi, facendo poi ritorno sul far della sera fra la vegetazione arborea.

La gazza beccodorato è un uccello vocale e chiassoso: questi uccelli comunicano attraverso una serie di richiami che vanno da versi aspri e gracchianti agli altri chioccolanti tipici delle gazze, passando per altri più caratteristici e di timbro fischiante.

Alimentazione modifica

 
Esemplare cerca il cibo al suolo nell'Uttarakhand.

Si tratta di uccelli onnivori, nella dieta dei quali la componente carnivoro/insettivora prevale su quella erbivoro/granivora: fra gli alimenti di origine animale si riscontra una grande varietà di insetti ed altri invertebrati, larve, uova e nidiacei reperiti razziando i nidi, topolini, lucertole, gechi e piccoli serpenti, mentre fra gli alimenti di origine vegetale vi sono frutta matura, bacche e granaglie.
Le gazze beccodorato sono inoltre solite rovistare fra i rifiuti alla ricerca di qualcosa di commestibile, oltre a ricavare cibo dalle carcasse (sia piluccando la carne esposta che gli insetti e le larve sopraggiunti).

Riproduzione modifica

La stagione riproduttiva di questi uccelli si estende da aprile a luglio[3]: si tratta di uccelli monogami, le cui coppie rimangono insieme per anni.

Il nido viene costruito da ambedue ai sessi ben al riparo fra il fogliame del ramo di un albero: si tratta di una struttura a coppa edificata con rametti e fibre vegetali, all'interno della quale la femmina depone 3-5 uova. Il colore di queste ultime è variabile dal giallino al bruno-ocra, più raramente azzurrino con presenza di variegature brune o rossicce, in genere più abbondanti sul polo ottuso dell'uovo.
La cova dura circa 17-18 giorni e viene portata avati dalla sola femmina, col maschio che si occupa di fare la guardia ai dintorni del nido e di reperire il cibo per sé e per la compagna intenta ad incubare le uova: i pulli, ciechi ed implumi alla schiusa, vengono accuditi e imbeccati da entrambi i genitori, e sono in grado d'involarsi attorno alla terza settimana di vita, pur non allontanandosi dal nido prima del mese e mezzo dalla schiusa.

Distribuzione e habitat modifica

 
Esemplare nel distretto di Kullu.
 
Esemplare a Dehradun.

La gazza beccogiallo occupa un areale che comprende gran parte delle pendici meridionali dell'Himalaya, da Hazara al confine fra Cina (Yunnan occidentale) e Birmania), attraverso il nord di Pakistan e India (Himachal Pradesh, Uttarakhand, Sikkim e Assam), il Kashmir, il Nepal, il Bhutan e il Tibet sud-orientale, a sud fino al Brahmaputra: due popolazioni disgiunte (corrispondenti ad altrettante sottospecie) sono inoltre presenti rispettivamente nell'area di confine fra Manipur e Birmania centro-occidentale (Chin Hills) e nel Tonchino nord-occidentale.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla foresta decidua temperata montana e submontana, a prevalenza di quercia e castagno, fra i 1500 ed i 3000 m di quota (sebbene soprattutto nella porzione orientale dell'areale sia più comune da osservare sopra i 1830 m di quota, [3].
Si tratta di uccelli tendenzialmente sedentari, tuttavia soprattutto nelle aree più in quota non è raro che essi tendano a scendere di quota per evitare i rigori dei mesi freddi[3].

Tassonomia modifica

Se ne riconoscono quattro sottospecie[2]:

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International, Urocissa flavirostris, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Corvidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 22 settembre 2018.
  3. ^ a b c d (EN) Yellow-billed Blue Magpie (Urocissa flavirostris), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 22 settembre 2018.

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